Libri > Interviste > Abbiamo fatto due chiacchiere con una delle voci più autorevoli dell'horror in rete
Il nostro nuovo appeso è Elvezio Sciallis, scrittore, co-curatore del portale www.horrormagazine.it e pluri-piazzato al Premio Lovecraft.
[La Tela Nera]: Ciao Elvezio, di solito la prima domanda della nostra rubrica "L'appeso" chiede di dare qualche cenno biografico: nome, cognome, luogo e data di nascita, luogo di residenza: una presentazione introduttiva... Ma vedo che non siamo soli. Già che ci sei, vuoi presentarci anche l'omino farfallino che sta aggrappato alla tua schiena?
[Elvezio Sciallis]: Uh.. Dunque... Elvezio, Sciallis (avi provenienti dalla Grecia, questo spiega il mio naso orribile...), sono nato ad Alessandria in Piemonte il 15 novembre 1970. mia madre stava guardando un cartone animato con Paperino e le sono venute le doglie, giuro! Ho girovagato senza trovar pace (Philadelphia, San Remo, Milano, di nuovo San Remo) ora, finalmente, ho appeso le scarpe al chiodo (si dice così?) e mi sono ri-stabilito a Milano, città che adoro. La qualità dello smog qui ha una fragranza che non si trova da nessuna parte. Uno smog che sa di lavoro, di Milano capitale della moda, di operosità, di nebbia e Lega... Fantastico...Od Orrorifico, a seconda dei punti di vista. Non vi dico qual è il mio...
L'omino farfallino, dici? Beh, i lettori più attenti di Horror Magazine già lo conoscono... E' il lato sarcastico e ironico della mia persona che si materializza e mi dice di non prendere nulla veramente sul serio. Ci sono giorni che mi schianto sul divano e mi sciroppo 3 film horror di serie z senza soluzione di continuità.... E' in quei momenti che spunta l'omino e, incazzatissimo, mi dice che è meglio uscire, andare per le vie della città, guardare la gente, passare una giornata al parco, sbronzarsi in un pub... I Sex Pistols tempo fa cantavano della Great Rock and Roll Swindle.. Parafrasandoli potrei dissertare sulla Great Horror and Slasher Swindle...
[LTN]: Che lavoro fai per mantenerti? È vero che la scrittura e varie attività collaterali ad essa costituiscono anche il tuo sostentamento economico?
[ES]: ??? Magari! La faccenda è complessa. Come ogni buon scrittore ho fatto ogni tipo di lavoro: cameriere, custode (in una villa accanto al cimitero, l'ultima sulla sinistra), contadino, impiegato, muratore... Ora faccio il commesso in un negozio che vende candele, incensi e altri articoli regalo a Milano, in pieno centro. Una vera sfida per la mia famosa timidezza.
Non si vive scrivendo horror. Mi capita di tradurre o curare testi ma non certo in ambito horror, ci sono occasioni nelle quali una sola mezz'ora di revisione di testi pubblicitari per una multinazionale mi frutta più del mio stipendio mensile da commesso, ma sono casi purtroppo rari. Poche persone, suppongo, riescono a vivere della loro scrittura in ambito fantastico qui in Italia. Mi verrebbe da aggiungere che quelle che ci riescono non lo fanno per merito della qualità della loro scrittura ma poi mi dicono che sono acido...
[LTN]: Quando hai scoperto "la scrittura"?
[ES]: Dovresti intervistare la scrittura e chiederle quando lei ha scoperto me! Scherzi a parte... Quando avevo 7-8 anni, vivevo in un via senza uscita, non in senso simbolico, ma proprio fisico: era una via chiusa e noi bambini potevamo giocare tranquilli, senza il problema del traffico. Stanchi, dopo la partita a pallone (sono uno stopper anni '70, cattivissimo e rozzo) ci riunivamo su una scalinata e arrivavano anche le bambine (yum yum). I più delinquenti erano i migliori: "Elvezio, ci racconti Megaloman di ieri?". Volevano che ri-raccontassi quanto tutti loro avevano visto in televisione il giorno primo: Ultraman, Goldrake, Doctor Who, Spazio 1999... Io mi divertivo, aggiungevo cose e loro se la spassavano. Da lì a inventarmi le mie storie il passo è stato breve... Ricordo la prima, un Pinocchio Malvagio che si ribellava e uccideva Geppetto ma.... Il falegname non aveva finito di costruirgli le gambe e rimaneva vittima del suo stesso odio... chissà dove è finita quella storia... Intorno ai dieci anni creavo i miei giornalini con disegni e storie.... Poi è arrivata l'adolescenza, gli ormoni, la solitudine, la timidezza... Sono uscito dal tunnel verso i 18 anni, da allora scrivo con ritmo ciclotimico, ci sono anni che sforno un sacco di saggistica e zero racconti e altri anni che girano al contrario. Manca ancora il romanzo, ma ci stiamo dando da fare.
