Intervista a Gaetano Luigi Staffilano

Libri > Interviste > Elvezio Sciallis ha incontrato una nota e stimata figura editoriale del fantastico italiano (e non solo)

Intervista a Gaetano Luigi Staffilano Ci sono alcune figure, nell’ambito del fantastico italiano, che brillano per disponibilità e cortesia. Ho avuto la fortuna di incontrare “elettronicamente” Gaetano Luigi Staffilano (conosciuto in rete con il nickname “Gielle”) a seguito di alcuni miei interventi su Dan Simmons e, sull’ispirazione del momento, gli ho proposto una mini-intervista.

Questo è il risultato e, a prescindere dal resto delle interessanti informazioni, pregherei tutti gli aspiranti scrittori, editor, traduttori e chi più ne ha più ne metta di prestare la massima attenzione ai consigli di Gielle: dovrebbero essere elementari e scontati ma il mondo è sempre più affollato di artisti che pensano di sfondare con zero sudore, sognando soldi e fama che difficilmente arriveranno…

[La Tela Nera]: Ciao Gielle. Prima di iniziare con le domande vere e proprie diamo ai lettori alcuni minimi cenni biografici…
[Gaetano Luigi Staffilano]: Gaetano Luigi Staffilano, nato a Cividale del Friuli il 13/4/1943, ho poi vissuto vari anni in Sicilia e dal 1959 risiedo a Torino.
Appassionato fin da piccolo di tutte le forme del fantastico, ho cominciato a tradurre fantascienza per hobby, a quattro mani con Riccardo Valla (Galassia, Nord) e poi, dal 1987, a tempo pieno. Gran parte della mia produzione (esclusi alcuni thriller) è rintracciabile sul Vegettalogo.

[LTN]: Come si arriva a fare i traduttori per case editrici di prima grandezza? Esiste un iter più o meno tipico? Si riesce a guadagnare uno stipendio "normale"?
[GL]: Secondo me, l'unico modo è farsi prima un po' d'esperienza e poi trovare qualcuno che ti presenti; a dirlo sembra facile, ma devi individuare chi è tanto convinto delle tue capacità da essere disposto a rischiare la figuraccia…
Per la Mondadori ho cominciato con traduzioni per Urania. Poi Tropea e la Grimaldi hanno fondato Interno Giallo e mi hanno chiesto di lavorare anche per loro; dopo un paio d'anni (e 7 titoli per Interno Giallo, fra cui Hyperion, La caduta di Hyperion e due bei thriller) Orsi mi ha "chiesto" di lasciar perdere I.G. e di lavorare solo per loro. Sono passati vari direttori, ma nessuno mi ha mandato via.
Le tariffe per le traduzioni sono generalmente basse, consentono appena di vivacchiare. Sconsiglio a tutti di fare il traduttore se non si hanno altre fonti di reddito. Altrimenti bisogna rinunciare alla qualità per la quantità, per puro istinto di sopravvivenza. Ma se c'è una cosa di cui in qualsiasi redazione si accorgono subito è proprio lo scadimento della qualità.

[LTN]: Fra gli autori che hai tradotto, chi ti ha dato più gatte da pelare e perché? Per contro, quale quello più "facile"?
[GL]: Gli autori peggiori da tradurre sono quelli... che scrivono male. E poi il libro che dà più gatte da pelare è sempre quello attualmente in traduzione. Per esempio, The Terror, con la miriade di termini marinareschi del 1850.
Autori facili... forse Lisa Goldstein, che pareva scrivesse in italiano.

[LTN]: Hai nominato The Terror, di Dan Simmons. Puoi anticiparci qualcosa, un tuo giudizio sull'opera?
[GL]: È un bel libro. Si legge con interesse e ha personaggi molto bene delineati. Fa la sua bella figura indipendentemente dall'elemento fantastico e horror. Solo Simmons poteva scrivere un page turner parlando di un evento realmente avvenuto di cui si sa in partenza come finisce. Tutti gli uomini della Erebus e della Terror alla ricerca del Passaggio a Nordovest moriranno fra i ghiacci... eppure il romanzo ti piglia! È una ulteriore dimostrazione che Simmons sa scrivere, qualsiasi genere scelga. Non dimentichiamo i suoi tre gialli con Joe Kurtz, il primo dei quali è uscito da Mondadori, che prima o poi dovrebbe pubblicare anche gli altri due.

[LTN]: Ti capiterà di leggere parecchio materiale originale, sia per lavoro che per interesse personale. Ci sono alcuni scrittori di genere non ancora tradotti in Italia che ti senti di raccomandare a occhi chiusi ai lettori che riescono a cavarsela anche con l'inglese?
[GL]: A dire il vero di tempo per leggere me ne resta pochino... e devo dire che certe cose le sta riscoprendo la Gargoyle, per esempio Robert McCammon, del quale avevo tradotto due romanzi per Mondadori. Per il resto leggo antologie tratte da Weird Tales o classici come Hodgson, Price, Wellman, Cave, Whitehead: in genere ai romanzi preferisco i racconti :-)

[LTN]: Questa è un classico: parlaci dei tuoi futuri progetti, anche extra-traduzioni.
[GL]: Be', vista l'età e la quantità industriale di sigarette che fumo, ho smesso da un pezzo di fare progetti :-)

[LTN]: Torniamo al genere che più ci sta a cuore. Quale futuro intravedi per l'horror, cinematografico e letterario?
[GL]: Avrà sempre la sua nicchia. Muore una collana, ne nasce un'altra. L'horror è una valvola di sicurezza per non pensare troppo all'orrore vero che ci circonda.

[LTN]: Chiudiamo con un altro classico: hai consigli da dare agli scrittori esordienti e, perché no, a chi voglia intraprendere una carriera da traduttore, editor o semplice lettore per case editrici?
[GL]: Leggere, leggere, leggere. Perfezionare la propria prosa, imparando dai migliori. Trovarsi un lavoro e scrivere o tradurre a livello professionale, ma per hobby. E non lo dico per scherzo.

[LTN]: Grazie Gielle, l’appuntamento è quindi a maggio per la seconda e conclusiva parte di Olympos, altra opera simmonsiana di cui ha curato la traduzione (di questo passo si stabilirà fra i due un legame come quello, famosissimo, Stephen King/Tullio Dobner!) e, poco più in là, tenetevi tutti pronti per The Terror!

Intervista a Gaetano Luigi Staffilano
Intervista realizzata da: Elvezio Sciallis
Pubblicata il 09/03/2007

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