Quel che rimane degli zombie...

Libri > Notizie > Steve Niles continua a parlarci di morti viventi e viventi morti

Quel che rimane degli zombie... Sembra proprio che l’onda lunga della rinascita (mi si perdoni il gioco di parole) dei morti viventi nel mondo dei fumetti abbia raggiunto in pieno anche l’Italia, sommergendo le orde degli appassionati sotto una marea di carne putrefatta. Dopo i timidi segni riscontrabili in volumi quali 30 giorni di notte, Giorni oscuri e Crimini macabri (nei quali in realtà erano più i vampiri a farla da padroni), abbiamo assistito a un vero e proprio zombie-festival nell’ottimo primo tomo di The walking dead (pubblicato dalla promettente Saldapress) e ora il circolo si chiude con Steve Niles che dice la sua sui morti che camminano in questo Resti, edito dalla Magic Press.

Niles non è autore che abbia bisogno di molte presentazioni essendo riuscito (praticamente da solo) a riportare mostri e orrore nel mondo delle nuvole parlanti in virtù di uno stile di sceneggiatura asciutto e ricco di inventiva sia per quanto concerne la psicologia dei personaggi che la scelta delle location. La trama di questo Resti è quanto di più semplice e lineare si possa immaginare: in seguito a un (assurdo) incidente nucleare gli zombie scorazzano per il mondo e mostrano preoccupanti segni evolutivi. Un croupier e una ballerina si ritrovano chiusi in un casinò di Las Vegas, circondati da orde di undead. I due non riescono ad andare d’accordo nemmeno in questa situazione di totale emergenza, ma cosa faranno quando piomberà sulla città un nuovo gruppo di morti viventi particolarmente intelligenti e affamati?

È ancora possibile, dopo decenni di romanzi, pellicole e videogiochi, narrare qualcosa di valido e originale su questo tema? Steve Niles ci prova ma in alcuni snodi della sceneggiatura mostra un preoccupante fiato corto e l’intera situazione (umani intrappolati e assediati dagli zombie, i morti viventi che si evolvono e cominciano anche a muoversi più velocemente…) sembra ormai logora e usurata, a continuo rischio di déjà-vu per il lettore ormai smaliziato. Quindi quali possono essere i punti di interesse? Da un lato la caratterizzazione psicologica di Tom e Tori, due anti-eroi che ci rendono difficile l’immedesimazione e l’empatia. Tom rimane succube della ragazza per gran parte della vicenda e, tratteggiato come leggermente stupidotto e lento, ci riesce difficile compatirlo o schierarsi totalmente dalla sua parte, se non fosse per l’altissimo tasso di stronzaggine, cinismo e perfidia di Tori che a tratti risulta davvero intollerabile. Negli scambi acidi fra i due e, in seconda battuta, in alcuni siparietti comici e splatter (l’incidente nucleare che provoca il tutto, l’evoluzione degli zombie, lo stralunato finale…) possiamo trovare momenti di buon fumetto e di sicura presa sul lettore.

Le cose vanno sicuramente meno bene sul versante dei disegni. Non sono mai stato un grande fan dell’opera di Kieron Dwyer ma il suo lavoro su Capitan America, Vendicatori e Superman (probabilmente anche in virtù del tipo di inchiostrazione) mi pare assai più studiato e valido delle tavole realizzate per il presente volume che, a prescindere da qualche gradevole trucco di colorazione e sfocatura, sembrano realizzate in fretta e con scarsissima cura. Le splash pages non sono altro che vignette normali ingrandite o poco più e l’intero albo è più un gigantesco sketchbook che altro.

In definitiva ci troviamo di fronte a un lavoro meno sorprendente e imprescindibile rispetto al precedente 30 giorni di notte ma Resti rimane comunque un testo importante nell’attuale panorama dei fumetti dell’orrore ed è un albo che se il normale lettore delle nuvole parlanti può anche lasciarsi sfuggire, il true believer appassionato di orde zombie deve possedere a ogni costo.

Resti
Brossurato, 128 pagine, colore.
Steve Niles e Kieron Dwyer
Magic Press (IDW Publishing)
ISBN 88-7759-065-3


Quel che rimane degli zombie...
Notizia scritta da: Elvezio Sciallis
Pubblicata il 04/10/2005
Fonte: elvezio-sciallis.blogspot.com

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