Recensione
La promessa dell’assassino

La promessa dell’assassino: visiona la scheda del film Eastern promises - La Promessa dell'assassino è un gioiello di film.

Se perdere (credo definitivamente, a questo punto) l’apporto di David Cronenberg al cinema horror significa guadagnare e poter godere di un film di questa portata, allora siamo ben disposti a dire addio per sempre alla nuova carne per dare il benvenuto a quello che attualmente è il più grande cineasta dell’America Settentrionale.

Un percorso lucido, che dura da più di 40 anni e che ha portato l’autore canadese con La promessa dell'assassino a manipolare il genere, ad accettare lavori su commissione per poter poi stravolgere il materiale di partenza (già promettente, grazie all’ottimo e “cattivo” Steven Knight) e infettare il terreno dell’ordinaria storia di malavita con tutta una serie di virus e codici.

In Eastern promises - La Promessa dell'assassino non è Londra quella che riempie lo schermo, bensì una metropoli aliena vista con gli occhi di un canadese.
Calli veneziani che succhiano cadaveri in acqua e strani dinosauri postmoderni, gibbosi e imponenti nel loro metallo luccicante affollano le riprese esterne per poi cedere il passo a quelli che mi sembrano i migliori interni mai proposti da questo regista, che ha comunque fatto da tempo della cura ossessiva per ambienti e costumi un suo classico marchio di fabbrica.

E così come la città non è Londra, i suoi abitanti non sono londinesi, bensì un ceppo mutante, codificabile attraverso la mappatura dei tatuaggi sul corpo e in grado di parlare solo il linguaggio della violenza, con una netta separazione dal resto del mondo, declamata in modo esplicito da Viggo Mortensen a Vincent Cassel a una Naomi Watts che continua a premere ai confini di quell’universo, cercando di decifrarlo così come suo zio tenta di tradurre il diario di Tatiana.

Mai così erotico come in Eastern promises - La Promessa dell'assassino, il cinema di Cronenberg trasuda sesso e sensualità a ogni possibile inquadratura, che si tratti di qualche piatto tipico russo o del corpo di Naomi Watts, sempre coperto e fasciato da jeans e giubbotti eppure capace di destare molta più attenzione di una decina di tintobrasserie varie.
Imparziale e attento anche all’altra metà del corpo umano, Cronenberg sceglie di spogliare Viggo Mortensen proprio in una delle scene focali del film, creando una danza di morte fra lui e due killer (all’opposto, completamente vestiti) che rimarrà negli annali come una delle migliori scene di combattimento della recente storia del cinema, da sola in grado di ridefinire canoni e di dettare future evoluzioni.

Sgozzamenti, mutilazioni oculari, amputazioni delle dita e altro ancora aspettano il fan del sadismo e del torture movie, brillando come i più chiari esempi, per potenza evocativa e durezza formale, di quanto spenta, innocua e massificata sia la tortura da factory impostata dai vari Eli Roth e splat pack company varie.

Forse il solo elemento poco efficace è proprio la supposta sorpresa finale, che tale non è per uno spettatore appena smaliziato, ma che comunque non deve interessare più di tanto all’interno dell’economia della pellicola.

Future, ulteriori visioni della pellicola dovrebbero confermare quel che già mi azzardo a dire fin d’ora: con Eastern Promises ci troviamo di fronte al miglior Cronenberg di sempre, per controllo della materia, per ricerca del dettaglio e della perfezione in ogni elemento tecnico, per raffinatezza dello sguardo e potenza degli improvvisi, innumerevoli pugni in faccia che riserva allo spettatore.

Cast a livello stellare in OGNI suo elemento: citare qualcuno sarebbe far torto a tutti gli altri, anche se è impossibile non segnalare la spettacolare performance di un Viggo Mortensen mai visto a questi livelli, in grado di alternare l’impassibilità del carnefice alla violenza sfrenata dell’episodio di sesso, per poi svoltare nella compassione di uno sguardo di enorme espressività.

Fotografia, costumi, scenografie, montaggio e musiche (tutti di altissima qualità) completano il quadro di una pellicola destinata a rappresentare uno spartiacque per un certo genere cinematografico.

Almeno due gradini superiore al già ottimo A history of violence, Eastern promises - La Promessa dell'assassino è un film da guardare e gustare a ogni costo.


Titolo: La promessa dell’assassino
Titolo originale: Eastern Promises
Nazione: Canada, Gran Bretagna, USA
Anno: 2007
Regia: David Cronenberg
Interpreti: Viggo Mortensen, Vincent Cassel, Naomi Watts, Armin Mueller-Stahl, Sinéad Cusack

Recensione del film La promessa dell’assassino
Recensione scritta da: Elvezio Sciallis
Pubblicata il 29/11/2007


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