Il Vacanziere

Un racconto sulla festa di Halloween scritto da Agostino Langellotti

Halloween… per i Celti, la notte di Samhain, in cui i Morti riattraversano il Ponte di Spade per tornare sulla Terra come spettri…

Notte in cui i Morti tornano sulla Terra? Semmai giorno in cui tutti i "Figli dell’Abisso" possono fare ciò che vogliono senza far del male a nessuno!
Durante quelle ore chiunque abbia una sensibilità abbastanza sviluppata può scoprire Licantropi ben pettinati ballare nelle disco al ritmo dei mitici '80; Zombie seduti in ristoranti caserecci a mangiare enormi fiorentine (altro che cervelli!) e Streghe (nel senso di fattucchiere, non di vecchie zitelle inacidite) nei cinema a godersi l’ultimo film per famiglie.
Come? Cosa faccio io ad Halloween? Beh, ma è semplice: vado in vacanza!
No, non è vero che non posso andare in Vacanza, basta trovare qualcuno che mi sostituisca: potrei farlo più spesso, ma Halloween è l’unico giorno per cui penso ne valga davvero la pena.
Perché lo faccio? Oh bella, ma perché io amo Halloween!
Proprio così: adoro mescolarmi tra la gente, godermi lo spettacolo dei bambini che vanno di porta in porta a fare "Dolcetto o Scherzetto?" ed ascoltare di nascosto le storie di paura che i ragazzi più grandi si raccontano in casolari abbandonati.
Per questo, ogni Halloween potete trovarmi nelle strade di una città a caso, a vagare tra le maschere e gli inganni di un giorno senza regole.
Le persone si complimentano per il mio "costume" ( - È così realistico! - Dicono) e mi chiedono di fare delle foto assieme a loro, obbligandomi a mettermi in pose ridicole davanti all’obiettivo:
Ogni volta mi diverte pensare che non sarebbero così contenti se sapessero CON CHI stanno facendo quelle foto.

Questo Halloween non fa eccezione e la giornata è trascorsa allegramente tra feste in maschera e macabri scherzetti: le ombre ed i luoghi isolati sono ideali per terrorizzare i cuori più pavidi e già pregusto il terrore che stanotte susciterò tra…

- Fuori dai piedi, teppisti! - strilla una vecchia due case più in là, interrompendo i miei pensieri - Non voglio avere nulla a che fare con la festa del Demonio! -
I bambini davanti alla sua porta(un mostro della palude ,una mummia ed un buffo Frankenstein alla Boris Karloff) ripiegano terrorizzati e fuggono piangendo nella mia direzione.

- Cosa succede, piccini? Perché quella signora urlava? -
- La signora Bieber è cattiva. - dice, piangendo, la piccola mummia - Noi volevamo solo i dolcetti, ma lei ci ha cacciati con la scopa! -

Detesto chi si comporta male con i bambini e quella vecchia strega (non nel senso di fattucchiera, ma di vecchia megera inacidita) è stata talmente sgarbata che mi ha fatto proprio venir voglia di fare uno straordinario non pagato…

- Su, su non piangete: prendete questi. - Dico, estraendo alcune caramelle dalle tasche del lungo vestito nero - Divertitevi e non pensateci più. -
Loro ringraziano e se ne vanno rincuorati mentre io, assicuratomi che nessuno stia guardando, vado a bussare alla porta della vecchia.

- Che vuoi? - Dice quella, bruscamente.
- Dolcetto o scherzetto? -
- Gira al largo, buffone. -
- Dolcetto o scherzetto? -
- Ma sei sordo? Ho detto smamma: credi che bastino una maschera da teschio ed un vestito nero per spaventarmi? A questa età non si ha paura più di nulla. -
- Oh, niente dolcetto? - faccio io, con voce triste - Beh, allora… Scherzetto! -
E schiocco le dita.
La vecchia mi guarda dubbiosa per un istante, poi impallidisce, si porta una mano al petto e crolla al suolo: per alcuni secondi scalcia furiosamente, gorgogliando qualcosa che forse è una richiesta d’aiuto, poi le forze l’abbandonano, e con esse la vita.

- Dopotutto, c’è ancora qualcosa capace di spaventarti. - dico, passando la lama della falce vicino agli occhi ricolmi del più nero terrore - Suppongo che adesso preferiresti avermi dato un dolcetto, non è vero? La prossima volta impara a comportarti con i più piccoli. -

Una simile bravata non sarà priva di conseguenze, ed il "Direttore Megagalattico" che Siede nei Cieli mi chiederà sicuramente conto di questa "cliente" imprevista, ma questo è un problema che può aspettare domani. Questa notte è ancora tutta per me.


L'Autore
Nato ad Avellino il 21 dicembre 1990, Agostino Langellotti ha trascorso gran parte della sua infanzia e della sua adolescenza ad Agropoli, Perla del Cilento, prima di spostarsi a Bergamo per gli studi universitari.
Esordiente su La Tela Nera, la passione per la scrittura lo segue fin dall’infanzia e non ha nessuna intenzione di lasciarlo.


La copertina del libro Per chi è la notte (Storie dal NeroPremio)

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