Intervista a Paolo Roversi

Libri > Interviste > Fabio Marangoni ha intervistato per LaTelaNera.com l'autore del noir metropolitano Blue Tango

Intervista a Paolo Roversi [La Tela Nera]: Benvenuto ne "La Tela Nera". Iniziamo subito con la domanda di rito che non può mancare: dicci chi sei, cosa fai, dove vivi e con chi, da dove vieni e dove stai andando, se sei sposato, scapolo o divorziato e perché, sei hai pesci, cani, gatti, sorci o coccodrilli nel water o suocere (vedi ipotesi sopra)... tutto.
[Paolo Roversi]: Ti posso dire innanzi tutto chi non sono: Patrizio Roversi, il marito di Syusy Blady. Ormai da tempo mi scambiano per lui. A volte si presentano addirittura alle mie presentazioni e rimangono delusi di non trovare il turista per caso. Il dubbio, comunque, è legittimo. Non solo per il cognome: io e Patrizio, entrambi mantovani, siamo nati ad una decina di chilometri di distanza. Magari alla lontana siamo pure parenti...Poi ho un’altra omonimia ingombrante, quella col fotografo di moda Paolo Roversi (già fotografo di Armani): mi arrivano delle mail da tutto il mondo di persone che studiano fotografia e che vorrebbero diventare miei allievi. Detto questo ti posso dire che ho 31 anni, vivo a Milano da sei, anche se sono originario della Bassa, di Mantova precisamente. Dove sto andando sinceramente non lo so, ti posso però dire che per lavoro viaggio parecchio, soprattutto in Francia.

[LTN]: Scusa, ma cosa c'entra un informatico con la scrittura?
[PR]: C’entra perché il computer, sin da quando era piccolo e mi avevano regalato il primo commodore 64, è sempre una mia grande passione. Poi è arrivata anche la scrittura...

[LTN]: Vista la tua specializzazione, quando ti è venuto il "pallino dello scrittore" e come te la cavavi con i temi di italiano a scuola?
[PR]: Coi temi d’italiano me la cavavo bene. Vedi, nonostante la mia professione, la mia formazione è puramente umanistica, prima il liceo e poi una laurea in storia contemporanea. Senza contare che mia madre gestiva una libreria: questo mi ha permesso, per dieci anni e passa, di avere sotto mano tutte le novità librarie. Penso che il “pallino dello scrittore”, come lo chiami tu, sia nato lì.

[LTN]: Hai esordito pubblicando due libretti antropologico-umoristici su chi fa il tuo mestiere e sugli abitanti della tua città. Che accoglienza hanno avuto di pubblico, critica e amici? È vero che gli editori sono più interessati alla saggistica e varia che alla fiction e perché?
[PR]: Gli editori, loro malgrado, devono far quadrare i conti a fine anno. Perciò prima di convincerli a pubblicare qualcosa di tuo a livello narrativo (ma non è una regola sia chiaro), specialmente se sei un esordiente, devi convincerli, con uno o più saggi, che sei capace di scrivere e che potrebbe già esserci un potenziale pubblico pronto ad acquistare il tuo primo romanzo.

Paolo Roversi [LTN]: Sei uno metodico e precisino che pianifica anche le virgole o segui l'ispirazione del momento?
[PR]: Le due cose. Quando ho l’idea vado giù dritto, senza pensare troppo alla forma. Quando invece rimetto a posto gli appunti sono pianificatore e anche pignolo.

[LTN]: Di conseguenza, rileggi, rifletti e correggi molto prima di inviare una bozza o sei istintivo e lasci all'editor il compito di guadagnarsi duramente la pagnotta?
[PR]: Cerco di mandargli il miglior testo possibile. L’editor poi mi farà notare cose che io, anche in dieci revisioni, non sarei mai riuscito a vedere. In genere incongruenze o parti deboli del testo.