[LTN]: Quando invece hai cominciato a dedicarti seriamente alla scrittura?
[ES]: Poni domande difficili, giusto che sia così. Non so cosa intendi con "seriamente". C'è gente che scrive pensando di viverci e diventare famosa: la vedo dura, durissima. E parimenti sbagliato non dare valore a quanto si fa, rimanere sempre nell'ombra delle fanzine e del dilettantismo. Ho sempre scritto "seriamente", pensavo sempre a un lettore, a come intrattenerlo, fargli capire le mie idee, trasmettergli emozioni. I trucchi e le tecniche le impari man mano scrivendo e leggendo (sono banale, lo so). Io ho imparato solo quest'anno cosa voglia dire -d eufonica, pensa. E ho smesso di usarla (grazie Franz!). Si impara, si diventa seri sul campo, in trincea (mi sembra di parlare come un Hemingway di Quarto Oggiaro). Non certo con manuali e scuole di scrittura. Quelle servono per timbrare il cartellino e reclamare spazio in futuro. Mai frequentate. E si vede...
[LTN]: Come crei di solito? Hai degli orari o vai in base all'ispirazione? Soprattutto, sei uno che pianifica tutto nei minimi dettagli, improvvisi partendo da un'idea che hai in testa (con, ovviamente, le dovute revisioni alla fine) o hai un modo tuo per gestire una storia?
[ES]: C'è una grande distinzione da fare fra saggistica e narrativa. Quando scrivo saggistica faccio i miei bravi compiti a casa, non amo navigare su internet quindi sfrutto i volumi che ho accumulato nel corso degli anni e faccio qualche viaggio in biblioteca, uso i siti solo per controllare i dati. Pianifico tutto con schemi su quaderno e poi passo tutto su word.
Per la narrativa è diverso: di solito mi arriva un'idea in testa e comincio a immaginarmi tutto il racconto. Me lo scrivo in testa per parecchi giorni, anche settimane, alle volte mesi. Poi comincio a scriverlo e quella è la parte più facile: dopo averlo steso tante volte in testa in pratica si tratta solo di "copiare" su word una cosa già definita. Spesso cammino sussurrandomi i dialoghi, mimando le scene...
[LTN]: Hai una persona di fiducia a cui ti affidi per la correzione dei testi oppure fai tutto da solo?
[ES]: Tocchi un tasto dolente. I vari professoroni delle scuole di scrittura e delle case editrici te la menano sulle revisioni e poi non riesci mai a trovare qualcuno che ricopra il ruolo di editor, vera figura fantasma nell'editoria italiana insieme a quella dell'agente. Preferisco, quando posso, affidarmi a perfetti sconosciuti che operino con cattiveria e decisione, alle volte li pago di tasca mia (siamo nel Terzo Mondo letterario...). Diciamo che questo accade solo per la narrativa. Sulla saggistica mi fido delle mie capacità. Io faccio poi da editor nei confronti di altri autori, alcune volte mi faccio persino pagare, a seconda delle possibilità economiche di chi mi trovo di fronte. Naturalmente armato di dizionario e grammatica: ho la memoria di un tapiro lobotomizzato e spesso mi assalgono incertezze da prima elementare, non mi vergogno a confessarlo.
[LTN]: Sei uno scrittore autodidatta o hai "preso lezioni"? Quali sono stati i consigli più utili che tu abbia mai ricevuto riguardo allo scrivere?
