Film horror sul genere classico, con tanto di mostro e possessione, diretto da John Watts, regista e sceneggiatore americano, designato da Marvel Studios e Sony Pictures a essere il prossimo “papà” del nuovo reboot della serie cinematografica legata a Spider-Man.
Storia interessante quella dell’agente immobiliare Kent, marito adorabile e ottimo padre di famiglia, che per non deludere il figlio il giorno del suo compleanno, vista la defezione all’ultimo minuto dell’intrattenitore designato, indossa senza pensarci troppo un vecchio costume da clown trovato sigillato in un baule nello scantinato di una casa che sta vendendo.
Dopo la festa per Kent comincerà il dramma: il vestito, la parrucca e il naso rosso, gli restano appiccicati addosso, divenendo lentamente parte di lui. La situazione già così drammatica non potrà che peggiorare ulteriormente...
Clown è una coproduzione americano/canadese, realizzato a basso costo da case di media risonanza, e distribuito in italia da M2 Pictures nel 2014. La sceneggiatura della pellicola è stata scritta a quattro mani dallo stesso regista Watts insieme a Christopher Ford.
Affascinante il voler sfruttare la sfaccettatura cupa, da sempre oggetto di paure, della maschera del clown. Sicuramente intrigante la storia e la trama del film, di quelle che creano aspettative altisonanti, in questo caso però non soddisfatte. Se indubbiamente la storia, come contenuti, ha tutte le caratteristiche per essere trasformata in un prodotto oltremodo valido, presenta invece proprio in sceneggiatura un deficit che pregiudica il raggiungimento del feeling emotivo da parte dello spettatore.
Infatti proprio la prima parte, quella in cui generalmente ci vengono presentati i personaggi, si entra in empatia con essi e si delinea quella situazione di quotidiana stabilità a cui ci affezioniamo, che viene turbata poi (lentamente o velocemente) nella parte centrale del film, per sfociare dopo nella parte finale, in cui avvengono la lotta e il ritorno a una situazione di stabilità, è talmente breve che non si fa in tempo ad afferrare i personaggi.
Dopo i primi cinque minuti siamo già alla maledizione del costume che opera in modo fin troppo evidente (quindi poco credibile), a dodici minuti già è stato svelato tutto sulle reali origini dello stesso.
Tenete presente però che abbiamo ancora un’ora e venti di film davanti. Le tinte grottesche, che potevano essere invece quel particolare su cui dosare horror e humor per trascinare lo spettatore inconsapevolmente in una spirale sanguinaria, si estinguono dopo i primi dieci minuti di Clown, costringendo a concentrarsi solo sul dramma personale di Kent e sul legame col figlio, cosa che però, non essendo a fuoco a causa del non aver profondamente delineato i personaggi prima, risulta poco incisiva.
La regia di Watts non è particolarmente rilevante, tende più a focalizzarsi sulla storia nuda e cruda rispetto allo spingere su accorgimenti visivi (movimenti di macchina, fotografia, etc), che avrebbero sicuramente accentuato il pathos della storia.
Nei panni del "pagliaccio" Kent l’attore Andy Powers, visto soprattutto in varie serie TV, affiancato da Laura Allen (From Within, Hysteria) nel ruolo della moglie Meg e da Christian Distefano in quello del figlio Jack.
Unico volto più conosciuto quello dello svedese Peter Stormare (Dylan Dog: Dead of Night, The Horsemen, Bruiser – La Vendetta non ha Volto).
Clown è un film da vedere senza molte aspettative, sicuramente non un campione dell’horror ma comunque una pellicola capace di regalare emozioni, impressioni e un filo di angoscia nella parte finale.
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Titolo: Clown
Titolo originale: Clown
Nazione: Canada, USA Anno: 2014 Regia: Jon Watts Interpreti: Andy Powers, Christian Distefano, Laura Allen, Peter Stormare, Eli Roth, Elizabeth Whitmere
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