Recensione
7 Mummies

7 Mummies: visiona la scheda del film Guardare film brutti può essere una grande fonte di divertimento, soprattutto in momenti di sconforto o di odio verso il genere umano. È qualcosa che deve avere a che fare il karma, l’equilibrio cosmico o roba del genere, e chi sguazza volentieri nel porcile cinematografico, conosce il piacere che un buon trash può donare.

7 Mummies, nella sua imbarazzante visione del west dove cavalli sfidano Harley Davidson in gare di velocità, e dove i cowboy usano la spada, si dilettano a mummificare i cadaveri e nascondono tesori manco fossero pirati con la gamba di legno, è un buon esempio di spazzatura polverosa.

Il suo incedere è lentissimo, e per tutta la durata della pellicola, termini quali "ritmo", "montaggio" e "azione" vengono abilmente scartati, in favore di una filosofia votata al completo annichilimento per asfissione. Nick Quested, regista al debutto con evidenti fallacie cerebrali, si ricorda saltuariamente di movimentare il tutto, e inserisce allora sparatorie e scazzottate squinternate, dirigendole senza un’idea ben precisa di quello che sta succedendo.

Capitolo sceneggiatura. Memorabili i dialoghi, realizzati con cura attraverso il rito del pescaggio casuale di parole dal vocabolario. I monologhi del villain Billy Drago (Le colline hanno gli occhi, Dark Moon Rising, Revamped), in particolare, dimostrano una totale devozione al culto del non sense, mentre le pugnalate verbali degli altri mentecatti fanno capo a stereotipi di tutti i tipi e di tutti i colori.

Clamorosa poi la caratterizzazione dei protagonisti, che riesce nel difficile tentativo di renderli TUTTI uguali, privi di qualsiasi spiraglio di personalità ma con una spiccata tendenza a fare cose stupide nei momenti meno opportuni. Come giustificare altrimenti, giusto per fare un esempio, un completo menefreghismo all’arrivo nella cittadina misteriosa, quando, alla visione di cowboy, pistole e prostitute, gli ergastolani entrano tranquillamente nel soloon e ordinano da bere? Feel & breath trash.

La comparsata del mito Danny Trejo, unica luce nelle ombre del cast, è tuttavia un punto nero nel curriculum di uno dei volti più carismatici del cinema.

Restano poi: 1) un manipolo di cattivi capace soltanto di prodursi in risate malefiche, magari con la luna piena sullo sfondo, 2) nudi femminili gratuiti insistiti e assurdamente plasticosi, e 3) un inspiegabile comparto musicale costituito da un’accoppiata hip hop/heavy metal, che riesce a essere fuori luogo in ogni suo intervento.

Mi fermo qui. Continuare a elencare fragorosi esempi di bellezza sarebbe ingiusto nei confronti di coloro che, inconcepibilmente, non si fossero ancora addentrati nel meraviglioso mondo di 7 Mummies. Cosa aspettate?


Recensione originale apparsa su Midian il blog ufficiale di Simone Corà.


Titolo: 7 Mummies
Titolo originale: Seven Mummies
Nazione: USA
Anno: 2006
Regia: Nick Quested
Interpreti: Cerina Vincent, Billy Drago, Andrew Bryniarski, Matt Schulze, Danny Trejo, Martin Kove

Recensione del film 7 Mummies
Recensione scritta da: Simone Corà
Pubblicata il 14/11/2007


La copertina del libro Per chi è la notte (Storie dal NeroPremio)

ABISSO è la newsletter di La Tela Nera

La copertina del libro Figlio del tuono (Storie dal NeroPremio)

Concorsi letterarii in Italia

La classifica dei 10 serial killer più famosi

Simboli Esoterici: significato, origini e uso

Misteri e storie incredibili

Le più spaventose leggende metropolitane

I 10 animali più velenosi al mondo

Il malato mondo dei serial killer

I peggiori disastri della storia umana

Disclaimer e Diritti | Recapiti e Contatti | Questo sito usa i cookie: consulta le nostre privacy policy e cookie policy