Guerre di Religione: il Regno dei Franchi, il difensore armato della Cristianità

Il regno franco nell'Alto Medio Evo a protezione della Chiesa: da Carlo Magno alle guerre contro i Sassoni

Guerre di Religione: il Regno dei Franchi, il difensore armato della Cristianità Terzo appuntamento con Gianluca Turconi e i racconti legali alle Guerre di Religione che hanno insanguinato il medioevo.

Dopo averci parlato del contributo dell'imperatore Costantino all'ascesa del Cristianesimo e delle prime avvisaglie di scontro tra musulmani e critiani, oggi sulle pagine de LaTelaNera.com ci parla dei Franchi, di Carlo Magno e dei Sassoni...


Il regno franco nell'Alto Medio Evo a protezione della Chiesa

A bloccare l’avanzata musulmana in Occidente, vi fu la nascente potenza del Regno dei Franchi che avevano occupato l’antica Gallia e i cui sovrani si erano convertiti al Cristianesimo in tempi relativamente precoci. Lo scontro decisivo che avrebbe segnato l’arresto dell’avanzata araba in Europa occidentale, avvenne a Poitiers, quando il sovrano franco Carlo Martello sconfisse l’arabo-berbero Abd al-Rahman ibn Abd Allah al-Ghafiqi, signore di al-Andalus, il governatorato e poi emirato islamico che occupò la penisola iberica fino al 1492.

Il Regno franco divenne presto il vero protettore della Chiesa cristiana in Occidente e i suoi confini corrisposero in larga parte a quelli della diffusione della religione cristiana. Quindi si trovava stretto a meridione dalla musulmana al-Andalus, a settentrione dai pagani Sassoni.

Contro entrambi questi domini, avrebbe combattuto per larga parte della propria vita il re franco Carlo Magno, futuro imperatore incoronato dallo stesso pontefice, che condusse tra l’VIII e il IX secolo d.C., campagne sanguinose tanto in al-Andalus quanto in Sassonia, dando spunto con la propria opera a due eventi molto controversi e altrettanto famosi, citati nel romanzo Gli Dei del Pozzo (dello stesso autore di questo articolo) e avvenuti secondo le fonti nell’arco di pochi anni tra il 778 e il 782 d.C.: il massacro della retroguardia franca a Roncisvalle da parte del signore di al-Andalus e l’esecuzione da parte dei Franchi di migliaia di prigionieri sassoni a Verden.

Il primo episodio è assurto agli onori della letteratura immortale grazie alla Chanson de Roland, che narra le gesta di Orlando, paladino di Re Carlo nelle campagne in terra di Barcellona e Saragozza, morto nell’imboscata di Roncisvalle, storicamente con molta probabilità per mano di insorti baschi, nella narrazione letteraria per mano di truppe musulmane.

Di seguito riportiamo una traduzione di alcuni passaggi della Chanson a opera di G.L. Passerini, per mostrare nonostante i molti rimaneggiamenti postumi dei versi originali, come si potesse vedere una tale battaglia agli occhi di poeti cristiani:

E pieno di dolore e d’ira; in mezzo
agli affollati Saracini s’apre
con la spada la via; venti ne atterra;
sette Gualtier, cinque Turpin ne uccide.
Gridan forte i Pagani: “Ecco i felloni!
Non un solo ci sfugga; ammazza! ammazza!
Traditor chi si sta, vile chi lascia
scampo a costoro”. Cosi stridendo e urlando
i Pagani, la zuffa si riaccende.


Il fatto che i musulmani vengano definiti Pagani e in altri testi dell’epica medievale addirittura adoratori d’idoli, ci mostra quanto poco i contendenti conoscessero le dottrine religiose dei vicini islamici che non solo non avevano idoli, ma neppure veri simboli sacri sotto il cui vessillo combattere, in quanto solitamente usavano bandiere di colori omogenei come il rosso, il nero, il verde, proprio per non confondersi con i pagani con i quali venivano comunque accomunati.


Franchi e Sassoni, una convicenza impossibile

L’espansionismo e la potenza franca, e con essa del Cristianesimo, non furono esercitati solo nel meridione d’Europa, ma anche nel settentrione, con le numerose e sanguinose guerre che avrebbero portato all’assoggettamento dei Sassoni, popolo di stirpe germanica caratterizzato dall’adorazione del Pantheon degli Dei nordici, capeggiati da Odino, chiamato Woden nell’antica lingua sassone.

Valenti guerrieri e indomabili combattenti, più volte i Sassoni furono sconfitti dai Franchi e più volte si ribellarono a essi, in reciproche cruente ritorsioni. Dopo una di queste rivolte, nel 782, nei pressi dell’attuale città di Verden, nell’alta Germania, in prossimità della confluenza tra il fiume Aller e il Weser, Carlo Magno ordinò la decapitazione di 4.500 prigionieri sassoni.
In narrazioni postume si afferma che fu tanto il sangue versato in quell’occasione da rendere rossi i fiumi citati per giorni.

Gli storici sono molto divisi su questo avvenimento, c’è chi addirittura nega che sia avvenuto o che, piuttosto, si sia trattato di una battaglia con migliaia di caduti, ma dall’altra parte vi è chi afferma la piena veridicità storica di quanto narrato nelle poche fonti storiche a disposizione, gli Annali carolingi (vedi Bernard Walter Scholz, Carolingian Chronicles: Royal Frankish Annals and Nithard's Histories. Ann Arbor Paperbacks, 1970), soffermandosi più sulla comprensione di quali furono le ragioni che portarono Carlo Magno a ordinare una tale mattanza di inermi prigionieri.

Furono cause politiche o religiose?
Potrebbero esserci concause di entrambi i tipi.

Il mancato giuramento di fedeltà a re Carlo da parte dei prigionieri potrebbe avere avuto un peso preponderante nell’esecuzione, in particolare dopo una rivolta, ma anche la mancata conversione al Cristianesimo degli stessi e la prosecuzione nei propri riti pagani darebbe una giustificazione ragionevole, in un periodo in cui a diversità di stirpe e razza corrispondeva quasi sempre anche una diversità religiosa. Del resto, Eginardo, il biografo di Carlo, ci racconta che la guerra con i Sassoni si concluse davvero solo con la distruzione dei loro idoli e il battesimo di tutti i pagani.

I detrattori di quest’ultima teoria affermano però che sia alquanto improbabile che il massacro sia avvenuto per cause strettamente religiose, in quanto la conversione e il battesimo cristiano, secondo la dottrina generalmente riconosciuta al tempo, non dovevano essere forzati.

Come vedremo in seguito, questa stessa dottrina non fermò comunque i battesimi forzati degli ebrei di Germania durante la I Crociata.


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L'autore Gianluca TurconiL'Autore Gianluca Turconi ha compiuto studi di linguistica e giurisprudenza dedicandosi nel frattempo alle sue principali passioni: la storia, la letteratura, il software libero, il basket, la politica... e la scrittura.
Vincitore di alcuni concorsi letterari (tra questi il Premio Lovecraft e il NeroPremio) ha pubblicato l'antologia sci-fi Alveare e dintorni (2005), il saggio sportivo Perché il calcio è lo sport più bello del mondo (2006) e ha collaborato con riviste italiane ed estere.
Per Edizioni Eterea Comics & Books ha pubblicato nel 2013 il romanzo Gli Dei del Pozzo, primo capitolo di una trilogia science fantasy.
Sito personale: http://www.letturefantastiche.com


Guerre di Religione: il Regno dei Franchi, il difensore armato della Cristianità
Articolo scritto da da:
Pubblicato il 01/12/2013

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