Intervista a Sara Cattaneo e Angela Petrone

Libri > Interviste > Fabio Marangoni a colloquio con le due autrici di Vorticosamente

Intervista a Sara Cattaneo e Angela Petrone [La Tela Nera]: Benvenute ne "La Tela Nera". Presentatevi ai lettori, diteci tutto: chi siete, dove vivete, cosa fate, se avete il fidanzato/a, cani, gatti o pesciolini rossi...
[Sara Cattaneo]: Ciao, sono Sara, Sara Cattaneo, vivo a Mozzate, una cittadina del comasco, insieme a mia madre, al mio nonno ed alla mia stupenda nonna. Coinquilini, il mio cane, un baldo yorkshire diciassettenne, e la mia gatta, una giovane meticcia ruffiana ed egocentrica. Sono single, e, da tempo sono giunta all' inopinabile conclusione che il principe azzurro sia morto... Nel caso in cui il principe superstite stesse leggendo mi contatti... Scherzo!
Eterogenea nei rapporti: tanti conoscenti, pochi amici. Amo scrivere, viaggiare, le arti in generale ed in special modo cinema (cito Almodovar e le sue trame vertiginose e selvagge), musica (dalla classica all' hard rock) e teatro.
Adoro confrontarmi con gli altri, sperimentare sempre nuove cose, l'euforia del contatto con l'ignoto e considero la vita un regalo da sfruttare in ogni sua minima parte. Mille pregi, altrettanti difetti (spesso i due concetti si mescolano tra loro, data l'inesistenza di un criterio di valutazione assoluto). La mia accesa spontaneità spesso contrasta con la mia timidezza.
“Ogni testa, un piccolo mondo”, si dice; difficile, dunque, autodescriversi, e dare giudizi su se stessi. Lascio le valutazioni agli altri.
[Angela Petrone]: La mia opera è la mia confessione senza indulgenza, il rigetto repulsivo delle piaghe. “Life ‘s like space without room “. Non mi vorrei tra i miei santi.

[LTN]: Quando è nata la passione per la scrittura e cosa rappresenta per voi?
[SC]: La scrittura? Un'abitudine, qualcosa che è con me da sempre, una sorta di rituale di autoconfessione per fissare indelebilmente stati emotivi, sensazioni, qualunque cosa, insomma: la scrittura, il mio alter ego.
[AP]: Nella diffidenza della redenzione delle mie colpe: la cute si costituisce man mano che la conoscenza prende forma e la de–moralizzazione culturale si attua , per se e contro gli astanti de–nutriti intellettuali.

Angela Petrone [LTN]: In che momento della giornata scrivete?
[SC]: Scrivo in qualunque momento ritenga opportuno farlo.
[AP]: Nessuno. È la scrittura che si appropria e fagocita il tempo. Dimenticare le finalità per supportare l’azione letteraria.

[LTN]: Come vi siete conosciute e perché pubblicare insieme "Vorticosamente"?
[SC]: In realtà non conosco Angela.
Mi sono candidata ad una sorta di concorso indetto da Lufilth, al fine di mettere in gioco le mie capacità. Lufilth ha creduto in noi, suppongo, pertanto, ci ha scelte e ci ha proposto di collaborare insieme (se pur singolarmente) al medesimo progetto artistico.
[AP]: Mai conosciute di persona: non puoi scegliere, è come giacere insieme in capsule decrepite mostrando un pallore interessante.
Tipograficamente.

[LTN]: Chi ha scelto il titolo e cosa esprime?
[SC]: “Vorticosamente”, il titolo generale dell'opera, scelto da Lufilth, a parer mio per conglobare le due novelle, sicuramente molto differenti tra loro in ambito stilistico, compositivo e contenutistico, ma comunque ugualmente pervase da una sorta di morboso delirio: una commistione di ansie roteanti in un vortice controcorrente.
Pezzi di me- un deframmentato puzzle è invece, il titolo della mia novella, una caotica biografia miscelata ad elementi fittizi; ripropone, infatti, alcuni episodi della mia vita assemblati in una commistione stratiforme di diverse ‘erÈ della mia vita, un percorso di crescita interiore, un ideale viaggio verso la ‘personalizzazionÈ di un individuo totalmente spersonalizzato (tale ero allora).
La rielaborazione dell'accaduto è inevitabilmente soggetta ad alcune deformazioni risultato del ricordare, poiché la memoria implica, in quanto ricordo e non vicenda connessa al momento, la deformazione dell' evento in quanto tale. Pertanto, l'ambito spazio temporale risulta compresso (evadendo sottilmente da quello che è stato nel reale).
Il puzzle esemplifica comunemente un riordino di frammenti; in tal caso più che un riferimento all'ordine il titolo inneggia al caos.
[AP]: L’editore ha optato per il titolo. Credo volesse riferirsi al vortice delirante operato dagli stupri razionali sull’inconscio pulsante.