[ES]: Altro tasto dolente. Non farmi parlare delle scuole di scrittura e dei manuali. Conosci qualche scrittore famoso e/o bravo formatosi in una scuola di scrittura? Ora ti spiego: queste scuole sono create da una vasta schiera di scrittori falliti ma furbi, magari da qualche pennivendolo in declino o che deve trovare altre fonti di guadagno, in cerca di modi per farsi pubblicità e accumulare soldi. Ti danno i soliti consigli che se non accetti vuol dire che sei borioso e immaturo e via, campano vendendo aria fritta. Stessa cosa per i volumi. Alcuni autori in seguito a un corso riescono poi a pubblicare qualcosa secondo un terribile meccanismo MAFIOSO che regna nell'editoria italiana, piccola e grande, tutta una catena di "tu pubblichi me, io recensisco te, lui aiuta Tizio che poi gli trova un posto e Caio riesce a stampare"... Naturalmente mi riferisco a tutte le scuole e tutti i manuali, ma ogni scuola penserà in cuor suo di essere esente da questo discorso, bontà loro. Ci sono pochi consigli utili e sono quelli soliti, banali eppure veri e profondi: leggere di tutto, scrivere di tutto e guardare, guardare, guardare. Non state chiusi in casa a vedervi i vostri film sul megaschermo del cavolo! Uscite, rubate, toccate le donne, annusate, guardate come parlano e ascoltate come si muovono per le strade e poi scrivetene. Tutti consigli che io ancora non ho seguito abbastanza, sono ampolloso, artefatto e me la tiro da scrittore. Quando riuscirò a togliermi da questi abiti mentali potrò finalmente cominciare a scrivere.
[LTN]: In passato hai collaborato, con articoli e racconti, con la rivista Yorick e con la Ghost Community, specializzate nel settore fantastico. Un modo per farti conoscere dagli addetti ai lavori o per imparare? Che benefici sei riuscito ad avere grazie a questi contatti?
[ES]: Ti dovrei invitare a cena, fai le domande giuste per darmi la possibilità di toccare argomenti che ho a cuore. Prima di tutto io non ci tengo a farmi conoscere dagli addetti ai lavori. Voglio farmi conoscere dai lettori. Ghost e Yorick rappresentano due grosse macchie nella mia morale e solo ora, dopo qualche anno, penso che potrò riparare a certe decisioni sbagliate. Tanto vale confessare: qualche anno fa collaboravo assiduamente con questi due gruppi ma dopo qualche tempo ho ceduto a determinate "sirene" che mi hanno spinto ad abbandonare Ghost e Yorick per tentare altre vie, non stiamo a fare nomi perché è sempre cosa antipatica. Pollo io, colpa solo mia che ho creduto a tutte le balle che mi sono state raccontate. Se solo avessi avuto 48 ore al giorno avrei continuato tutte le collaborazioni ma così non è... Ora, dopo anni, sto riavvicinandomi sia a Ghost (e Massimo Ferrara si è dimostrato un signore, non ha fatto una piega) sia a Yorick (stesso discorso per Tassi, altro grande signore della scena del fantastico italiano, persona quieta, con modi d'altri tempi), i frutti si vedranno più avanti e sono stimolatissimo dalle varie possibilità che si aprono innanzi. Ghost è una community veramente attiva, posso essere in disaccordo con alcune scelte ma non è certo mio compito fare l'editore, non ne sono capace e Massimo sembra sapere quello che fa visto dove è arrivato ora. Yorick è la mamma di ogni fanzine (termine riduttivo a dir poco) di ogni rivista weird qui in Italia, chiunque cominci a lavorare in questo ambiente dovrebbe misurarsi con questo magazine.
[LTN]: Ogni giorno ci parli dalle pagine di Horrormagazine.it e ci aiuti a essere informati su tutto quello che "di horror" succede in Italia e nel mondo. Come è nata questa collaborazione con l'associazione Delos?
