Charles Starkweather (pagina 3)

I due continuarono a vedersi e rafforzarono la propria relazione fino al punto in cui Charlie il 21 gennaio 1958, armato di fucile, si presentò a casa Fugate per ricevere la "benedizione" che pensava dovesse spettare alla loro unione.

Inutile dire che la posizione di rifiuto dei genitori di Caril Ann fu irremovibile. Come ricompensa, furono entrambi assassinati, la madre per prima.

A questo punto, nella successiva fase processuale della ricostruzione degli eventi, i fatti divennero nebulosi in merito alla sorte della piccola Betty Jean Fugate, due anni d'età, sorellastra di Caril Ann. Non è chiaro se la sorella maggiore abbia in qualche modo partecipato all'omicidio dei genitori e poi insieme al fidanzato abbia deciso di eliminare anche la bambina oppure Charlie glielo abbia comunicato a cose fatte. Unico elemento sicuro è che anche la piccola Betty Jean fu uccisa e sepolta insieme ai genitori, fuori casa.

Da questo momento in avanti, il ruolo della quattordicenne, che per qualche tempo durante la successiva fuga fu considerata semplicemente un ostaggio, divenne di piena complicità.

Non fuggì, non diede l'allarme, né provò in alcun modo ad accusare Charles Starkweather. Anzi, quando i parenti e la polizia si interessarono alla mancanza dei genitori e della sorella, sostenne la versione che tutti quanti erano affetti da una forte influenza, tanto da appendere un cartello riportante questa scusa sulla finestra di casa.

L'improponibilità della giustificazione non fu ritenuta tale dalla polizia locale, così da permettere ai due di continuare a vivere in quella casa per altri sei giorni, indisturbati. A partire dal 27 gennaio, ogni possibilità di sostenere più a lungo quella scusa puerile dovette essere chiaro anche per Starkweather e la sua compagna. Fu così che, sebbene senza una meta precisa, fu presa la decisione di fuggire. Fu anche l'inizio di una scia di sangue e uccisioni, che ai tempi apparve interminabile, e una delle più grandi cacce all'uomo che la storia criminale statunitense ricordi (nelle ricerche furono impegnati oltre milleduecento tra agenti di polizia e uomini della Guardia Nazionale).

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