Recensione
Cold Prey

Cold Prey: visiona la scheda del film Cold Prey (Fritt Vilt) è stato usato come apripista commerciale per la Norvegia, ma se i vichinghi pensano di sfondare nel mercato horror con prodotti simili è auspicabile che si aggiornino agli odierni standard europei (vedi la sempre più sorprendente Francia) o almeno che si abbassino a quelli teen-demenziali americani.

Uno sparuto gruppo di bellimbusti norvegesi in vacanza, le solite schermaglie tra ragazzi e ragazze, l’inevitabile frattura della gamba per il nerd a causa di un uso maldestro dello snowboard, un hotel abbandonato da 30 anni in cui rifugiarsi e un folle vestito come il serial-killer di San Valentino di Sangue che dopo decenni che non incontra anima viva decide, logicamente, di mettere in atto un massacro, giusto per regalarsi un po’ di agognato divertimento.

Il film è tutto qui e se le recensioni critiche passano dall’apocalittico “lo slasher perfetto” a toni per lo meno entusiastici, il voto medio su IMDB.bom riporta le esuberanze a più miti consigli.

Siamo di fronte a una pellicola con diversi innegabili pregi, ma talmente fuori tempo e mediocre per altri che lo si perdona solo perchè evidentemente immaturo e ingenuo.

Dopo un breve prologo drammatico, per almeno 45 minuti la pellicola gira a vuoto, tra ambienti marcescenti, battute che non fanno ridere, qualche suggestione macabra, ma l’attesa per la prima picconata è davvero troppo lunga.

Il resto del film è costruito su fughe e lunghe attese, si punta soprattutto sulla paura e la tensione (il film è oltremodo anemico), su una colonna sonora enfatica e onnipresente, su cheap thrills ed effetti sonori pompati al massimo.

Le scelte registiche ricordano quelle di The Strangers, che funziona meglio come macchina-sforna-salti-sulla-sedia e contiene quel paio di elementi di modernità che lo salvano dal disastro.

In Cold Prey addirittura i riferimenti più o meno subliminali sono a Shining, ma dimenticatevi Stanley Kubrick e persino Stephen King.

Il cast nel complesso è buono, non è facile mantenere un’aria convintamente spaventata per tutto quel tempo e la fotografia desaturata, alcune inquadrature e il montaggio contribuiscono a rendere il film un innocuo parco giochi di morte che, se è il primo slasher che vedete o se avete lo stomaco debole, potreste anche apprezzare.

In ogni caso, al di là della confezione stereotipata, ma lustrata, un paio di sequenze efficaci e splendide vedute innevate, non aspettatevi molto.

Per rimanere nel vicinato, potete sempre andarvi a riprendere Them.

Cold Prey: se per caso vi entusiasmasse, sappiate che la serie è proseguita con Cold Prey 2


. Recensione originariamente apparsa su +LoveIsTheDevil+, il blog ufficiale di Lenny Nero.


Titolo: Cold Prey
Titolo originale: Fritt vilt
Nazione: Norvegia
Anno: 2006
Regia: Roar Uthaug
Interpreti: Ingrid Bolsø Berdal, Rolf Kristian Larsen, Tomas Alf Larsen, Endre Martin Midtstigen, Viktoria Winge, Tonie Lunde

Recensione del film Cold Prey
Recensione scritta da: Lenny Nero
Pubblicata il 07/08/2009


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