Recensione
The Bay

The Bay: visiona la scheda del film Ci voleva un vecchio volpone come Barry Levinson per rendere di nuovo interessante un found footage movie e consegnare ai posteri quella che forse sarà la maggiore sorpresa cinematografica horror del 2013.

Sì perché questo The Bay, distribuito da oggi nelle sale italiane a un anno di distanza dalla sua comparsa negli USA, riesce là dove ultimamente hanno fallito tanti film horror (anche ad alto budget): mettere paura allo spettatore, andargli sottopelle, ben dentro, e non lasciarlo più.

Non si parla quindi di spaventare - con raffiche di improvvise apparizioni con volume sparato al massimo (vedasi Smiley) - ma terrorizzare, creando nello spettatore quel turbamento e quello stravolgimento interiore tanto amato dai fan dei film dell'orrore.

Levinson - settant'anni suonati e una carriera lunga e variegata dove spiccano Il migliore, Piramide di paura, Good Morning, Vietnam, Rain Man - L'uomo della pioggia, Sleepers - dirige, scrive e produce una pellicola che "porta a scuola" tanti registucoli wannabe che hanno adoperato il found footage come facile scorciatoia per arrivare all'agognato lungometraggio e agli scaffali dei DVD.

Levinson è un professionista che conosce il suo mestiere, la "lingua" del cinema e che ha stile, e si vede.

Coadiuvato da professionisti che sembrano saper bene quello che fanno (tra i produttori anche Oren Peli, Steven Schneider e Jason Blum, tutti invischiati a vario titolo in produzioni di successo come Paranormal Activity e Insidious) il buon Barry è riuscito in The Bay a minimizzare le ristrettezze dovute al budget e i limiti del format scelto, massimizzandone invece i lati positivi e innovativi.

Tutto il film è un grande servizio giornalistico realizzato assemblando filmati tratti da ogni tipo di device presente nei luoghi dove si svolgono i fatti, dalle telecamere dei bancomat agli smartphone passando per videocamere di sorveglianza e handycam. Gli eventi sono commentati da una giovane reporter che è al corrente di tutto quello che riguarda la terribile disgrazia che si è abbattuta sulla piccola cittadina costiera: l'inquinamento estremo, le azioni "marce" dei politicanti, il destino di questo o quel personaggio che vedremo passare sullo schermo.

Siamo dalle parti del mockumentary "fatto bene", dove il realismo è elevato, le premesse fantastiche credibili, il ritmo sostenuto e l'attenzione dello spettatore tenuta sempre alta da nuovi segreti e nuove rivelazioni oltre che da un ottimo mix di horror, tensione e violenza.

Particolarmente ben riusciti gli effetti speciali, veramente memorabili in alcune scene.

Tra gli attori si segnala la presenza della "televisiva" Kether Donohue (la giornalista), di Christopher Denham (The Following, Shutter Island) e dell'adorabile Kristen Connolly (Quella Casa nel Bosco, House of Cards).

È facile scambiare The Bay in un primissimo momento come un banale found footage "a perdere" buttato in pasto con noncuranza a spettatori distratti o superficiali, ma non farti ingannare: il film ha molto da offrire e potrebbe rivelarsi una visione veramente gustosa e sorprendente. Anche se poi non mangerai più pesce per almeno due mesi.


Titolo: The Bay
Titolo originale: The Bay
Nazione: USA
Anno: 2013
Regia: Barry Levinson
Interpreti: Kristen Connolly, Jane McNeill, Anthony Reynolds, Christopher Denham, Michael Beasley

Recensione del film The Bay
Recensione scritta da:
Pubblicata il 06/06/2013


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