[LTN]: Quando hai deciso di pubblicare il tuo primo libro? C'era qualcuno a (s)consigliarti o hai fatto tutto di testa tua? Lo rifaresti tale e quale libro ed editore?
[PR]: Il mio esordio è stato nel 1997 ed è sicuramente un’esperienza che rifarei. All’epoca leggevo, in maniera che definirei compulsiva, i libri di Bukowski sottolineando le parti che più mi piacevano. Quando ebbi finito la lettura dell’opera omnia dello scrittore, mi misi alla macchina da scrivere e trascrissi gli aforismi che avevo sottolineato. Corredai il tutto con un’introduzione di un paio di cartelle e spedii a Stampa Alternativa. Due mesi dopo apparve in libreria il Millelire “Seppellitemi vicino all’ippodromo così che possa sentire l’ebbrezza della volata finale”.

[LTN]: Che consiglio dai a un esordiente che finalmente dopo aver spedito a destra e a manca dattiloscritti per tutta Italia si ritrova con un pugno di proposte tra micro-editori=stamperie e contratti truffaldini?
[PR]: Gli consiglierei di tenere duro. Certo la voglia di pubblicare è tanta ma se sei bravo e hai costanza un editore serio che legge il tuo manoscritto, prima o poi, lo trovi.

[LTN]: Una domanda che si aspettano molti telanerini: sei soddisfatto delle tue esperienze passate e presenti con piccoli-medi editori? Come li hai contattati? Hanno mantenuto le promesse e di conseguenza li confermeresti?
[PR]: Sono sempre rimasto molto contento dei miei editori. Non essendo case editrici enormi ho avuto modo di conoscere in prima persona l’editore, di discuterci, di creare con lui un rapporto d’amicizia. Quando si parte su queste basi non si può che trovarsi bene.

Paolo Roversi [LTN]: Ti hanno chiesto soldi per pubblicare? Puoi fare nome, cognome e indirizzo... anzi DEVI farlo.
[PR]: Non mi è capitato e comunque non avrei accettato. Forse sono stato fortunato: vedi il fatto che mia madre avesse una libreria mi ha messo subito in guardia. Mi chiedevo: vale la pena mandare il mio manoscritto ad un editore i cui libri non arrivano nemmeno in libreria?

[LTN]: Al contrario come sappiamo è l'editore a dover pagare l'autore: hai sempre ricevuto i diritti sul venduto per ogni singola copia oppure c'è un minimo da vendere o una «tantum»? E sulle ristampe?
[PR]: Finora sì. Anche se non si è mai trattato di cifre astronomiche. Blue Tango è appena andato in ristampa, esperienza nuova per me, quindi l’anno prossimo, all’ora dei rendiconti ti saprò rispondere anche su questo particolare aspetto.

[LTN]: Altra croce è la distribuzione. Si sa che un piccolo editore non può essere presente sempre, comunque e dovunque per ovvi motivi economici, questo però incide molto sulla popolarità e sulla futura vendita del libro in quanto il lettore medio rinuncia presto a cercare quello che non si trova al centro commerciale o nella libreria sotto casa... tu che esperienza hai?
[PR]: L’ultima di Blue Tango molto positiva. Non credevo ai miei occhi quando sono entrato alla Feltrinelli in piazza Duomo dove, proprio davanti all’ingresso dove tutti la vedevano, c’era una pila di venticinque copie del mio libro. La distribuzione fa molto e Stampa Alternativa, devo dire, ha una diffusione davvero capillare. Questo è molto importante per il successo di un libro.

[LTN]: Ti occupi del packaging? In parole povere, cosciente della sua importanza spesso ahimé più dei contenuti, ti interessi della scelta della copertina dei tuoi libri?
[PR]: Mi piacerebbe ma in genere gli editori fanno di testa loro. E forse è giusto così. Ad ogni modo, dicono i saggi, un libro che vale sopravvive anche ad una brutta copertina.

