Solstice rappresenta un tremendo scivolone di Daniel Myrick (del cui Believers ho appena finito di parlare bene): far tornare alcuni ragazzi nei boschi (come ai tempi di The Blair Witch Project) evidentemente non giova al regista che, complice una sceneggiatura che più banale e ordinaria non si può, filma un'ora e mezza di scene noiosissime e banali che, composte assieme, non riescono a dar vita a un qualcosa degno di nota.
La pellicola si perde nella marea di teen horror a base di quattro galli e galline che finiscono a scopicchiare nella casa isolata prima di essere scannati o illuminati dalla dura e cruda verità, e lo stiracchiamento verso il solito colpo di scena finale non aiuta certo a risollevare le sorti del tutto.
Sono proprio questi film così insipidi, privi di ogni direzione o particolare nota di rilievo i più difficili da recensire e vien voglia di scagliarli in un ideale Vestibolo della celluloide, a farli correre dietro una bandiera senza insegna punti dai mosconi. Quando tutto è mediocre (aspirazione e mire, recitazione e ogni altro aspetto tecnico) diventa quasi per obbligo mediocre anche il discorso sull'oggetto: ho smesso da tempo di scrivere di prodotti di questo tipo e se mi ritrovo a parlarne ora è solo per la firma di Myrick su un’opera che rischia di rovinargli il curriculum e che impone molta attenzione critica sui suoi prossimi passi.
La noia in Solstice è quella che proverete di fronte ai pruritini, punzecchiature e bevutine di questi quattro studentelli così insignificanti che la notizia della loro morte verrebbe normalmente data su un notiziario radio locale dopo quelle riguardanti la fiera del cavolfiore e la settimana dei saldi all’emporio. Alla noia naturalmente si aggiunge poi l’irritazione per gli innesti new age (probabilmente l’unica pseudoreligione che odio più dei monoteismi principali) fatti coi piedi e attraverso simbolismi da mentecatti.
A nulla naturalmente serve il solito cast televisivo (bei tempi quando i due media erano molto più separati) di ragazzotti di belle speranze e belle faccine e la presenza del veterano R. Lee Emery (Non aprite quella porta - L'inizio, Full Metal Jacket) non serve ad altro che a ricordarci i limitatissimi mezzi espressivi di questo pseudo attore.
Suspense, tensione e paura hanno preferito andare a giocare nei boschi circostanti, lasciando gli attori a tenersi per mano mezzi nudi in un lago di notte (che in sé sarebbe anche cosa bella eh) e a rabbrividire se vedono in una stanza qualche chiazza di fango.
Poco, troppo poco per giustificare anche solo un noleggio in comune, a un euro ciascuno: non sono solo i soldi che vi rubano, il problema, è anche il tempo: i primi possono tornare, il secondo no.
Solstice: state alla larga da questa inutile porcheria.
|
Titolo: Solstice
Titolo originale: Solstice
Nazione: USA Anno: 2007 Regia: Daniel Myrick Interpreti: Elisabeth Harnois, Shawn Ashmore, Tyler Hoechlin, R. Lee Ermey, Hilarie Burton, Amanda Seyfried
|