David Berkowitz: la lettera al capitano Borrelli
"Salve, Capitano Joe Borrelli,
Sono veramente ferito dal fatto che pensiate che io odio le donne. Non è vero. Però io sono un mostro. Il sono Il Figlio di Sam. Sono un piccolo monello. Quando il padre Sam beve, diventa malvagio. Picchia la sua famiglia. Delle volte mi porta sul retro della casa. Altre mi chiude a chiave nel garage. Sam ama bere il sangue. Esci e uccidi, comanda padre Sam. Riposa dietro la nostra casa. Soprattutto giovani... violentate e sgozzate... il loro sangue defluisce... solo ossa adesso. Padre Sam mi tiene chiuso nell'attico, anche. Non posso uscire, ma guardo dalla finestra il mondo che scorre al di fuori. Mi sento un estraneo. Sono su una lunghezza d'onda diversa da quella di chiunque altro... programmato per uccidere. Comunque, per fermarmi devi uccidermi. Questo è un avviso per la polizia: sparatemi per primi, per uccidermi, o scappate se non volete morire!
Padre Sam è vecchio, adesso. Ha bisogno di sangue per preservare la propria giovinezza. Ha frequenti attacchi di cuore. Ugh, fa male, ragazzo mio. Più di tutti mi manca la mia deliziosa principessa. Lei riposa nella nostra casa delle signore. Ma la rivedrò presto.
Sono il Mostro... Beelzebub... chebby behemouth. Amo cacciare. Aggirarmi per le strade cercando un bel gioco, carne da assaggiare. Le donne del Queens sono le migliori. Dovrebbe essere quella l'acqua da bere. Io vivo per cacciare... la mia vita. Sangue per il Padre, Mr. Borrelli, sir, non voglio più uccidere. No, sir, non più, ma devo: onora tuo padre. Voglio portare amore al mondo. Io amo la gente. Io non appartengo alla terra. Return me to the yahoos. Questo è per la gente del Queens, vi amo. E voglio augurare a tutti una buona Pasqua. Possa Dio benedirvi in questa vita e in quella successiva. Per adesso vi dico arrivederci e buonanotte.
Polizia: vi lascio con queste parole:
Tornerò, Tornerò! Da interpretare come bang, bang, bang, bang... ugh!!
Vostro nell'assassinio, Mr. Mostro”.
David Berkowitz: il Figlio di Sam
Son of Sam: questo è il nome con cui i media dipingono David Berkowitz, etichetta data in pasto all'opinione pubblica, terrorizzata e scatenata.
Iniziano a circolare con velocità ossessiva le parole Son of Sam. Il sindaco di New Yok, Abraham Beame, sintetizza così le rapide e terribili apparizioni del Figlio di Sam: «Questi omicidi sono orrori. La polizia è sotto un tremendo sforzo. Ognuno si sta chiedendo se è capace di catturare l'assassino. La lettera parla chiaro. È un uomo contro l'intera città. Certo, è recapitata a un ufficiale, ma non è solo di lui che la lettera parla. Quella è diretta a ognuno dei duecentocinquanta poliziotti impiegati nel caso.»
Il dottor Martin Lubin, rettore di psichiatria forense a Bellevue, consultatosi con altri quarantacinque psichiatri, elabora un primo profilo dell'assassino.
È per loro un paranoide schizofrenico, che crede di essere posseduto da una potenza demoniaca. Il killer è inoltre un uomo solitario, che ha difficoltà a instaurare rapporti con le altre persone, specialmente con le donne.
Ora che ha un nome, che ha quasi un volto, la gente, presa nel panico e nella tensione, crede di vedere David ovunque. La Task Force è sommersa dalle chiamate. David è il vicino che a notte tarda si aggira nelle strade, è il ragazzino che gioca con le armi, è lo strano ragazzo che sembra odiare le belle ragazze.
Ossessione Collettiva. La polizia segue ogni sospetto, controlla le registrazioni di pistole calibro .44, e deve far fronte a un vero e proprio coinvolgimento di massa per quello che è diventato un fenomeno mediatico.
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