[ES]: In maniera tutto sommato casuale... Avevo partecipato a qualche edizione del concorso letterario Lovecraft e lì ho conosciuto Franco Clun, altra "entità" importante nel fantastico italiano, persona equilibrata e capace, svolge un sacco di lavoro "oscuro" e meriterebbe maggiore fama e fortuna. Con Clun pubblico qualcosa su Fantasy Magazine anche se, devo confessarti, non amo granché elfi, guerrieroni in perizoma e maghi con i capelli a punta. Nasce HM e temo il peggio: con Ivo Torello direttore, mi dico, non pubblicherò un accidente di nulla in quanto avevamo avuto qualche frizione. Nasce invece un'amicizia fatta di duro lavoro e rispetto: io Ivo lo chiamo l'hooligano dell'orrore, è un tipo che conosce bene la materia, sa cosa vuole e lotta strenuamente. Il trio HorrorMagazine.it si completa con Alessio Valsecchi, altra persona che sa bene dove vuole andare e cosa vuole fare. Ci completiamo a vicenda, sembriamo un'idra, se vuoi un Cerbero. Dovresti leggere i brainstorming in redazione! Uno pensa a chissà quali dissertazioni su tematiche importanti e invece i temi del giorno sono interrogativi metafisici del tipo "Ma quanti centimetri saranno lunghe le gambe della Jovovich?" Mucho Professional! ;)
[LTN]: Hai alle spalle due raccolte di racconti già pubblicate: la prima, "La macchina delle ossa", uscita con Prospettiva Editrice, e la seconda, "Il Dio nell'alcova", edita da "Il Foglio Letterario". Ce ne puoi parlare? Soprattutto, è vero che si può comprare "Il Dio nell'alcova" direttamente da te e pagarlo solo se lo si è apprezzato?
[ES]: Dunque. Fammi premettere che non sono soddisfatto di questi due volumi. Entrambi risentono pesantemente di carenze tipiche del circuito della piccola editoria a pagamento, non c'è stato un editor che mi abbia preso per le orecchie e fatto capire tutti i miei errori (molti dei quali di origine narcisistica). La macchina delle ossa è ormai preistoria, lo ricordo con enorme piacere ma mi vergogno della qualità delle storie, pur piacendomi gli spunti. Ho questo tono fra il saccente e il moralista che appesantisce le storie quando invece dovrei sfrondare, tagliare, eliminare aggettivi e avverbi...
Il Dio nell'alcova gira già meglio ma siamo ancora distanti dalla forma soddisfacente. Di nuovo, mi piacciono molto i miei spunti, molto meno la realizzazione e crescere da solo non è facile. Poi però mi guardo anche in giro, vedo quello che viene pubblicato a tutti i livelli e mi rilasso, mi dico che non sono certo il peggiore...
Ho pagato di tasca mia per entrambi i volumi, sia Prospettiva che Il Foglio appartengono alla categoria degli editori a pagamento ma lo fanno con assoluta onestà e "bontà" nel senso che non ti chiedono 2000 euro e poi mandano al macero i tuoi volumi... Paghi una cifra ridotta e ti ritrovi a casa le tue copie in più loro fanno pubblicità e diffondono i titoli. Io sono riuscito a recuperare tutti i soldi spesi ma con un grande sforzo da parte mia, le due case non hanno venduto molte copie. È vero, potete richiedermi copia del mio libro a questo indirizzo mail (elvezio.sciallis@tiscali.it) e io vi invierò il volume a casa, voi lo leggete e se vi piace me lo pagate altrimenti pace, vorrà dire che non sono stato capace di fare il mio lavoro, cioè intrattenervi per qualche manciata di minuti.
Diventa una cosa artigianale, un rapporto più diretto, una cosa più vicina ai miei gusti. Preferisco il concetto di artigianato che quello di arte creata da pochi eletti per pochi eletti.
[LTN]: Con quali editori hai pubblicato? Come hai fatto a contattarli? Hai dovuto dare un contributo economico?
[ES]: La lista è lunga... Yorick, Ghost, Prospektiva, Il Foglio, tantissime fanzine cartacee (Nuovi Mondi, Future Shock, Subway, Lore..). Miei racconti sono apparsi anche in alcune antologie (quella dei premi Lovecraft della Delos, Brividi Neri e altre ancora..) Non sempre si paga, per fortuna. Più passa il tempo più è facile ricevere richieste, vogliono racconti per raccolte e antologie e la cosa fa piacere, sempre. Contattare per me è sempre stato semplice e diretto: "Ciao, ho scritto sta roba horror, ti interessa?" e via, se piace pubblicano se non piace amici come prima. Odio le complicazioni, gli schieramenti, le convention, i gruppi, le amicizie che poi ti impediscono di recensire e scegliere.... Non farmi parlare....
