Recensione
Grizzly Park

Grizzly Park: visiona la scheda del film Spesso per valutare un film basterebbe andare a vedere a distanza di qualche anno che fine hanno fatto (professionalmente parlando) tutti coloro che vi hanno lavorato in ruoli di primaria importanza: vale a dire regista, sceneggiatore e produttori. Un bel film può essere un ottimo trampolino di lancio, uno pessimo la "tomba" di tante aspirazioni.

Nel caso di questo Grizzly Park il risultato sarebbe imbarazzante, esattamente come la qualità finale della pellicola in esame.

Il regista e sceneggiatore Tom Skull, alla sua primissima esperienza sia per quanto riguardava la direzione che la scrittura, non ha più lavorato nel mondo del cinema (neanche in quello "direttamente" per l'home video) dopo questo suo debutto da "meteora".

Tra i vari produttori e produttrici, sei in totale, tre hanno chiuso la propria carriera con quest'opera, una è tornata a fare la direttrice di casting e una ha ripreso a lavorare solo 5 anni dopo, ma per la TV. Solo Nick Nunziata è rimasto nel "cinema che conta" (come produttore associato di Non avere paura del buio).

Non proprio delle carriere scintillanti si direbbe, ma bastano pochi minuti di visione di Grizzly Park per comprendere che non siamo di fronte a un eclatante caso di "spreco di talento" hollywoodiano.

La pellicola è infatti un polpettone malcotto e insipido composto da noia, situazioni scontate, personaggi idioti, stereotipi ritriti, dialoghi brainless.

Sono andate sprecate una location meravigliosa, la fotografia a tratti molto convincente di Matt Cantrell e un finale di film per certi versi sorprendente per qualità e inventiva.

Da "ultima sigaretta" la recitazione degli attori impiegati, tutti perfettamente consapevoli del disastro in cui si erano cacciati.

Se per il veterano e apprezzato Glenn Morshower (Transformers, Black Hawk Down - Black Hawk abbattuto) non si trattava che di un ruolo come tanti, accettato per pagare qualche bolletta, per altri poteva invece essere una buona occasione per dimostrare il proprio valore.

Randy Wayne (Hold Your Breath, Hot Hot Los Angeles), Zulay Henao (S. Darko, Hostel: Part III), Emily Foxler (La rivolta delle ex, La spada della verità), Kavan Reece (Train, Life on Top) e Trevor Peterson (The Vampire Diaries) sono comunque riusciti a piazzare il loro bel faccino in altre produzioni, mentre gli sfortunati Shedrack Anderson III, Julie Skon e Jelynn Sophia hanno praticamente chiuso qui la loro storia artistica.

Anche per Brody the Bear, il vero esemplare di orso Grizzly usato sul set, si è trattato dell'ultimo lavoro dopo una "carriera" di 12 anni iniziata col serial TV Terra promessa nel 1996.

Non c'è che dire, questo Grizzly Park è stato una "tomba" per tante cose, compresa la mia speranza di gustare un B-movie spassoso e di discreta fattura al termine di una dura giornata di lavoro. Gira al largo!


Titolo: Grizzly Park
Titolo originale: Grizzly Park
Nazione: USA
Anno: 2008
Regia: Tom Skull
Interpreti: Glenn Morshower, Randy Wayne, Zulay Henao, Emily Foxler, Shedrack Anderson III, Julie Skon, Jelynn Rodriguez, Kavan Reece

Recensione del film Grizzly Park
Recensione scritta da:
Pubblicata il 20/05/2013


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