Libri > Interviste > Abbiamo rapito e intervistato strumm, l'autore del sorprendente Diario Pulp
Lo abbiamo preso perché è colpevole di aver scritto un libro duro, crudo e, soprattutto, pieno di fatti che non avrebbe dovuto conoscere. Sono certo che il Sellero & i suoi amici hanno sempre ripulito, celato, distrutto ogni minima traccia del proprio passaggio.
Non so se strumm abbia mai pensato di farla franca. Mettere nero su bianco questioni che non sarebbero mai dovute giungere alle sue orecchie, e che comunque, al limite, avrebbe dovuto tenere per sé, non è stata una mossa felice.
Bisogna dargli atto che ha del coraggio, oppure è completamente pazzo.
Forse è per questo che ora, ammanettato all'interno del garage che il mio amico Piranha usa per le torture, non fa una piega e mi osserva vigile.
Contento lui.
Prendo una tenaglia, un seghetto e mi avvicino.
[La Tela Nera]: Eccoci qui Strumm. Ai piani alti scavano nella tua vita, e a me non dicono mai niente. Ormai li conosco, lo fanno per rendermi il lavoro meno noioso. Saresti così gentile di dirmi chi diavolo sei e chi ti ha fornito il materiale...?
[strumm]: No.
[LTN]: Bene bene. Più fai il duro più mi diverto. E a proposito di duri... Non preoccuparti per la tua auto. L'ha presa in prestito il Sellero. Tu stai comodo? Troppo strette le corde?
[strumm]: Abbastanza comodo, grazie. Gradirei una birra.
[LTN]: I boss hanno letto il libro. M'hanno consegnato 'sto foglietto con qualche domanda per te e quin...
[strumm]: La birra…
[LTN]: E basta co' 'sta birra! Vedremo alla fine. Ora stammi a sentire!
Ogni esperienza lascia sempre qualcosa, nel bene e nel male. Infatti, più tardi, potrai constatarlo. Ma di quello che hai fatto che mi dici? Tutto il lavoro svolto per Diario Pulp (le soffiate che ha avuto, penso io...) ha cambiato qualcosa nel modo di rapportarti alla scrittura?
[strumm]: Il Diario Pulp è stata una vera violenza su me stesso e sul mio modo di scrivere. Ho scoperto di essere masochista e ho scoperto, per mia fortuna, di poter rischiare anche la scrittura improvvisata: da qualche parte nella mia mente distorta esistono idee pronte a saltar fuori quando serve.
[LTN]: Uhm. Masochista dici? Interessante.
Quando torturo ho uno stile tutto mio: deciso e senza fronzoli. Mi piace un lavoro pulito, fatto bene. E tu, invece, hai uno stile? Riusciresti a definirlo?
[strumm]: Definire uno stile è un esercizio velleitario, specie quando si tratta del proprio. Immagino che per qualsiasi autore sia frutto di evoluzione costante. Leggendo narrativa molto diversificata, suppongo di aver assimilato elementi differenti che mi consentono di cambiare registro senza troppa fatica. Non mi pongo mai un mero fine estetico, piuttosto mi sforzo di adattare la scrittura come se fosse una pelle con cui rivestire la creatura vivente che chiamiamo storia.
[LTN]: Il boss, che se ne intende, ha detto che di dividere il Diario in episodi è stata la chiave di volta per un romanzo così fortemente caratterizzato. Per me il motivo è che il tuo informatore non ti dava notizie fresche, e quindi ti ritrovavi tra le mani brandelli di storie... Poi, tu puoi chiamarli pure episodi.
Qualcosa da dire a proposito?
(Intanto guardo i suoi piedi, m'inginocchio e appoggio il seghetto sulla pelle. Ma ho anche le tenaglie a portata di mano. Strappare è meglio che tagliare...)
[strumm]: Staccalo pure, l'alluce, sono sei o sette mesi che non taglio le unghie e sta cominciando a bucarmi le scarpe.
[LTN]: Che fai, suggerisci? Rispondi!
