Recensione
The Butterfly Effect 2

The Butterfly Effect 2: visiona la scheda del film The Butterfly Effect 2 è solo l’ennesimo sequel di una lunga lista. La storia della cinematografia di genere è condita da sempre dai tentativi di registi (e produttori) di ridare luce a un fenomeno che nel primo capitolo cinematografico li aveva resi noti.

In epoche recenti la tendenza si è sovvertita e più che per volontà si è deciso di puntare sui sequel per motivi puramente commerciali. Tanto che spesso il sequel non viene nemmeno diretto dal regista del film originale.
Questo è il nostro caso.

Il primo capitolo, The Butterfly Effect, diretto sapientemente dalla coppia formata da Eric Bress e J. Mackye Gruber, è un soggetto perfetto di cinematografia.

Il secondo, The Butterfly Effect 2, sembra veramente una forzatura, non ce ne vogliano John Leonetti (qui alla sua seconda e ultima prova alla regia, ma è stato direttore della fotografia in Il Nome del mio Assassino, Dead Silence, Hybrid e Il mistero del bosco) e lo sceneggiatore Michael D. Weiss (Crocodile, Leggenda Mortale, Octopus).

L’espediente delle fotografie per tornare nel passato sembra davvero un buco di sceneggiatura ricucito rispetto al capostipite della franchigia dove il diario e l’inconscio del protagonista apparivano decisamente più reali e calati in un contesto più credibile.

Ciò che sorprende è proprio un’inconsistenza a livello narrativo perché la storia sembra articolarsi attorno a un filo che non c’è o che è rimasto nella mente del regista. Dove il primo andava a scavare cercando di creare delle radici a un discorso che si regge in piedi, il sequel sembra voler vivere di luce riflessa.

L’errore principale sembra quello di essersi adatti a un format televisivo dove prima di andare avanti ci si guarda le spalle. Nel cinema è diverso, oltre le eccezioni, ogni film deve essere sganciato da ciò che viene prima altrimenti si rischia di risultare vuoti e senza idee.

Quello poi di tentare un finale malinconico fa solo sì che il film si tinga di patetico. Sovverte tutto quello che aveva detto tentando di ricalcare l’antecedente anche in questa tinta. In una stroncatura totale quale sembra la mia, l’unica nota positiva risulta essere l’attesa dello spettatore che nel ricordo di qualcosa già visto veramente all’altezza si aspetta di essere sconvolto. Questa attesa purtroppo non avrà mai fine anche se in compenso il film scorrerà e non risulterà nè lento nè noioso.

Nell’elenco dei difetti e dei pochi pregi mi sembra doveroso analizzare anche ciò che è di salvabile anche se davvero hanno fatto di tutto per rendere questo compito molto difficile. Gli effetti cinematografici poi non si reggono in piedi, per un film di questo genere ci si aspettava qualcosa di più.

Gli espedienti sono gli stessi visti nel film di Bress-Gruber, soprattutto quando si torna nel passato tramite le foto. I movimenti di macchina sono semplici e si movimentano solo quando sulla scena compare l’elemento sessuale. Tra l’altro usato a ripetizione per attirare l’attenzione degli spettatori più distratti.

The Butterfly Effect 2 è l'ennesimo sequel di cui davvero non sentivamo il bisogno: eravamo già stati saziati prima.


Titolo: The Butterfly Effect 2
Titolo originale: The Butterfly Effect 2
Nazione: USA
Anno: 2007
Regia: John Leonetti
Interpreti: Erica Durance, Eric Lively, Dustin Milligan

Recensione del film The Butterfly Effect 2
Recensione scritta da: Matteo Fantozzi
Pubblicata il 01/04/2008


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