[LTN]: Hai un agente letterario o ti gestisci da solo?
[ES]: Ho provato a chiedere in giro ma... Qui in Italia gli agenti letterari vogliono dei soldi per anche solo iniziare a leggere le tue opere al che io di solito ribatto con fantasiosi inviti riguardanti svariati oggetti di forma allungata e una parte del corpo di suddetto agente letterario. Per come la vedo io dovrebbe funzionare così; tu agente "investi" su di me e provi a collocarmi, io di contro ti ripago lasciandoti una parte del ricavato delle vendite. Ma sai, io sono utopico e con la testa nelle nuvole... Se conoscete agenti letterari che non vogliono soldi in anticipo beh, presentatemeli! Di corsa!
[LTN]: I tuoi consigli di scrittura per un esordiente totale.
[ES]: Non penso di essere nella posizione di dare consigli a qualcuno, il mondo è già pieno di loschi figuri che non combinano niente ma hanno sempre mille consigli da dare. Proviamoci per gioco:
1) Scrivi, sii coraggioso e invia in giro un sacco di materiale. Molte cose verranno respinte e ogni tanto qualcuno ti dirà anche il perché. ogni parola che scrivi è migliore di quella precedente. Non demordere, segui i consigli di tutti ma non farti schiavizzare da nessuno. Considera bene chi ti fornisce quei consigli: se è un tizio over 40 frustrato che vive ai margini della scena letteraria probabilmente i suoi consigli non varranno una cippa: guarda dove lo hanno portato! Non pensare all' "arte", alla parola bella. Una mela è una mela, non "un frutto sferico che con le sue forme faceva riaffiorare ricordi molesti, di un sole rosso morente in un tripudio d'autunno". E' una mela. Rossa, al massimo...
2) Prendi TUTTO alla leggera. La vita è da un'altra parte, masturbarsi mentalmente davanti a internet/word non serve a nulla. Hemingway si spellava per la scrittura ma se la godeva anche, beveva, andava a donne, si gustava le corride. Uhm, poi si è sparato, vabbeh... Non immolarti di fronte alla pagina vuota, non sentirti un fallito se qualche editor ti distrugge, lo fa per migliorarti. Allo stesso modo, non gonfiare il petto se vinci un concorso o pubblichi qualcosa: come diceva Guccini si tratta di "gloria da stronzi", è importante scrivere e comunicare.
3) Leggi di TUTTO. In particolare quello che i difensori del "genere" chiamano con una punta d'acido "mainstream". Ci siamo rotti le balle di sentir dire che il noir è superiore a tizio caio e sempronio e che riesce a rappresentare la società meglio del mainstream. Esiste solo letteratura buona e letteratura cattiva e gente che campa invece a difendere il suo orticello morente e disseccato. Non concentratevi su un genere perché esce parecchia roba orrenda. Leggete la crema in ogni campo.
4) Non credere a mamma, amici e fratelli. Sono, come dire... Di parte?
[LTN]: I tuoi consigli "da agente letterario" per un esordiente totale.
[ES]: !!! Ovvio speditemi i vostri racconti, io li copio e divento famoso e voi proverete sterilmente a farmi causa! Davvero, non saprei, sono uno sprovveduto. Mi ritengo fortunato ad aver calcolato bene la bilancia del dare e dell'avere con i due editori a pagamento che ho conosciuto. Prima di loro avevo ricevuto strane proposte (ricordo quella assurda della Falsopiano che mi chiedeva 7 milioni di lire per un libro! Al che suppongo che tutti i loro autori...) ma non ci sono mai cascato. Prospettiva e Foglio sono stati onesti, io sono riuscito a vendere più o meno le miei copie con i miei sistemi, alla fine nessuno s'è fatto male. Non cedete alle sirene della pubblicazione a ogni costo ma siate anche fieri delle vostre cose e cercate di farle conoscere.
[LTN]: "Scrivere" ti ha portato benefici a livello sentimentale?
[ES]: ?!!
Prima ero uno sfigato, uno sfiduciato, bevevo, ero caduto nel vortice, anzi, scusa, nel tunnel (si dice così, no?) della droga. Mi ero ridotto a usare il viagra a 20 anni con prostitute malesi e mi cascavano tutti i capelli.
