Scrivere una recensione seria su I 13 Spettri (Thir13en Ghosts) è praticamente impossibile, quindi quello che leggerai sarà più un commento spassionato.
Il film si apre su un Murray Abraham, meglio noto alle folle con l'identità di Antonio Salieri, sotto effetto di allucinogeni che vaga forsennato con tanto di mantello stile Jack Lo Squartatore accalappiando fantasmi in una specie di ascensore. Al suo seguito una banda di ghostbusters con tuta in lattice trasparente capitanati da un personaggio ai limiti del ridicolo che sembra giungere direttamente da uno Scary Movie (non a caso lattore Matthew Lillard anni dopo calcherà di nuovo le scene nei panni di Shaggy...), e un camion che dai fari anteriori spruzza sangue. E tutto questo solo nei primi 10 minuti!
Se questa sequenza iniziale non ti ha già spinto al suicidio o a lanciare la TV fuori dalla finestra, ti troverai di fronte ad altri 80 minuti di totali amenità e non-sense che spingono questo film in cima alla classifica dell'Angolo della Vergogna.
Ogni cosa ne I 13 Spettri è orribile e insalvabile: gli attori sono veramente dei cani. Oltre a quelli già citati appare pure Tony Shalhoub (il celebre detective Monk), nei panni del protagonista, Embeth Davidtz, che preferiamo ricordare nelle vesti di Sheila de L'Armata delle Tenebre invece che in questa versione di Rambo-girl con tanto di vestiti di pelle, e una baby sitter di colore (di cui non è importante ricordare il nome) che ricalca in tutto e per tutto lo stereotipo tipico dei film comici in cui tutte le donne di colore vengono dal ghetto, hanno i capelli cotonati fino all' inversimile e si muovono gesticolando tipo possedute dal demonio.
La trama è inutile e insignificante e la cosa più assurda è che è talmente stupida che riesce pure a non essere incongruente! Non che questo riesca comunque a darle un senso o una qualsivoglia dignità.
Un capitolo a parte se lo meritano gli effetti speciali: all'interno della casa, che è praticamente The Cube versione di alto design e impreziosita da oggetti anticati di varia natura, si muovono tredici fantasmi che sono tutto un programma! I mostri deformi apparsi in film come Wrong Turn, La Casa o Le colline hanno gli occhi, sono nulla a confronto. L'assurda mostruosità di questi esseri ci turba facendoci domandare se è realmente voluto che siano così assurdamente fittizzi o se il regista per il make-up si è avvalso di un team di bambini di 5 anni alle prese con una tonnellata di pongo per realizzarli.
Il tutto per altro accompagnato da una colonna sonora di dubbio gusto che include pezzi rap che non c'entrano assolutamente nulla col film, e pezzi talmente assurdi da risultare incatalogabili nel panorama musicale mondiale.
Non parliamo poi del comportamento dei personaggi che in una scala da 1 a 10 di assurdità in I Tredici Spettri arriva a toccare i 10.000.
Impossibile non ricordare quando il protagonista e il medium decidono di andare a recuperare i bambini (di cui si erano totalmente disinteressati fino a quel momento) e per proteggersi dai fantasmi prendono un vetro (dal peso ipotetico di 2 tonnellate) con scarabocchiate sopra delle formule di protezione, da usare a mo' di scudo... assolutamente noncuranti del fatto che i fantasmi potrebbero benissimo attaccarli da dietro, da sopra, da sotto e da ben due lati! Evidentemente anche i fantasmi ignorano queste posssibilità e li attaccano solo da davanti...
Tutto questo non poteva non finire che con uno smielatissimo happy ending correlato da un'esplosione totale purificatrice in puro stile american movie.
In conclusione rimane comunque il dubbio, o la speranza, che la pellicola in realtà sia volutamente così orripilantemente realizzata nel tentativo di dare vita a un film stile Scary Movie, e non perchè a scriverlo e dirigerlo è stata una scimmia ubriaca.
I 13 Spettri: un abominio totale.
Recensione originale pubblicata il 20/04/2011 su illabirintodeldiavolo.blogspot.com.
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Titolo: I 13 spettri
Titolo originale: Thir13en Ghosts
Nazione: USA Anno: 2001 Regia: Steve Beck Interpreti: F. Murray Abraham, Tony Shalhoub, Shannon Elizabeth, Embeth Davidtz, Matthew Lillard
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