[strumm]: Beh, le cose sono andate in modo diverso. Il Diario Pulp è nato da storie singole pubblicate quotidianamente nel blog. Successivamente, grazie anche ad alcuni attenti lettori, mi sono reso conto di avere per le mani sufficiente materiale per organizzare gli episodi in un romanzo organico. Per mia fortuna, nel corso del tempo avevo sempre rispettato le regole del micro-mondo in cui le vicende si svolgono e questo ha ridotto le difficoltà a collegare gli episodi.
[LTN]: Blog, "attenti lettori" con i quali hai condiviso informazioni...
Allora sei davvero folle oltre che masochista. E per di più non mi sto divertendo. Vediamo di finire 'sta cosa il prima possibile. Andiamo avanti.
Allora... Nella scrittura, spesso, c'è un momento della verità. Quello che ti fa avanzare o ti blocca. (Anche nella tortura c'è!)
C'è stata una fase di svolta anche per Diario Pulp?
[strumm]: Sì, decisamente. Una volta terminato il terzo episodio, Rotule e rotelle, sentivo la necessità di arricchire le trame e scurire le atmosfere. Mi venne in mente il titolo Baldracche e burattini, e lo stesso gioco di parole mi suggerì una storia che aveva un significato molto più solido degli episodi precedenti e che necessitava di uno sviluppo più complesso. Restai indeciso sul da farsi, sapevo che mi sarei avventurato in una faccenda complicata, specialmente perché avrei dovuto scriverla come gli episodi precedenti: improvvisando i capitoli, senza alcuna pianificazione. Aver affrontato quella sfida mi ha fatto decidere di chiudere il cerchio.
[LTN]: Sai, a volte ho bei ricordi di alcune vittime. Soprattutto quelle che hanno sofferto con dignità.
Posso immaginare che anche tu ti sia affezionato a un episodio in particolare. Magari legato a qualche situazione particolare.
[strumm]: Senza dubbio Baldracche e burattini. Quella storia, secondo me, aveva potenzialità sufficienti per essere sviluppata come un romanzo indipendente. Probabilmente però, fuori dal contesto del Diario Pulp, le avrei dato dei contorni molto più marcatamente noir.
[LTN]: Non credo tu sappia che il boss, l'Imperatore in persona, è un amante della letteratura italiana. Questa domanda gli sta a cuore, quindi vedi di rispondere per bene. I lettori italiani scommettono troppo poco sugli autori di casa nostra. Da qui anche una certa "passività" delle classiche case editrici. Come la pensi?
[strumm]: Penso che non è tutto qui. L'editoria è una macchina orientata alle vendite, lo è per una serie infinita di motivi. I lettori sono pochi e tendenzialmente pigri. Chi sceglie la sua musica su MTV legge quello che è esposto in vetrina. Ci sono ancora case editrici che osano, ma sono davvero poche. Edizioni XII sta provando una via diversa, ma è quasi pionierismo. L'altro lato della medaglia è la qualità degli scritti. In Italia scrivono moltissime persone, perfino io, ma questo non significa che la qualità sia sufficiente. Riguardando quello che ho pubblicato finora, mi sono chiesto spesso se davvero il mio lavoro meriterebbe una visibilità maggiore. So di dover scrivere molto meglio, non so se posso farlo e per questo continuo: per scoprirlo!
In ogni caso una cosa è certa: non bisogna mai confondere il successo di un libro con la sua qualità, le due cose molto raramente vanno a braccetto.
[LTN]: Dal libro emerge la tua propensione per il noir e il thriller. Io invece amo l'horror. (Lo dico mentre strappo il primo pezzo di carne dall'alluce destro del nostro amico. Tanto per saggiare la qualità della carne. Non urla nemmeno tanto, si dibatte un po'. Cavoli, non se la cava poi male. Ho visto gente che si è pisciata addosso anche solo vedendo l'estremità consumata della tenaglia.)
Strumm! Ci sei?
[strumm]: Sulla mia presenza non possono esserci dubbi, il dolore è un ottimo metodo per restare svegli. Piuttosto tu, stai lavorando sui miei piedi da parecchi minuti e ancora non ti ha colto una violenta sonnolenza?
