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 Saw 3D: Capitolo Finale, il capitolo conclusivo della saga che ha consentito ai critici di sbizzarrirsi nella creazione di nuove etichette (torture-porn, gorn e altre amenità linguistiche nate dopo anni di esangue teen horror) risolleva, in piccola parte, il livello infimo in cui era precipitata con Saw 4, Saw 5 e Saw 6, sia di qualità visiva sia di inutili attorcigliamenti di trama, brodaglia di allungamento per estirparci i soldi del biglietto, anno dopo anno.
Oltre a questo capitolo sarebbe stato inaccettabile e di scarso buon senso proseguire (se non si ambiva direttamente al cestone dei supermarket, come è accaduto per la serie Hellraiser) e gli sceneggiatori hanno deciso di inventarsi una nuova trama (a dir poco stiracchiata) su cui
innestare le ultime risposte ai quesiti lasciati in sospeso in modo irritante negli ultimi 3 anni.
Tralasciando la furbizia del 3D (prescindibile e grottesco), i dati positivi sono una maggior
precisione di scrittura per far quadrare il cerchio e, a parte una sequenza, l’abbandono del tipico stile visivo epilettico che ha reso Saw un prodotto ipocrita e inguardabile.
Kevin Greutert è più sicuro e disinibito nell’uso delle inquadrature e il film non sembra neanche diretto dallo stesso regista del predecessore.
Ma i problemi peculiari di Saw 3D: Capitolo Finale sono altri.
Il tasso di gore è sempre altissimo, per cui se cerchi solo smembramenti baracconeschi, persino di gruppo, sarai soddisfatto.
Crudeltà e sadismo sono garantiti (sebbene tra lame rotanti, catene che strappano arti e tubi perforanti si tratti soprattutto di variazioni sul tema), anche se in fondo in fondo la brama è tutta per vedere come finisce questa telenovela.
E riguardo questo punto, emerge una grossa spina nel fianco.
Da un lato scopriamo il ruolo della moglie di John, il destinatario della sua misteriosa missiva e i retroscena di tutto ciò che già sembrava anomalo dal terzo episodio, dall’altra dovrai darti una martellata sui neuroni per accettare il colpo di scena proposto e l’identità del vero successore dell'Enigmista/Jigsaw (se hai visto il trailer di Saw 3D, e non volevi crederci, farai bene a prepararti psicologicamente prima di essere preso dall’impulso di bruciare lo schermo).
Se non hai mai preso troppo sul serio gli sceneggiatori Marcus Dunstan e Patrick Melton, ridici sopra (amaramente), anche perché il come sempre pessimo cast non renderà le vicende credibili.
Soprassedendo al ritorno inatteso di un personaggio, Saw 3D: Capitolo Finale scorre senza pause intrecciando i destini delle vittime, la vendetta di Hoffman nei confronti di Jill e il climax finale che conduce alla rivelazione del vero master plan.
Hai resistito fino al sesto episodio, e vuoi farti prendere per i fondelli un’ultima volta? Gli ultimi 90 minuti di frattaglie, trama a puzzle e comicità involontaria al loro meglio non ti risulteranno sicuramente più indigesti delle ultime tre ridicole puntate.
Recensione originariamente apparsa il 31/12/2010 su +LoveIsTheDevil+, il blog ufficiale di Lenny Nero.
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Titolo: Saw 7 3D: Il Capitolo Finale
Titolo originale: Saw 3D: The traps come alive
Nazione: Canada, USA
Anno: 2010
Regia: Kevin Greutert
Interpreti: Tobin Bell, Cary Elwes, Costas Mandylor, Betsy Russell, Sean Patrick Flanery, Gina Holden, Chad Donella, Laurence Anthony, Dean Armstrong, Naomi Snieckus, Chad Donella, Tanedra Howard, Alexandra Bokyun Chun, Jon Cor, Franky G, Dru Viergever
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