Sara Cattaneo [LTN]: Commentate ognuna il racconto dell'altra.
[SC]: Una surreale trasposizione in una dimensione visionaria sadicamente mostruosa, catastrofica, a tratti addiritura orripilante; un' illusoria riproposizione della commedia Dantesca, distillata in chiave fantascientifica, allucinatoria, gravida di un asfissiante, illogico intreccio; una parossistica genesi della realtà esistenziale, amaramente intrisa di perversione, metafora di un mondo di dolore, deviato dai media e cupamente oggettivo, dalla ricchezza nella sua accezione prettamente materiale, da una dipendenza sessuale estrema, grottesca; teatro di una perenne lotta dell'individuo che peregrina nel suo viaggio-incubo, ove la società si staglia nemica, in un mondo spietato, brutale. Accompagnata da un acuto senso di nichilismo.
Anche lo stile sfiora al primo impatto l'assurdità, ma una tecnica descrittiva straordinariamente travolgente, e la sua inusuale stravaganza implica che alla lettura segua inevitabilmente una trasposizione grafica degli argomenti, uno scorrere sequenziale di immagini connesse al tema, come fosse la trama di un film; sostanzialmente pregna di un'immediatezza fotografica non indifferente.
Nel complesso un'opera altissima, dal ritmo sincopato che, in alcuni passaggi, sottrae fiato al lettore; toccante e geniale, intensamente crudele, violenta, pulsantemente pulp, quasi agghiacciante, direi; capace di attivare la mente e gettarla in una macchina infernale che ti trascina sino all'ultima riga.
[AP]: Intimismo generazionale per un'analisi psicologica cruda e diretta, senza spazio per le deduzioni. Un'osservazione distaccata di un problema socio-psicologico, con uno stile che rimanda agli scrittori contemporanei inglesi, o ad uno James Frey più intimo.

[LTN]: Ognuna ha espresso in forma originale le proprie emozioni e paure, l'una scegliendo il racconto l'altra la poesia. Una scelta o una necessità?
[SC]: Come ho già detto, ad un certo punto della mia vita, ho deciso di mettermi in gioco.
In verità scrivo da sempre, ma ho scritto sempre e solo per me (e pochi adepti si sono cimentati nella lettura dei miei prodotti), ed esclusivamente in forma poetica (la parte poetica inclusa nel testo è il primo prodotto della mia mente fissato su carta. Avevo 15 anni).
Da sempre avrei voluto scrivere un racconto, ed alla fine credo di esserci riuscita. Sono fiera di me.
[AP]: Necessità nella non – scelta. Scegliendo di necessitare la prosa scarti aprioristicamente le poesia. Declinando nella poesia , escludi la prosa beffandola. Io anticipo l’eroismo del non – stile.

[LTN]: Simpatie saffiche in "Pezzi di me", sodomia e pratiche estreme in "Martirya Grand-Guignol", in poche parole sesso forte: una scelta di stile per fare clamore o un credo personale?
[SC] Se la scrittura è un metodo di registrazione del Reale…
[AP]: È Sade pornografico? No. È Pasolini pornografico? No. Kafka è pornografia (Bene docet).
Pornografia netta, sottile, capillare, capillare fino ai nostri inguini. Beffa chiunque lo consideri esistenzialista. La Storia sacra è pornografica. Viziosa ed ammiccante. L’estremismo sessuale non è pornografia. Ne è l’antitesi.

[LTN]: Come avete conosciuto Lufilth e perché avete deciso di pubblicare con lui?
[SC]: Come ho già detto, ho partecipato, un po’ per gioco, un po’ per sfida personale ad un concorso da lui indetto, il cui premio riservava un'offerta di collaborazione ad un progetto artistico. Lui mi ha scelta, ed eccomi qui.
[AP]: Il mio partner in crime Angy, ha individuato il link del concorso bandito su KaosKulture.com , e mi ha sorvegliata durante le fasi della stesura .
Il responso sull’editore è diretto: puntualità, tutela, responsabilità, estremismo. A sufficienza disturbato per produrre Vorticosamente.

[LTN]: Siete soddisfatte di "Lufilth"?
[SC]: Sì.
[AP]: Particolarmente, poiché la moralità editoriale è l’unica eticità da mettere in atto.

