Recensione
L'Uccello dalle Piume di Cristallo

L'Uccello dalle Piume di Cristallo: visiona la scheda del film Prodotta dal padre Salvatore, L'Uccello dalle Piume di Cristallo è la prima regia di Dario Argento dopo i lavori di critico e di sceneggiatore (C’era una volta il West, con Bernardo Bertolucci).

È senza dubbio un esordio sicuro e consapevole quello del trentenne regista romano, cui ha giovato sicuramente il passato di critico per quanto concerne l’assimilazione di un bagaglio espressivo colto e lo sviluppo (futuro) di un linguaggio raffinato e personale.

Lo dimostra l’ottima sequenza iniziale: Sam piomba in una sorta di realtà onirica (galleria d’arte con opere bizzarre, ovunque domina il colore bianco) e vi rimane intrappolato (la doppia vetrata), impossibilitato quindi ad "agire", ma capace di "vedere", anche se in maniera distorta, parziale, mancante. Infatti è proprio il dettaglio su cui lo scrittore dovrà lavorare a livello mnemonico il fil rouge sui cui si basa l’intero intreccio narrativo.

Emerge sin d’ora, seppur a livello ancora embrionale, uno dei temi più importanti dell’opera argentiana, ovvero la possibilità di conoscenza e di comprensione del mondo solo dopo un percorso mentale, anche e soprattutto onirico, che il personaggio è costretto a intraprendere: l’occhio vede (percezione), magari suo malgrado, ma la mente saprà solo alla fine la verità (conoscenza).

Se l’uso dei flashback frammentati, a ricostruire un’esperienza visiva, piace molto ad Argento (si pensi al futuro Quattro mosche di velluto grigio), altrettanto affascinante per lui è il tema dell’occhio e della vista: la stessa sequenza iniziale è una sorta di coatto, drammatico voyeurismo: le soggettive con fermo immagine e scatto (soluzioni formali innovative per l’epoca) colpiscono lo spettatore e producono suspense.

La terrorizzante sequenza della tentata irruzione dell’assassino in casa della fidanzata di Sam, con l’occhio che spunta da dietro il foro sulla porta, rimanda involontariamente alla futura celeberrima scena di Shining di Stanley Kubrick.

È per l’appunto il forte gusto per i dettagli materiali degli oggetti e del corpo uno dei futuri marchi di fabbrica dell’orrore argentiano: si pensi soltanto all’accurata preparazione dei coltelli luccicanti da parte del killer, con guanti di pelle nera. Tuttavia, in questo caso, il referente è Mario Bava con Sei donne per l’assassino, ma le influenze future sul thriller e sul giallo, non solo italiani, saranno enormi.

Degno di merito in L’uccello dalle piume di cristallo è inoltre l’utilizzo sapiente di un altro elemento della poetica del terrore: il rapporto luce-buio è infatti sfruttato con efficacia e originalità nelle sequenze d’interni, soprattutto per merito del giovane ma talentuoso direttore della fotografia Vittorio Storaro.

È ancora doveroso citare il ruolo dell’impianto sonoro nel film: rumori, rantoli, nenie, ritmiche e scelte di sonorità quasi cacofoniche fanno del lavoro di Ennio Morricone un supporto come sempre perfettamente funzionale alla narrazione degli eventi.

Si potrebbe dire, concludendo, di promuovere a pieni voti questa prima opera del maestro Argento, che più che disgustare col grand guignol, spaventa con l’uso abile del mezzo filmico. I due successivi lungometraggi completeranno la cosiddetta trilogia degli animali: Il Gatto a nove code (’71) e Quattro mosche di velluto grigio (’71), entrambi costruiti con la tipica struttura narrativa del giallo.

Curiosità: L’uccello dalle piume di cristallo rischiò un cambiamento di "sedia". Infatti, ad un certo punto della lavorazione il produttore Goffredo Lombardo della Titanus, non soddisfatto di come stava venendo la pellicola, decise di sostituire Argento con Ferdinando Baldi. Ma fortunatamente si riuscì ad arrivare ad un accordo e Dario poté completare le riprese.


Titolo: L'Uccello dalle Piume di Cristallo
Titolo originale: L'Uccello dalle Piume di Cristallo
Nazione: Italia, Germania
Anno: 1970
Regia: Dario Argento
Interpreti: Tony Musante, Suzy Kendall, Enrico Maria Salerno, Eva Renzi, Umberto Raho, Mario Adorf, Raf Valenti, Giuseppe Castellano, Karen Valenti

Recensione del film L'Uccello dalle Piume di Cristallo
Recensione scritta da: Alex Jockey
Pubblicata il 15/10/2012


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