Non per lo stress.
Mi cascavano perché le prostitute malesi hanno l'usanza di tirarli con forza per farne feticci di fertilità...
Ora che sono uno scrittore famoso ho un sacco di benefici fiscali e sentimentali, non riesco a uscire di casa per via della massa di ragazzine urlanti fuori dalla mia porta. Parlo di massa perché sono due ragazzine ma pesano 95 kg ciascuna, parlo di urla perché appena mi vedono scappano via terrorizzate.
No, seriamente, nessun beneficio. A parte le scappatelle con te durante quest'ultima settimana, mi spiace un po' per il tuo ragazzo.
Ho la fortuna di vivere da 15 anni con la stessa magnifica ragazza, ne sono innamorato come se fosse il primo giorno e lei continua a detestare la mia scrittura e il fandom come se fosse il primo giorno. "Panta rei" un bel niente!
[LTN]: Parlando di concorsi letterari: i premi Alien e Lovecraft rappresentano l'appuntamento più importante per chi scrive fantastico in Italia, e negli ultimi anni tu sei stato sempre presente tra i finalisti del Lovecraft; quest'anno partecipi? Che cosa hanno significato per te i risultati degli anni scorsi? Quali sono gli altri concorsi letterari che, secondo te, vale la pena fare?
[ES]: Sono puritano, moralista e stupidista. Quest'anno niente Lovecraft per me, quindi si tratterà purtroppo di una edizione in tono minore, peccato. Non posso partecipare perché sono un redattore Delos: metti caso che mi piazzo di nuovo bene, odierei sentir bisbigliare cose del tipo "Ha vinto perché scrive per loro". Non è colpa di nessuno ma la gente tende a essere maliziosa. L'ho visto nelle due passate edizioni, si diceva che prima Coltri (Fantasy Magazine) e poi Torello (Horror Magazine) si fossero piazzati bene per questi contatti con le testate Delos, non capendo che la faccenda girava proprio al contrario. Io taglio il male alla radice e non partecipo, tanto non muore nessuno. Tornerò a partecipare se e quando non scriverò più una riga per Delos.
Vale la pena fare tutti i concorsi letterari, tranne quelli che ti chiedono più di tot euro (10? 15? boh) per l'iscrizione. Sono tutti paritari, non servono a nulla e servono a molto, nel senso che entri nella famosa "competizione" che è importante per irrobustire il carattere e migliorare la scrittura (io non lo penso ma mi adeguo alla corrente, go with the flow...). Fai girare il tuo nome, ti crei amicizie e avversari. Partecipate a tutti i concorsi ma vi consiglierei di operare in questo senso: partecipate solo se avete un racconto pronto. Non scrivete PER il concorso. Scrivete PER voi e PER il lettore, il concorso mica è una creatura vivente...
[LTN]: Come autore horror e collaboratore di Horrormagazine, non potresti non essere un appassionato del vero genere horror, quello soprannaturale di Lovecraft o King. Cosa ne pensi della contaminazione tra generi che va di moda ultimamente? E del fatto che ai mostri soprannaturali il pubblico spesso preferisca mostri reali, i "serial killer" ad esempio?
[ES]: Quando prima ti parlavo di letteratura buona e cattiva... Il discorso si estende anche a questo. Amo il soprannaturale ma non disdegno altri "motori" della paura anche se, guardando alla mia produzione il weird e il supernatural fanno sempre la loro comparsa... Con Ivo ne stiamo discutendo ormai da mesi, lui ha una percezione e una capacità d'analisi del mercato e del pubblico molto più profonda della mia (non perché sia più intelligente, chi ci conosce lo sa... è che si applica di più) e se lo tocchi su questo argomento salta su come un jack-in-the-box. Citando il Torello posso solo dirti che la contaminazione mi è gradita solo se corre lungo entrambi i lati mentre la odio quando la si usa per dare solo una diversa sfumatura al thriller di turno.
