Con [REC] 2 i due registi Paco Plaza e Jaume Balaguerò avevano vanamente tentato di approfondire la storia iniziata con lo splendido [REC], aggiungendo tonnellate di elementi horror (demoni, possessioni, vermoni parassiti...) che pasticciavano la perfetta sintesi orrorifica del capostipite, ma non riuscendo a creare un film compiuto, persi tra banalità, incertezze e una trama delirante e in parte insensata.
Invece con [REC] 3: La Genesi ([REC] 3: Genesis), lasciato nelle sole mani di Plaza mentre Balaguerò girava Bed Time, si cerca in qualche modo di tornare alle origini con una storia semplice, snella, lineare, priva di spiegazioni e che prova a sbattere in faccia allo spettatore un puro horror zombesco.
Il risultato finale di questo terzo capitolo non raggiunge l'abisso creativo del secondo, prendendo le distanze dallo sbrodolamento narrativo e dal comico involontario, ma Plaza sbaglia bene o male tutto quello che poteva sbagliare, sfornando un film stanco e vecchissimo, già noioso dopo i primi dieci minuti.
Unica novità interessante, giostrata tra l'altro con grande ironia, è quella dell'abbandono, o quasi, dello stile documentaristico, spezzato a un preciso punto della pellicola per una regia più tradizionalista che segue le vicende dei due sposini separati, durante il post cerimonia nuziale, dall'invasione di infetti urlanti.
Il resto è solo un pastrocchio poco coinvolgente di zombie che urlano e corrono, aggredendo chiunque gli capiti a tiro ma senza mai generare un minimo senso d'inquietudine o d'ansia, elementi che si erano fatti tanto apprezzare in [REC].
Si tratta sicuramente di una scelta pensata e voluta, una certa ironia avvolge tutto il film, virando spesso sul grottesco grazie anche alle interpretazioni in parte gonfiate del buon cast (impossibile pensare ad altro quando lo sposo e gli amici indossano le armature medievali, stessa cosa quando Clara sviscera i morti con la motosega), ma ciò non basta a tenere insieme questi 80 minuti scarsi, perché quanto viene a mancare è l'inventiva, la creatività, l'immaginazione che dia qualcosa di nuovo a un assalto zombesco cinematografico.
I protagonisti di [REC] 3: Genesis scappano, muoiono, scappano ancora, ammazzano, si separano, si riuniscono… si assiste insomma a un qualsiasi tran tran di morti viventi post-28 Giorni Dopo, con un buon gusto per lo splatter e gli effetti truculenti (teste staccate e corpi tagliati a metà inquadrati con una certa, simpatica insistenza) che tuttavia non aiuta a sorvolare su una sceneggiatura inesistente.
Si tratta di una lacuna enorme e già evidenziata dagli infiniti e insopportabili venti minuti iniziali, quando assistiamo a niente più di un filmino di un matrimonio dove non succede niente, e con "niente" intendo niente personaggi, niente situazioni, niente gag: un nulla totale che serviva soltanto a preparare (male) al massacro.
Già i due sposini si mostrano piatti e logorroici nel loro amore urlato e sospirato e che mai li dividerà nonostante gli zombie che li inseguono, il resto degli invitati alla festa è semplicemente "non pervenuto", dato che manca qualsiasi tipo di caratterizzazione ai poveracci che un po' alla volta finiscono sbudellati.
[REC] 3: La Genesi: impossibile infine non concludere con un appunto su Leticia Dolera (Imago Mortis), una grandissima gnocca che piacerà tanto ai maschietti quando si strappa l'abito nuziale e impugna la motosega, ma personaggio (o più che altro emblema di un certo modo di intendere il cinema horror) irritante oltre ogni limite.
Recensione originale apparsa il 27/07/2012 su Midian, il blog ufficiale di Simone Corà.
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