[LTN]: L'anno scorso il Buktour: un'iniziativa premiata da pubblico e critica così come il libro dedicato allo stravagante autore americano. Ce ne parli?
[PR]: Il libro su Bukowski è stata per me un’esperienza fantastica. Non solo perché ho avuto la fortuna di conoscere ed intervistare Fernanda Pivano, che è un mito vivente della letteratura. Lo è stata, soprattutto per quello che mi ha dato questo libro. Pensa che solo l’anno scorso ho fatto più di venticinque incontri in tutt’Italia: da Roma a Venezia, da Milano a Napoli, da Firenze a Verona, da Genova a Udine, da Mantova a Teramo. Questo giro vorticoso fra librerie, pub, circoli culturali, teatri, feste all’aperto, alla fine si è trasformato in un vero e proprio tour: il Buktour appunto (tappe e foto su http://www.roversiplanet.com/buk/tourbukowski.html). Durante questi incontri ho conosciuto, e condiviso le mie passioni, con tante persone ed è stato davvero bello.

[LTN]: Da Bukowski a Paolo Conte ("Blue Tango" è il titolo di una sua celebre canzone) e prima l'informatica, il passo è così breve? Come ti è venuto in mente di scrivere un noir in un momento dove "tutti" scrivono noir e basta metterci un morto ammazzato dentro qualunque storia per spacciarlo come tale? È un caso o hai cavalcato l'onda anche tu?
[PR]: Io penso che se l’uomo è ciò che mangia, lo scrittore è ciò che legge. Sul mio comodino c’erano Ellroy, Lansdale, Montalban, Carlotto, Lucarelli. Così quando finalmente mi sono deciso a scrivere un romanzo mi è venuto naturale cimentarmi col noir.

Paolo Roversi [LTN]: L’ispirazione: meglio la cronaca nera nostrana o C.S.I.?
[PR]: Entrambe le cose. L’ispirazione è ovunque. Anche nel prendere la metro ogni mattina; come sa bene chi ha letto il mio libro...

[LTN]: C'è qualche autore a cui ti rifai per stile e peculiarità nel romanzo?
[PR]: A tutti e a nessuno. Certo ho dei modelli ma non voglio copiarli, cerco di trovare il mio stile. Se devo citare un capostipite, comunque, dico senza esitazione Giorgio Scerbanenco.

[LTN]: Il gruppo bolognese scrive di Bologna e dintorni, i Neo-noir di Roma e i Camilleri&C. in Sicilia. L'ambientazione meneghina è un caso o indispensabile alla funzionalità della storia? Che rapporto hai con Milano?
[PR]: L’ambientazione milanese è fortemente voluta. Ritengo che Milano sia la città italiana noir per eccellenza. Pensa solo a quanti scrittori, a parte il già citato Scerbanenco, ambientano qui le loro storie: Dazieri, Pinketts, Biondillo, Colaprico e certamente ne dimentico molti. La ragione è che Milano, secondo me, è una metropoli, con le sue atmosfere, che ispira la letteratura noir.

[LTN]: Non ti piacerebbe far parte di una "cooperativa" di scrittori come quelle sopracitate? Non è un vantaggio per aumentare la popolarità?
[PR]: Non so, non ci ho mai pensato. In ogni modo non lo escludo a priori.

[LTN]: Ci sono in programma delle presentazioni?
[PR]: Parecchie. Dopo la prima con Pinketts tenutasi alla Feltrinelli durante la notte bianca meneghina e quella della libreria del Giallo, andrò, sempre qui a Milano, alla libreria Rizzoli in galleria Vittorio Emanuele, alla Fnac di Torino, a Bologna, a Vicenza, a Padova. Insomma tante tappe la cui lista completa e sempre aggiornata è reperibile sul mio sito www.roversiplanet.com

[LTN]: Cosa pensi della serialità o ciclicità nella narrativa, soprattutto giallo/noir, d'oggi? Un sicuro successo per l'autore a zero rischio o semplicemente mancanza di idee?
[PR]: Per scrivere gialli le idee ci vogliono, eccome. Il genere giallo c’è sempre stato: pensiamo alla Christie o a Simenon. Il noir è il romanzo sociale per eccellenza. Descrive e fotografa la nostra società in un particolare momento storico e quindi sarà sempre attuale.

Paolo Roversi [LTN]: Cinema e fumetti: ti piacciono? Ti influenzano nello scrivere?
[PR]: Mi piacciono e certamente mi influenzano. Specialmente il cinema e le serie tv poliziesche americane. Ma non sono sicuramente le uniche fonti d’ispirazione.

