Più passano gli anni e più sembra che Ryûhei Kitamura - il regista di questo No One Lives - sarà ricordato in occidente solo per il suo (ormai lontano) Versus, filmetto capace di capitalizzare al massimo sui suoi (pochi) punti di forza e di portare l'allora giovane autore sotto le luci di una certa notorietà horror.
Kitamura, da sempre apprezzato nel suo Giappone, ha provato poi a imporsi a Hollywood, arrivando a dirigere per la Lionsgate nel 2008 Prossima fermata: l'inferno - su una sceneggiatura tratta da un racconto di Clive Barker - ma sprecando malamente l'occasione.
Con No One Lives ci riprova, senza però riuscire a migliorare la sua posizione.
Principale causa di questo mezzo disastro è la sceneggiatura di tal David Cohen, un debuttante assoluto (e a oggi disoccupato): la sua storia, nel complesso abbastanza ricca di elementi interessanti e di potenzialità, è infatti stata mal sviluppata e farcita di situazioni e momenti così inverosimili da lasciare stupefatti.
Le varie componenti della narrazione mal si amalgano tra loro e non vengono approfondite a dovere, lasciando allo spettatore un "senso di vuoto" che, più che intrattenerlo stuzzicando il suo intuito, puzzano di superficialità cialtrona.
Completano il quadro demotivante una serie di dialoghi scontati, personaggi piatti, una certa lentezza nel montaggio e la mancanza quasi totale di tensione e suspense.
Quest'ultimo deficit, in un thriller d'azione che vede un assassino di massa psicopatico "giocare" con una famiglia di criminali da due soldi, è determinante.
Tutto riesce facile al cattivone, aiutato dai suoi marchingegni elettronici e dalla stupidità dei suoi avversari, ma così facile che quasi non c'è gusto nel vederlo agire sullo schermo. E il suo rapporto con la "preziosa" Emma, l'aspetto di tutto il film che dovrebbe risultare più intrigante, è così mal tratteggiato dal risultare ridicolo e stupido più che perverso e originale.
Un vero peccato, perché almeno il cast era quello giusto per fare bene.
Luke Evans (Scontro tra titani, Immortals, The Raven: Gli Ultimi Giorni Di Edgar Allan Poe, Fast & Furious 6) nella parte del serial killer perverso e carismatico è credibile, Adelaide Clemens (Vampire, Silent Hill: Revelation 3D) in quella di Emma anche (nonostante la mono-espressione).
Tra i criminali Lee Tergesen (The Collection, Oz) come "capo famiglia" è OK, a Derek Magyar (Train) viene facilissimo interpretare l'odioso Flynn, Lindsey Shaw (The Howling: Reborn) nella parte della "innocente" Amber è adorabile e Beau Knapp (Super 8) in quella dell'ultima ruota del carro Denny azzeccato.
Un discorso a parte per la gorgeous America Olivo (Maniac, Venerdì 13, Bitch Slap - Le superdotate), le cui tette nella scena della doccia sono forse la cosa più memorabile del film (detto questo, detto tutto).
Kitamura non è certo completamente innocente - ci mette del suo girando alcune scene d'azione tra le meno coinvolgenti mai viste - ma gli fanno buona compagnia in questo girone di dannati anche i produttori della pellicola, un mix di esordienti e prezzemolini vari tra cui spicca Elton Brand (cestista ancora in attività della NBA).
No One Lives scivola via in 80 minuti scarsi senza lasciare traccia di sè: è solo dopo qualche ora che ci si rende conto di quanto fosse crap quello che si è visto sullo schermo. Il film, costato circa 3 milioni di dollari, ne ha incassati meno di centomila al box office USA (proiettato per 2 sole settimane in misere 53 sale) e da questo agosto cercherà riscatto nel mercato dei DVD. Fossi in te lo eviterei.
|
Titolo: No One Lives
Titolo originale: No One Lives
Nazione: USA Anno: 2012 Regia: Ryuhei Kitamura Interpreti: Adelaide Clemens, Lee Tergesen, America Olivo, Laura Ramsey, Luke Evans, Lindsey Shaw, Beau Knapp, Derek Magyar, Brodus Clay
|