Che l’horror orientale avesse gambe corte e poco fiato era cosa evidente fin da qualche anno fa e ora il diluvio di pellicole a base di fantasmi, bimbe coi capelli lunghi e pesanti rapporti fra madre e figlia sembra non arrestarsi più con il risultato che anche i fan meno attenti del genere cominciano ad avere sentore dell’inflazione e della ripetitività della formula.
A questo The Red Shoes (Bunhongsin) il tentativo di allaccio con la tradizione favolistica europea che si risolve in un accenno al veicolo della possessione malefica: dopo videocassette, cellulari e luna park ora tocca alle scarpette rosse di anderseniana memoria che già avevano conosciuto l’onore del grande schermo nel 1948 con ben altri intenti ed esiti.
La pellicola di Kim Yong-gyun è quadro fedele della situazione in cui versa attualmente il genere in oriente (o perlomeno, quel che del genere arriva fin nelle nostre sale): messa in scena sontuosa, estrema attenzione per superfici, costumi, interni, fotografia e in generale per l’intera cornice a scapito sia dello sviluppo della sceneggiatura che di quello dei personaggi.
Lo script appare spesso involuto e criptico nelle sue svolte nodali, sospeso fra rapporto madre-figlia, eventi soprannaturali, divorzio e frettolosa nuova love-story e i personaggi tratteggiati in modo banale, quasi maschere teatrali appena abbozzate.
Ecco quindi che i punti di attrattiva non possono essere altro che le illuminazioni e i colori in grado di dare un tono surreale all’intera vicenda, e un certo sadismo unito a una dose di gore e sangue inconsueta e più alta rispetto alla media delle pellicole orientali distribuite negli ultimi anni.
Arti mozzati, globi oculari e liquido ematico a fiumi, uniti a una atmosfera onirica fanno di The Red Shoes un sentito (e riuscito solo in superficie) criptomaggio a Suspiria di Dario Argento (con tanto di scuola di ballo e vetri taglienti…) ma non si riesce ad andare oltre a una tecnica tanto buona quanto di maniera il che, in tempi come questi assai competitivi per la scena horror mondiale, è francamente un po’ pochino.
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Titolo: The Red Shoes
Titolo originale: Bunhongsin
Nazione: Corea del Sud Anno: 2005 Regia: Yong-gyun Kim Interpreti: Hye-su Kim, Seong-su Kim, Yeon-ah Park, Su-hee Go, Eol Lee
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