[LTN]: Qual è l'ultimo libro che hai letto e il prossimo? Quanto e cosa leggi in un anno?
[PR]: Quando lavoro leggo almeno un libro a settimana, quando sono in ferie il numero aumenta di molto in ragione anche del fatto che io non leggo mai solo un libro alla volta. Mi piace portare avanti più vicende, così se un libro diventa noioso passo all’altro. Le ultime letture credo siano state “Il karma del gorilla” di Dazieri e, un sempre verde, che non avevo mai letto “L’estate del Mundial” di Colaprico.

[LTN]: Hai mai frequentato un "corso di scrittura"?
[PR]: No.

[LTN]: E partecipato a concorsi letterari?
[PR]: Idem come sopra.

[LTN]: Conoscevi "La Tela Nera" prima di questa intervista? Cosa pensi di questo e altri siti simili votati alle molteplici inclinazioni dello scrivere nonché alle news del mondo che lo circonda?
[PR]: Sì lo conoscevo e lo seguivo. La rete è un fenomenale mezzo per farsi conoscere, promuoversi, farsi leggere. Siti come La Tela Nera fanno solo bene ai libri e ai lettori.

[LTN]: Cosa pensi dei blog, di scrittura e non, da informatico e da scrittore?
[PR]: Sono un’opportunità, una valvola di sfogo, un modo per farsi pubblicità, per promuoversi, per confrontarsi. Sono diventati come i bar di paese di una volta. Posti in cui ci si trova e si parla di tutto. Naturalmente anch’io ne ho uno: http://www.roversiplanet.com/blog.

[LTN]: Chi legge deve comprare "Blue Tango" perché... fai il tuo spot.
[PR]: Blue Tango non è rivolto solo a coloro che amano e respirano noir, ma anche a tutti gli altri perché il mio romanzo racconta anche molto altro come ad esempio: l’amicizia fra due uomini, una storia d’amore, una città con le sue luci e le sue ombre.

[LTN]: Progetti per il futuro?
[PR]: Sto scrivendo un nuovo romanzo. Non ho idea di quando sarà pronto. Per ora mi godo il successo di Blue Tango che promuoverò in giro per l’Italia almeno fino al prossimo autunno.

[LTN]: Dai un consiglio di qualunque tipo agli aspiranti scrittori in ascolto: pratico, demagogico, compiaciuto, critico, convincili o dissuadili nel loro intento insomma.
[PR]: Scrivere è una fatica immane che non ti ripaga mai abbastanza degli sforzi, però è bellissimo. Se vi sentite scrittori andate avanti ma non fate l’errore di tanti aspiranti che dicono che loro per scrivere non hanno bisogno di leggere. Leggere è fondamentale per scrivere. Il consiglio dunque è : leggete molto, anzi moltissimo. Se vi ritenere scrittori e non leggete un libro da più di due settimane, lasciate perdere, non fa per voi.

[LTN]: L'intervista è conclusa. Grazie per la tua disponibilità e alla prossima.


Intervista a Paolo Roversi
Intervista realizzata da: Fabio Marangoni
Pubblicata il 01/05/2006

Da Novità in Libreria:

Fuga vincente di Fabio Mussetta
La maledizione di Fossosecco di Corrado Peli
300 Parole per un Incubo di Scheletri.com

Da Interviste Letterarie:

Brividi thriller da Roma: intervista a Luana Troncanetti
Intervista a Maurizio Campisi: dalla Costa Rica, tra avventura, giallo e denuncia
Quadri maledetti, ore nere e autori horror a Milano: intervista a Yuri Abietti


La copertina del libro Per chi è la notte (Storie dal NeroPremio)

La copertina del libro Figlio del tuono (Storie dal NeroPremio)

Concorsi letterarii in Italia

La classifica dei 10 serial killer più famosi

Simboli Esoterici: significato, origini e uso

Misteri e storie incredibili

Le più spaventose leggende metropolitane

I 10 animali più velenosi al mondo

Il malato mondo dei serial killer

I peggiori disastri della storia umana

Disclaimer e Diritti | Recapiti e Contatti | Questo sito usa i cookie: consulta le nostre privacy policy e cookie policy