Intervista alla Gargoyle Books

Libri > Interviste > Elvezio Sciallis ha intervistato il patron della casa editrice horror romana Paolo De Crescenzo

Intervista alla Gargoyle Books Ci ritroviamo a parlare con Paolo De Crescenzo, patron della romana Gargoyle, a quasi un anno di distanza dall’esordio della casa editrice in tutte le librerie italiane.

[La Tela Nera]: Paolo, in un anno sono successe molte cose. Qual è il tuo bilancio per quanto riguarda la casa editrice?
[Paolo De Crescenzo]: Il bilancio è sicuramente positivo. I risultati commerciali sono ancora semplicemente incoraggianti, ma abbiamo conquistato una visibilità davvero notevole e siamo riusciti a ritagliarci uno spazio di mercato oltre, credo, a una certa considerazione anche da parte della critica più intransigente. Non poco, devo dire, se penso che siamo partiti senza nessuna esperienza specifica di editoria. Il pubblico ha mostrato di gradire il nostro approccio e le nostre scelte e, attraverso un flusso di e-mail davvero inaspettato, ha avviato con noi un dialogo che stiamo attenti a mantenere ben vivo. Credo, poi, che si sia rivelata giusta la scelta di affiancare alla Gargoyle Books anche quella Gargoyle Video: adesso anche il pubblico dei non lettori comincia a familiarizzarsi col marchio e, magari, si lascia talvolta tentare da un’incursione nella carta stampata.

[LTN]: Con il senno di poi, ci sono scelte editoriali che avresti evitato?
[PDC]: Rifarei esattamente le medesime scelte, ma c’è qualche autore che probabilmente non torneremo a pubblicare.

[LTN]: Qual è stato il vostro best-seller?
[PDC]: Hotel Transilvania di Chelsea Quinn Yarbro, seguito a ruota da Hanno Sete di Robert R. McCammon.

[LTN]: Quali le maggiori analogie, quali invece le più grandi differenze tra il mercato librario e quello del noleggio/vendita dvd?
[PDC]: Le maggiori analogie consistono soprattutto nella sorprendente coincidenza delle fasce d’età interessate: quando abbiamo cominciato, pensavamo che l’horror letterario attirasse un pubblico sostanzialmente adulto e che i dvd fossero di massima destinati a incontrare il favore di quello più giovane, diciamo della fascia 16-35 anni. Il contatto diretto stabilito nelle grandi fiere librarie di Torino e Roma, invece, unitamente alla messaggeria e-mail, ha sorprendentemente evidenziato come siano i giovani (e tra essi moltissime ragazze) i clienti migliori della Gargoyle Books, e che l’età d’approccio ai film horror si è notevolmente abbassata rispetto alle nostre stime, arrivando a coinvolgere anche ragazzi al di sotto dei 10 anni. Le differenze riguardano in primo luogo le modalità di comunicazione: il pubblico del video, specialmente quello più giovane, è abituato a entrare in videoteca diverse volte al mese e controllare cosa c’è di nuovo; questo, per la libreria, succede molto raramente e sussiste, pertanto, il problema di comunicare la novità senza disporre di un budget milionario per la pubblicità. Un’altra differenza riguarda l’atteggiamento verso i “classici” del genere: i maestri dell’horror letterario (la Yarbro e McCammon nel nostro caso) hanno sempre una specie di rendita di posizione e vendono più facilmente rispetto a un nuovo autore (e su questo influiscono senz’altro gli acquisti del pubblico di lettori più maturi); nei video, invece, i titoli “classici” che abbiamo editato (alcuni dei quali davvero validi) hanno venduto molto meno rispetto alle novità. E’ ovviamente anche una conseguenza delle scelte delle videoteche, più motivate a privilegiare il titolo nuovo soprattutto per il mercato del noleggio.

[LTN]: Abbiamo riscontrato, a nostro modo di vedere, un graduale e sensibile miglioramento nelle proposte editoriali della Gargoyle. C’è la sensazione che stiate lentamente affinando la mira. Vuoi annunciarci alcune delle sorprese che ci aspettano nel futuro cartaceo della Gargoyle?
[PDC]: Grazie, prima di tutto, per questa valutazione. In realtà i nostri programmi editoriali erano già abbastanza definiti e abbiamo deliberatamente scelto di operare in “crescendo” proprio per evitare che si pensasse ad un fuoco di paglia, destinato ad essere disatteso dopo le prime uscite. Detto questo, è poi vero che i programmi e le scelte si affinano sul campo e che ci vuole un continuo monitoraggio del mercato e della concorrenza per poter cogliere le occasioni più ghiotte. Tra i titoli che pubblicheremo nel prosieguo dell’anno ci sono due nuove avventure del Conte Saint Germain (Il Palazzo e Giochi di Sangue), John Passerella con la seconda puntata della saga della strega Wither (La Pioggia di Wither), una bella ghost-story (Spirit) scritta da Graham Masterton, uno degli autori british più considerati all’estero e pressoché inedito in Italia, a parte alcuni racconti.
E poi un tris d’assi: Magia Rossa di Gianfranco Manfredi, che considero il miglior horror italiano e che è fuori catalogo dalla fine degli anni ’80, un nuovo inedito di Robert McCammon (L’Ora del Lupo), e una vera strenna di fine anno per i “palati fini”: la ristampa de L’Estate della Paura di Dan Simmons, uno dei capolavori del genere, introvabile da anni. Da Simmons abbiamo anche acquisito i diritti per il sequel A Winter Haunting, che uscirà nel 2007, probabilmente col titolo L’Inverno della Paura.

