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 Titolo Originale:
A Dark Song
Regia di:
Liam Gavin
Soggetto e Sceneggiatura di:
Liam Gavin
Attori protagonisti:
Catherine Walker, Steve Oram, Mark Huberman, Susan Loughnane
Direttore della Fotografia:
Cathal Watters
Montaggio di:
Anna Maria O'Flanagan
Colonna Sonora di:
Ray Harman
Nazione:
Irlanda, Gran Bretagna
Anno:
2016
Durata:
100
Riassunto della Trama:
Una giovane donna, Sophia Howard, che appare allo stesso tempo addolorata e risoluta, decide di affittare per un anno intero una antica magione, isolata nelle campagne del Galles, e nel pagare in anticipo tutta la somma dovuta chiede all’agente immobiliare estrema riservatezza nel compilare i documenti.
Dopo aver firmato il contratto si reca alla più vicina (o meglio, alla “meno lontana”) stazione ferroviaria per incontrare un occultista che lei ha chiamato da Londra, Joseph Solomon. I due si recano a visitare la casa e il motivo della chiamata diventa subito chiaro: Sophia ha bisogno di una persona esperta che la guidi nella realizzazione del rito contenuto nel Libro di Abramelin.
Si tratta di un rito molto complesso, che richiede come minimo sei mesi di tempo, periodi di digiuno, astinenza dal sesso, purificazione, impiego di funghi velenosi, privazione del sonno e altro ancora, oltre alla conoscenza di più lingue e della cabala. Solomon, pur non avendo l’aspetto dell’occultista classico, sembra conoscere molto bene la materia e afferma di aver compiuto il rito altre tre volte in passato, in una occasione con esito positivo.
Una volta iniziato il rito e chiusa la casa in un sigillo, i due non potranno più uscire dalla villa per nessuna ragione, e durante quel periodo la casa confinerà con altre dimensioni. Scopo finale del rito di Abramelin è quello di richiamare ed entrare in contatto con il proprio angelo guardiano, così da potergli chiedere un favore. Ma il percorso verso l’esito finale è lungo, difficoltoso e per nulla certo: altre entità potrebbero essere attirate da chi sta cercando di completare il rito, e molte fra loro potrebbero essere maligne.
Sophia sembra decisa a tentare e offre a Solomon una cifra ragguardevole, ma il mago non è convinto della motivazione della donna, che afferma di voler compiere il rito per amore. Dopo aver rifiutato di aiutarla, Solomon chiede di essere riportato alla stazione ferroviaria. A quel punto Sophia confessa il reale motivo per il quale vuole compiere il rito: ha perso il figlio per una sua grave leggerezza e negligenza e vorrebbe parlare con lui per un’ultima volta.
La perdita del figlio, veniamo a sapere in seguito a un incontro con sua sorella, l’ha portata a un periodo di ricovero in un istituto psichiatrico.
Solomon, pur non essendo ancora del tutto convinto delle motivazioni della ragazza, così come non è sicuro che gli abbia raccontato tutta la verità, accetta di compiere il rituale.
I due si chiudono nell’edificio isolato e cominciano le lunghe, difficili e complicate operazioni ritualistiche.
Man mano che passano i mesi, qualcosa sembra succedere: si tratta di allucinazioni di due persone costrette in un singolo ambiente per troppo tempo, di accadimenti soprannaturali o è Solomon che sta approfittandosi di una povera mente indebolita dal lutto?
Questa pellicola è in gara per essere eletto uno dei migliori film horror del 2017: ha debuttato nei cinema americani il giorno 28 aprile 2017.
Recensione:
Recensione A Dark Song
Locandine:
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