Un racconto sulla festa di Halloween scritto da Aleks Kuntz
Dopo tutto un pomeriggio, finalmente la zucca è pronta! Me la sono procurata ieri sera; Mary, la ragazza a cui
l'ho presa, all'inizio, non era davvero entusiasta di lasciarmela… ma alla
fine l'ho convinta. Era la prima volta che ne prendevo una, una così
speciale. Pensavo sarebbe stato più difficile. Invece il peggio è venuto
dopo. Tutto doveva essere praticamente perfetto. Così ho fatto
un'incisione nella parte superiore, l'ho scoperchiata e l'ho svuotata di
tutta quella purea maledetta che la riempiva. Le mani grondavano di
poltiglia e sugo ma, alla fine, sono riuscito a svuotarla. Poi è stata la
volta degli occhi. Il lavoro era delicato, come potrete immaginare: ho
tirato via i bulbi con un cucchiaino, ho reciso i nervi ottici e, con
dell'ovatta, ho lucidato le orbite. Infine sono passato alla bocca. I
denti li ho strappati via quasi tutti: incisivi, canini e premolari, con
una pinza da bricolage. Ho tirato la lingua fuori e tagliato con un
coltello da arrosto… un taglio solo, netto. Infine, per tenerla aperta, ho
messo tra le mandibole due pezzi di ferro, a mantenerla in posizione da
urlo. Ho infilato una candela accesa, proprio dov'era la lingua ma,
diavoli, la luce non voleva saperne di venire fuori anche dagli occhi.
L'unica soluzione possibile era quella di aprire dei punti luce, dal
palato dritti nelle cavità orbitali. Ce ne ho messo di tempo… mi sono
riempito la faccia di schegge d'osso e ho saturato la stanza di puzzo
d'unghie bruciate, ma adesso anche Mary splende dietro la mia finestra,
dritta verso la strada. Adesso aspetto. Quest'anno non ho paura di restare
senza dolcetti per i bambini del paese: ho confezionato una marea di
pacchettini splendidi con quel restava di Mary… davvero tanto. Qualcuno
sta per bussare, lo so! "Dolcetto o scherzetto?"
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