[LTN]: Non volevo essere così scontato. Sempre 'ste dita, in effetti... A proposito, la domanda successiva cade a fagiolo. Non sarai mica uno di quegli scrittori prevedibili, che puntano a specializzarsi in una categoria di storie e che magari leggono soltanto un particolare genere o sotto genere di libri?
[strumm]: Non ho un genere preciso, né voglio averne uno. Diario Pulp è un libro strano. Ovviamente c'è thriller e noir, ma c'è anche umorismo secondo canoni comuni alla letteratura pulp. È un libro multiforme. Prima di questo ho pubblicato una raccolta di racconti che racchiudeva generi molto diversi. Per come la vedo io l'importante è l'idea: se l'idea è giusta, qualsiasi genere è giusto, purché lo si sappia scrivere.
Tuttavia trovo che nel noir, nel thriller o nel "brutto" in genere, ci sia più spazio, meno oggettività, e questo è fondamentale quando si vuole trovare l'idea nuova.
Per quanto riguarda le letture sono volutamente disordinato: passo facilmente da Ellroy e Palahniuk a Wilde e Moravia. Sono convinto che sia meglio sempre meglio spaziare in genere, periodo e stile. È un vantaggio come lettore, perché ci si annoia meno; un dovere per chiunque scriva, perché si arricchisce il proprio guardaroba: non sai mai quale storia vorrai raccontare domani, meglio avere le scarpe giuste.
[LTN]: Uhm... ti posso svelare una notizia. L'Imperatore voleva farti fuori quando ha saputo che "i lavoretti" dei suoi ragazzi erano stati pubblicati. Ma dato che sei ancora qui, e non mi hanno ancora chiamato, vuol dire che ne stanno discutendo. Potresti essere un buon mezzo per fargli pubblicità, per mettere sulla difensiva chi non sa starsene a posto. In sostanza credo ti voglia commissionare altri episodi. Eh! Che dici? Contento?
[strumm]: L'Imperatore dovrà aspettare, anche perché ho idea che uscito da qui dovrò fare un po' di convalescenza. Un mio racconto è già presente nella raccolta Archetipi, appena uscita con Edizioni XII. Poi ho alcuni racconti rimasti in sospeso e mi sto dedicando allo sviluppo di un romanzo. Quello credo che mi porterà via parecchio, e non vedo l'ora.
[LTN]: Prima che ti portassimo qui, legato come un salame, ho sentito che stavi parlando di una copertina con quei due ragazzi...
A proposito, loro sono ancora vivi.
C'è qualcosa che devo sapere?
[strumm]: Amano l'horror quanto te e preferiscono lavorare con modelli in carne e ossa, potrei raccomandarti per qualche tavola splatter.
Scherzi a parte, il lavoro di Diramazioni è fantastico, e non ha bisogno di parole a sostegno, basta guardare le copertine realizzate per Edizioni XII. Quando ho saputo che avrebbero curato la nuova copertina, sono saltato sulla sedia. E' molto gratificante sapere che lo sviluppo di una copertina è successivo alla lettura del testo. Questo approccio permette di ottenere risultati impensabili, rispetto a un lavoro basato su indicazioni generiche. è un percorso artistico e non grafico, e questo non può che inorgoglire l'autore.
[LTN]: Con permesso. Telefono...
«Okay, sì, ho capito. Infatti... Lo dicevo io!»
Ebbene, Strumm. Ai piani alti non hanno più dubbi. Vuoi o non vuoi, sei sotto contratto. E per il tuo bene devo far quel che devo...
Altrimenti potresti perdere tempo a giocare a calcetto, correre dietro le donne, oppure, cosa peggiore, finire nella mani di nostri concorrenti. Sarebbe gravissimo! Tu, ora, devi impegnarti e proseguire su questa strada.
Quindi mi prendo due dita per parte. Così per te sarà un sollievo star seduto e scrivere, e noi due siamo pari per il disturbo. Okay?
Ora puoi urlare. Tanto non ci sente nessuno.
[strumm]: Aspetta, aspetta! Com'è che ti chiami? Jak? Taglia pure, mi ricorderò di te. Serve sempre un sacrificio umano prima o poi…
|