Recensione
Pandorum: L'Universo Parallelo

Pandorum: L'Universo Parallelo: visiona la scheda del film Se siete fra coloro che misurano pellicole e libri in base all’originalità dei contenuti, della struttura e dell’estetica allora potete evitarvi di leggere il resto della recensione e vi basterà sapere che in Pandorum: L'Universo Parallelo (Pandorum) il regista Christian Alvart saccheggia senza nessuna vergogna Punto di non ritorno, Alien, The Descent senza molto aggiungere di suo e confeziona un ibrido horror/sci-fi che non potrà in nessun modo solleticare più di tanto i vostri esigenti appetiti.

Se invece, come me, siete fra quelli che oltre alla partitura ammirano anche il lavoro del direttore d'orchestra e dei singoli musicisti e conservano gelosamente venti cover diverse della stessa canzone, purché ben eseguite, allora possiamo cominciare con il dire che, nell’asfittico panorama fantascientifico attuale, caratterizzato da un numero esiguo di uscite rispetto a cugini come horror e fantasy, ecco che anche una rimasticatura di elementi già conosciuti, cotta con qualche spezia poco comune a questo brodo risulta comunque assai intrigante e gustosa.

Vale la pena sopportare certe lungaggini (Philipp Stahl e Yvonne Valdez, pur montando in modo esemplare, non riescono a scendere sotto 108 faticosi minuti) e alcune ovvietà (i personaggi, ritagliati da qualche generica sessione di giochi di ruolo, la “sorpresa” del pre-finale, urlata anni prima) in cambio di un incubo claustrofobico nel quale la tecnologia viene messa da parte in favore di un ritorno al primordiale e al misticismo e che bagna dio paranoia e sospetto ogni angolo di una astronave-spelonca, carica di anime e di diavoli.

C’è la mano degli Stan Winston Studio dietro il make-up dei feroci mutanti che danno la caccia ai nostri antieroi e la si avverte, pur se coperta dai rozzi pasticci di luce di Wedigo von Schultzendorff che esagera con il nero al punto da impedire la comprensione di alcune scene.

In Pandorum: L'Universo Parallelo l'ovvia missione dell’eroe, vero e proprio viaggio iniziatico di acquisizione di conoscenza, è scandita attraverso gli obbligatori snodi della narrativa di genere e quindi la serie di personaggi che man mano incontra (dall'aiutante disposto al sacrificio allo sciamano custode di chiavi fino alla principessa travestita) risulta godibile ma troppo meccanica, telecomandata in automatico da un copione che si autoscrive per assorbimento dalle opere di riferimento.

Ottimo il cast: Dennis Quaid è una sicurezza sempre e qui recita (molto bene) quasi sempre da seduto, con il solo volto; Cam Gigandet è avviato a grandi e belle cose in prosieguo di carriera e Ben Foster è l'outsider sul quale mi sentirei di scommettere sempre, in grado di passare con indifferenza da ruoli di cattivone ai panni del cavaliere senza macchia ma con qualche paura, superiore alla media il resto degli attori.

Ben spesi i circa 40 milioni di dollari del budget, con interni curati dove si alternano stanze sci-fi oriented e antri pieni di muschio, rottami e ragni, mentre le rare scenografie da esterno sono gestite alla perfezione e aprono e chiudono il film in una ideale cornice estetica che parte da Douglas Trumbull per tramutarsi quindi in Jack Martin Smith.

Peccato per gli ultimi due minuti che potevano, qui sì, essere conclusi in modo molto meno banale, specie tenendo conto dell'humus morale e filosofico rimestato da Quaid nell'ultima parte del film ma è comunque comprensibile la pressione orientativa dal punto di vista produttivo, specie considerando i fondi di parte statunitense.

La fantascienza di Pandorum: L'Universo Parallelo è ansiogena e assai cinica, claustrofobica e adrenalinica: è quella che preferisco.


Recensione originale apparsa il 16/10/2009 su Malpertuis, il blog ufficiale di Elvezio Sciallis.


Titolo: Pandorum: L'Universo Parallelo
Titolo originale: Pandorum
Nazione: Germania, USA
Anno: 2009
Regia: Christian Alvart
Interpreti: Dennis Quaid, Ben Foster, Norman Reedus, Wotan Wilke Möhring, André M. Hennicke, Antje Traue, Cam Gigandet, Asia Luna Mohmand

Recensione del film Pandorum: L'Universo Parallelo
Recensione scritta da: Elvezio Sciallis
Pubblicata il 04/08/2010


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