Recensione
5150, Rue des Ormes

5150, Rue des Ormes: visiona la scheda del film 5150, Rue des Ormes parte da una situazione risaputissima (sebbene ci sia un cambio di sesso rispetto al trend degli ultimi anni): la vittima prigioniera di una famiglia di pazzi.

Mum & Dad aveva giocato in questo stesso campo ma l'ironia acida e deformante e un certo gusto per le morbosità avevano spinto ben presto la pellicola verso altri lidi. In Canada le regole sono diverse e i maniaci trattano molto meglio i loro prigionieri: pasti caldi, una certa libertà di movimento e altre comodità assortite. Certo, il tutto resta valido fino a quando non si sgarra: allora sono mazze da baseball sulle ginocchia, sia chiaro.

A parte gli scherzi, il film svicola quasi subito da certe convenzioni: l'interesse non è rivolto (perlomeno non solo) tanto al povero Yannick quanto alle dinamiche della famiglia Beaulieu, con particolare attenzione all'asse “elettrico” fra Jaques e la figlia Michelle, seguace della distorta morale paterna e ancora più aggressiva del suo maestro. Sullo sfondo di questa dialettica si aggira la madre, poco più che una casalinga fantasma resa catatonica dai fumi dei suoi stessi manicaretti, e una figlia più piccola, muta o quasi.

E se la prima parte di 5150, Rue des Ormes mette in campo psicologie meno sfruttate del solito ed espedienti di sceneggiatura che prevedono un minimo di inventiva, è comunque solo nella seconda sezione che la pellicola svolta e comincia a convincere: allucinazioni, scontri generazionali, perdite di controllo e acquisizioni di fissazione, ci troviamo sbalzati verso un altro tipo di vicenda, magari più sfilacciata ma ben più interessante del consueto gioco di torture e gatto/topo.

Gli scacchi acquistano sempre più importanza, fino a straripare dalle 64 caselle a qualcosa di ben più grande e macabro, il nucleo famigliare rischia il crollo a ogni giro di vite mentre il maschietto tanto desiderato spodesta la femmina buona a nulla ma delude comunque sia il vecchio padre fantasmatico che il nuovo tiranno: pare essere questione di generazione e non di genere.

Si sprofonda nel delirio, le pareti della prigione si stringono e quelle della scacchiera si espandono, il maniaco si rivela ben più folle della mascherata iniziale e si osa Bergman senza poterselo permettere ma la mossa azzardata, pur fallendo, frutta visione sinistra e memorabile. Tutti perdono il controllo su tutto, la morte non è solo fisica e anzi, magari fosse questione di morire, sarebbe una liberazione che è assente negli ultimi minuti del film, asfissianti e senza apparente via d'uscita quanto i finali di partita di Torre e Cavallo.

Solide prove da parte di quasi tutti gli attori, fotografia di routine e buon controllo della colonna sonora che non disturba quasi mai la narrazione completano il quadro insieme a un certo controllo della violenza e dei liquami organici.

Se devo puntare il dito verso la cosa che mi è meno piaciuta allora devo segnalare l'ormai sbadiglioso e sclerotizzato giochino della borghesia bella controllata, con la tavola apparecchiata e e i ruoli precisi e ordinati che poi nasconde segreti turpi e mali orribili. L'abbiamo capito secoli fa, magari basta o se dovete farlo fatelo in maniera meno scoperta e schematica.

5150, Rue des Ormes non è nulla di trascendentale ma, durante le invasioni barbariche che stiamo vivendo, film come questi vanno custoditi e vezzeggiati, anche nelle loro incertezze e cadute.


Recensione originale apparsa il 19/07/2010 su Malpertuis, il blog ufficiale di Elvezio Sciallis.


Titolo: 5150, Rue des Ormes
Titolo originale: 5150, Rue des Ormes
Nazione: Canada
Anno: 2009
Regia: Eric Tessier
Interpreti: Marc-André Grondin, Normand D'Amour, Sonia Vachon, Mylène St-Sauveur, Élodie Larivière, Catherine Bérubé, Normand Chouinard, Louise Bombardier, Pierre-Luc Lafontaine

Recensione del film 5150, Rue des Ormes
Recensione scritta da: Elvezio Sciallis
Pubblicata il 19/07/2010


La copertina del libro Per chi è la notte (Storie dal NeroPremio)

ABISSO è la newsletter di La Tela Nera

La copertina del libro Figlio del tuono (Storie dal NeroPremio)

Concorsi letterarii in Italia

La classifica dei 10 serial killer più famosi

Simboli Esoterici: significato, origini e uso

Misteri e storie incredibili

Le più spaventose leggende metropolitane

I 10 animali più velenosi al mondo

Il malato mondo dei serial killer

I peggiori disastri della storia umana

Disclaimer e Diritti | Recapiti e Contatti | Questo sito usa i cookie: consulta le nostre privacy policy e cookie policy