[LTN]: Dan Simmons e Gianfranco Manfredi sono indubbiamente due calibri da novanta. La presenza di quest’ultimo nel vostro catalogo può far sperare in un futuro interesse, da parte della Gargoyle, nei confronti di altri autori italiani?
[PDC]: L’interesse non è mai mancato. Ho affermato più volte in varie sedi e lo ripeto che il problema è solo qualitativo. Abbiamo ricevute decine e decine di proposte, ma finora la scintilla non è mai scattata… (con qualche eccezione per un ibrido, troppo lungo per un racconto e troppo breve per un romanzo).

[LTN]: Avete in cantiere anche antologie di racconti? (se sì, perché?; se no, perché?)
[PDC]: Non per il momento. Il racconto è un genere a se stante che, come il “corto” cinematografico, richiede una grande padronanza di linguaggio e una efficace capacità di sintesi; in Italia non abbiamo una specifica tradizione (che in America si è costruita attraverso grandi riviste specializzate come la famosa Weird Tales, tanto per citarne una) e le raccolte uscite sul mercato sono state in generale dei flop.
Le antologie hanno quasi sempre il difetto di una sconcertante disomogeneità qualitativa (il famoso “curatore” è spesso un autore più noto che si limita a fare una “marchetta” licenziando il nome) e un singolo scrittore non produce necessariamente le buone idee necessarie a giustificare una raccolta. Una piccola casa editrice ha difficilmente la capacità economica di sostenere in perdita una politica orientata al racconto in attesa di poterlo affermare. Riterrei giusto che fossero i “grandi” a farsi carico di questo compito che, nel lungo termine, può anche avere un ritorno premiante.

[LTN]: Parliamo ora del settore DVD. Anche in questo caso ci sembra di notare un netto miglioramento, che trova il suo culmine con la notizia della futura distribuzione di un titolo importante come Calvaire, vera sorpresa dell’anno passato. Puoi anticiparci altri titoli?
[PDC]: Anche per i dvd abbiamo scelto di non sparare subito le cartucce migliori, preferendo rinviare l’uscita dei titoli migliori ad una fase in cui il nostro marchio fosse un po’ più conosciuto. Nel video, inoltre, il mercato dell’approvvigionamento dei diritti è assai più complicato, essendoci molta concorrenza (non sempre di correttezza specchiata…) e vigendo la logica del “pacchetto”, dove – se vuoi un titolo che ti interessa – magari devi prenderlo in blocco con altri che non sceglieresti mai… Qui sì che c’è qualche titolo che non riprenderei…
Ma adesso la situazione è cambiata: ci siamo conquistati in breve tempo presso il mercato USA una fama di operatori corretti e di pagatori puntuali, e adesso sono le case distributrici a cercarci per proporre le novità. Inoltre teniamo sotto attento controllo il mercato e le rassegne di settore, cercando di non farci scappare i titoli più interessanti. Calvaire è un grande film, di cui va dato atto al vostro Elvezio Sciallis di essere stato fra i primi a segnalarcelo. Ma nell’anno ci sono altre “chicche”: Zombie Honeymoon, fra i miei preferiti, Versus, London Voodoo e Headspace (che ha trionfato lo scorso anno al Festival di New York).
E poi tanti altri titoli che non nascondono fregature…

[LTN]: Pensi che qualcosa stia cambiando nell’interesse del pubblico nei confronti dell’horror? Gli ultimi anni hanno segnato un importante ritorno del genere da noi preferito, per quanto concerne gli incassi al botteghino. Pensi che questo dato in qualche modo possa comportare anche un incremento delle vendite nel mercato librario?
[PDC]: L’accresciuto interesse del pubblico verso i film horror coincide col dilagare dello splatter e degli effetti speciali. A titolo personale, il fenomeno non mi fa particolare piacere, perché preferisco l’orrore suggerito a quello platealmente esplicito. Ma il risultato va accettato per quello che é…
Per quanto riguarda il possibile riflesso sulle vendite librarie, direi che è più auspicio che un dato di fatto.

[LTN]: Quali ti sembrano le evoluzioni più significative nell’horror degli ultimi anni? Quali, al di fuori del tuo parco autori, i nomi che ti hanno più impressionato sia nel cinema che nella narrativa?
[PDC]: Del nuovo trend dell’horror ho appena detto. I titoli che mi hanno colpito più favorevolmente sono, di conseguenza, quelli che assecondano maggiormente il mio modo di vedere: boccio, in sostanza, i vari Underworld, Resident Evil e i film alla Rob Zombie o alla Eli Roth e promuovo The Descent, Wolf Creek e L’Esorcismo di Emily Rose. Per i libri leggo con piacere i romanzi della Hamilton e spero che The Cell, il nuovo Stephen King, ci restituisca un “re” all’altezza della sua fama.

[LTN]: Tocchiamo infine un argomento di grande interesse per chi segue il nostro sito. Pensi che sarà mai possibile un concorso Gargoyle per racconti horror di scrittori italiani?
[PDC]: Per adesso siamo ancora fortemente concentrati sull’obiettivo primario di consolidare la nostra presenza sul mercato e di raggiungere il “break even” tra costi e ricavi. Per il futuro, vedremo.

[LTN]: C’è qualcosa che non ti abbiamo chiesto e che vorresti aggiungere?
[PDC]: Già mi sono dilungato abbastanza e non vorrei trasformare questa intervista in un incubo per gli amici de La Tela Nera. Anche perché gli incubi noi li vendiamo, mica li regaliamo!

[LTN]: Ringraziamo Paolo per la sua cortese disponibilità e ci auguriamo di poterlo incontrare nuovamente tra dodici mesi per discutere dei successi editoriali della Gargoyle.


Intervista alla Gargoyle Books
Intervista realizzata da: Elvezio Sciallis
Pubblicata il 05/03/2006

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