[LTN]: Rifareste la scelta editoriale che avete fatto?
[SC]: Sì.
[AP]: Occorre innanzitutto chiedere all’editore se la rifarebbe.

[LTN]: Come promuovete il libro?
[SC]: Per ora la diffusione è limitata ai circoli culturali presenti nel paese (biblioteca e simili), ed alla vendita su conoscenza.
[AP]: Spedizioni, recensioni , banner pubblicitari…

[LTN]: Chi sono gli ispiratori, letterari e non, e quanto influenzano la vostra scrittura oltre al quotidiano e personale vivere?
[SC]: Nessun modello!
Scrivo la verità, e, descrivo la vita, dalla quale la mia scrittura trae l'ispirazione fondamentale. Leggere i miei scritti significa leggere dentro una persona, poiché l'arte dello scrivere è una specie di riflesso incondizionato per me. Non ho un modello tecnico-stilistico-formale al quale faccio riferimento, tutto è da me “brevettato”. È comunque lecito che chiunque legga mi attribuisca eventuali influenze. Non biasimo pareri.
[AP]: Ri-interpretazione e Ri-elaborazione: fondamentale; oppure adottare il silenzio come stato auspicabile. L’incorporeità narcotica di Lynch, la sgarbataggine delicata dei testi di Lou Reed, l’ironia avvilente di Beckett. Risucchio l’immmunità alla filantropia. Standard celebrativo limitato al quotidiano: il mio consorte criminoso Angy, venatura d’ispirazione convulsa e costante.

[LTN]: Che letture fate?
[SC]: Poche, ma varie. Non disdegno letture impegnate (saggi, classici,trattatistica, etc.), tuttavia prediligo narrazioni improntate sul realismo odierno, ovvero tutto ciò che ponga in rilievo la quotidianità del singolo, esaltandone gli aspetti psicologici.
[AP]: Bulgakov, Ballard, Burroughs, letteratura russa, Carmelo Bene, Kafka e tutta l’indecenza rappresentabile possibile.

[LTN]: L'ultimo che avete letto?
[SC]: Melissa P. “100 colpi di spazzola prima di andare a dormire” (lettura condizionata, ammetto. Sono anch' io vittima degli assalti mediatici e me ne vergogno un po').
[AP]: “Intervista a Willaim Burroughs”, “Pollock biography”, la sceneggiatura di “Manhattan” di W. Allen.

[LTN]: Un libro che consigliate a un amico ed un altro a un aspirante scrittore.
[SC]: Consiglio ad un amico il Peer Gynt di Henrik Ibsen. Consiglio ad un aspirante scrittore: Dante Alighieri, la Divina Commedia (non sono mai stata così tenace da ultimarne la lettura...).
[AP]: Si deve pendere nell’auto–infortunio letterario e rovinarsi da soli per identificare il capolavoro. Alcun distributore caritatevole di neurodeliri culturali.

[LTN]: Cosa vi aspettate da "Vorticosamente"?
[SC]: Bando alle aspettative che, spesso, si risolvono in delusioni. Spero abbia un successo vorticoso.
[AP]: “Language is a virus“: un interessante pallore sui volti dei lettori dopo la lettura del testo.

[LTN]: Nel futuro cosa c'è?
[SC]: Beh, se lo sapessi! Sinceramente se dovessi esprimere un desiderio spererei in un lavoro in tale campo e simili.
[AP]: Impure Domain, band del mio partner in crime Angy, mi hanno concesso l’onore di scrivere ed obliterare alcune tracce vocali di H.I.V. Parade ( Il Male Production, 2004 ) e per il prossimo album in trattamento, indubbiamente dei cammei. Inoltre, un progetto letterario per Lufilth l’anno prossimo, sulle esalazioni di M-G-G.

[LTN]: Rivolgete a chi sta leggendo un appello (leggasi: buon motivo) per acquistare "Vorticosamente".
[SC]: Talmente breve da non poter risultare noioso, originalmente fuori dai prescritti schemi…E poi, investi su un esordiente… Non rimarrai deluso.
[AP]: Sudiciume in – consolatorio, in preghiera, in vocazione verso l’assorbimento dei vostri ghigni sospesi, dopo il riconoscimento nel sub – umano che è quotidiano. Il rigetto repulsivo coscienzioso in corpo tipografico. L’auto - evirazione dalla massa in – culturale.

[LTN]: L'intervista è terminata. Grazie per la disponibilità e in bocca al lupo per i vostri progetti futuri.
[SC]: Ciao.
[AP]: Disponibilità in stato degente.

Intervista a Sara Cattaneo e Angela Petrone
Intervista realizzata da: Fabio Marangoni
Pubblicata il 08/01/2006

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