La questione del noir è profonda e interessante: ho il privilegio di vivere con un piede (ok, un alluce, forse..) dentro il mondo dell'editoria, delle convention ecc ecc in dieci anni ho visto scrittori grandi e piccoli scegliere COSCIENTEMENTE di scrivere thriller perché "tira di più". Non faccio nomi perché queste persone sono così piccole e opportuniste che potrei anche rischiare qualche querela se mi scaldo (L'omino farfallino urla: "Ma va'!!! Ti piacerebbe una querela, ma chi vuoi che ti caghi!!!!!!!!!!!!!!!"). Saltano su ogni carrozzone possibile tirando in ballo la famosa frase alla quale non puoi controbattere mai: "Tengo famiglia". E' da ridere. Penso che far soldi con la propria scrittura sia traguardo fondamentale ma godere mentre si scrive è cosa ancora più importante. L'intera mia vita è improntata alla bambinesca incapacità al compromesso e ne ho sempre sopportato le conseguenze con un sorriso. Quel che davvero mi fa girare i cosiddetti è che se domani la letteratura supernatural ricomincerà a vendere tutti questi loschi figuri cominceranno a scrivere porcherie con fantasmi, demoni e altra roba da circo. SEGNATEVI chi ora scrive gialli e noir, nulla di male, anzi, ma se passeranno all'horror per leggi di mercato cercate di punirli non comprando le loro opere. Chi di mercato ferisce, di mercato suppura e perisce. Banzaiiiiii.
[LTN]: Come scrittore che risultati hai raggiunto? E quali vorresti raggiungere?
[ES]: Se ti dico "nessuno" faccio la figura del finto modesto che volendo è ancora peggiore della figura dello snob borioso. Non so, diciamo "scarsi". Mi fa piacere ricevere lettere e mail di gente sconosciuta che mi dice di essersi emozionata con i miei racconti. E' lo scopo vero di tutto questo scrivere. Allo stesso tempo rileggo le mie cose e quel maledetto di Little Butterfly Man esce fuori e mi segna tutti gli aggettivi tripli, gli avverbi noiosi e senza senso, le tirate moralistiche, le ridondanze, certe pretenziosità (l'uso del dialetto, il paternalismo...) e mi viene da piangere. Ma stiamo lavorando per voi, tutto si può dir di me tranne che accusarmi di falsità e opportunismo. Io ci credo e voglio toccare la gente (Omino Farfallino: "Uh, detta così è da ricovero! Sei un porco maiale! Si dice voglio raggiungere il lettore o roba simile..."). Cosa voglio raggiungere? Ho scartato da tempo l'ipotesi di poter vivere con la scrittura, ma qualche compenso economico non guasterebbe. Non si tratta di essere venale, figurarsi. E' che feedback del lettore e feedback dell'editore sono due terzi del tutto... Vorrei raggiungere una scrittura sempre migliore e prescindere dai generi senza subire ostracismo ora da un gruppo ora da un altro...
[LTN]: Che libro/libri stai leggendo in questo periodo?
[ES]: Per "lavoro" (recensione, ma il lavoro diventa piacevole in questo caso) sto leggendo le due antologie di letteratura fantastica Alia e ALia2 di un piccolo editore di Torino, superiori a tanta robaccia di grandi case editrici.
Per piacere La trilogia di Vigevano di Lucio Mastronardi (Einaudi), autore immenso e dimenticato, una bastonata nelle reni di tanta letteratura scolastica, dovrebbero metterlo in ogni antologia. Stiamo a romperci la testa per anni su Dante, Parini, Tasso e poi arriviamo al novecento con il fiato corto e ci spariamo un secolo di letteratura importantissima in due mesi. È assurdo, come tutta la scuola italiana del resto.
Poi ripasso un testo di La Polla sul nuovo cinema americano 1967-75, è l'era cinematografica che preferisco in assoluto, poi sono arrivate le meta-stasi di Lucas, Spielberg e compagnia danzante ed è cambiato tutto...
[LTN]: Per diletto leggi solo letteratura di genere o anche autori che ne esulano?
[ES]: Come già ti ho detto non sopporto la settorialità. Ci sono molti "esperti" del settore che leggono esclusivamente letteratura horror e guardano solo film di genere... Per come la vedo io ci si atrofizza il senso critico, si evita di rapportarsi con il resto del mondo... Guardalo come una sorta di incesto continuo, si impoverisce il pool genetico a furia di rimanere confinati sempre dentro la stessa vallata....
Quindi ok per la letteratura horror, ci sguazzo e mi piace molto, ma senza dimenticare tutto il resto.
