Recensione
The Possession

The Possession: visiona la scheda del film Atmosfere cupe, script semplice e lineare, fotografia contrasta e plumbea, rendono The Possession di Ole Bornedal (Vikaren, Nightwatch - Il guardiano di notte) un film per certi versi apprezzabile nel generare un clima perturbante che non scivola via come acqua sui sassi, cosa che invece accade spesso a molta produzione mainstream.

Il film è esteticamente molto curato, ben fotografato (da Dan Laustsen, Wind Chill - Ghiaccio rosso sangue, Silent Hill, Il Patto dei Lupi), allestito bene nell'alternanza di interni ed esterni, nonchè montato in modo scorrevole e attento alle svolte narrative principali.

L'interpretazione della giovane protagonista, Em (una Natasha Calis imprevedibile e sinistra come solo una adolescente può manifestarsi agli occhi degli adulti) è piuttosto inquietante, soprattutto nelle inquadrature di piano medio e primo piano, cioè quando Bornedal desidera soffermarsi sulla mimica facciale, che ha sempre molto da esprimere.

Oltre alla mimica ben gestita della Calis, risultano molto suggestive altre sequenze, sul piano perturbante, come quella, terribile, dei denti sanguinanti dello stesso malcapitato fidanzato materno.

La pellicola si fa visionare producendo nello spettatore una certa dose di curiosità, non solo perché vogliamo sapere "come va a finire", ma anche perché le atmosfere risultano molto evocative e trasmettono un senso di attesa continua, che da una parte inquieta, ma dall'altra non annoia mai.

Complice di questa modalità estetica presente nel film è certamente il montaggio, di Anders Villadsen (Radio Killer), che indugia a tratti su dialoghi e su spazi interni casalinghi, per poi smorzare di colpo la tensione, e aprire su successivi capitoli narrativi relativamente più tranquilli.

The Possession contiene tuttavia altri elementi non sviluppati ed elaborati a sufficienza, primo fra tutti il tema dell'esorcismo ebraico, in effetti nuova icona cinematografica, che poteva essere approfondita con mano sicuramente più decisa, da parte del regista.

L'ambiente ebraico newyorkese chassidico, per esempio, è tratteggiato a mio avviso in modo caricaturale, pur sottolineando climi misterici da setta imperscrutabile. C'è molta confusione qui, da parte di Bornedal, che a un certo punto sembra non sapere più se seguire la storia sul piano del perturbante in quanto tale, oppure se aprire sul versante ebraico e dirci qualcosa di più.

I due aspetti rimangono però non integrati.

L'ebraismo resta per così dire come "in orbita", lasciato lì come il personaggio secondario di una rappresentazione che parla decisamente d'altro. Probabilmente, comunque, l'aspetto più interessante del film è che non ricorda affatto illustri antecedenti, come L'Esorcista (1973) di William Friedkin, il che non è poca cosa.

La pellicola risente invece (e questo è il secondo elemento di demerito rispetto a un'opera per altri versi interessante) dell'influsso dell'ultimo, consumistico, Sam Raimi, che produce questo film con la sua Ghost House Pictures.

Da Raimi il film di Bornedal deriva infatti una certa "patinatura", nonchè il guardare al "demoniaco", ma in modo piuttosto superficiale, non approfondendo culturalmente nessuna associazione o riflessione che vada aldilà dell'intrattenimento di un certo pubblico di adolescenti statunitensi di medio livello culturale.

Questa dipendenza dal clan di Raimi diventa una vera e propria palla al piede per questa produzione, che evidenzia un certo gusto visivo da parte del regista, che possiede un talento e un'ispirazione personale nel creare atmosfere angosciose.

In tal senso direi anche che Bornedal deve ancora "crescere".
Attendiamolo quindi alle prossime future prove filmiche .

The Possession: certamente da vedere, ma senza eccessivi entusiasmi e/o particolari aspettative.


Recensione originale apparsa il 14/09/2012 su Ulteriorità Precedente, il blog di Angelo Moroni.


Titolo: The Possession
Titolo originale: The Possession
Nazione: USA
Anno: 2012
Regia: Ole Bornedal
Interpreti: Jeffrey Dean Morgan, Madison Davenport, Natasha Calis, Grant Show, Quinn Lord, Madison Davenport, Rob LaBelle, John Cassini, Erin Simms

Recensione del film The Possession
Recensione scritta da: Angelo Moroni
Pubblicata il 17/09/2012


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