Fra i miei autori preferiti: Ramsey Campbell, Peter Straub, Richard Matheson e Ray Brabdury per quanto riguarda la letteratura fantastica
In generale amo molto Simenon, Satta, Pavese, Fenoglio (che scrittura asciutta!), McEwan, Philip Roth, Jonathan Franzen, Ballard, Carver, Houllebecq, Zola, Selby jr, Nick Hornby...
Se devo consigliare due libri allora dico La trilogia della città di K dellimmensa Agotha Kristof e Alì il magnifico di Paul Smail, dovrebbero erigere un monumento a questo scrittore.
Mi lasciano più freddo le cose di Pynchon, De Lillo e compagnia assortita. Indubbiamente bravissimi, figurarsi, ma non mi emozionano... Come non mi emoziona gran parte della produzione della minimum fax e dintorni e... anche l'osannato Lansdale.... Mi sembra che scrittori di questo tipo emergono più per mancanza di competizione che per reale statura....
[LTN]: Approfitto visto che scrivi anche recensioni cinematografiche… Quali sono stati i film visti in passato che più ti hanno colpito e ti sono rimasti dentro? Che cosa andrai a vedere tra i prossimi film in uscita? Che cosa ti è piaciuto ultimamente? Che cosa non ti è piaciuto?
[ES]: I film che mi hanno più colpito ultimamente non appartengono al genere horror. Mare Dentro, L'Arca Russa, La città incantata, Mystic River, Sweet Sixteen, I lunedì al sole... La lista è lunga. Riguardo al passato facciamo prima a parlare di autori e quindi Hitchcock, De Palma, Kubrick, Friedkin, Cronenberg, Scorsese, Aldritch, Cimino, De Sica, Truffaut, Lang... Cosa non mi piace? Il metacinema, il parlarsi addosso, l'ultracitazionismo, Tarantino, quel piagnone falso peter pan di Spielberg, Lucas e i suoi sogni spiccioli, Jackson per come ha svenduto un sogno e per come ha ridotto la fantasy, in genere molto di quello che è uscito da Hollywood dopo gli anni settanta...
[LTN]: Che musica ascolti di solito? Hai una colonna sonora mentre scrivi oppure preferisci il silenzio?
[ES]: La musica mi è necessaria a vivere e scrivere. Molti miei racconti hanno riferimenti e titoli musicali. Thin Lizzy, King Crimson, Grandfunk Railroad, Traffic, The The, Pixies, Billy Joel, Van Morrison, Fugazi, Free, Joy Division,Joe Jackson, i primi Metallica, Slayer, Rush, Hall and Oates, Coroner. Poca musica classica e poco jazz per ora ma i gusti cambiano di continuo...
[LTN]: Quali sono i tuoi progetti attuali e futuri? Pensi di continuare a scrivere solo racconti o per il futuro hai anche progetti più "lunghi"?
[ES]: No, certo, nel futuro c'è ovviamente un romanzo... Ambientato a San Remo, la classica storia del male soprannaturale che arriva in città e destabilizza lo status quo... Vedremo. Poi una raccolta di saggi sul cinema, cercherò di occuparmi di registi e correnti poco frequentati, trovo insopportabile che siano tutti sempre lì a pontificare su Kubrick o Cronenberg e così via, sono registi sui quali si è già scritto molto, troppo.
E poi continuerò con le raccolte di racconti, naturalmente. Ci sono buoni segni sul fatto che almeno due su tre di questi progetti dovrebbero essere pubblicati senza che il sottoscritto sborsi un soldo, mi sembra, per citare i Faith No More, "a small victory", no?
Ti ringrazio per l'occasione, è la mia prima intervista e la ricorderò sempre con piacere. Spero nel futuro di stufarmi delle interviste, per ora chiunque alto voglia farmene è il benvenuto. Colgo occasione per ritagliarmi di nuovo un piccolo spazio promozionale e ricordare a chiunque voglia di richiedere il mio libro, se non vi piace lo potrete sempre usare in bagno quando finisce la carta o nel camino durante queste lunghe notti invernali!
Grazie e un saluto a tutti i lettori de La Tela Nera.
No Guru, No Method, No Teacher
[LTN]: Ringraziamo Elvezio per la sua disponibilità…
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