Recensione
The Reeds

The Reeds: visiona la scheda del film Da parecchio tempo a questa parte la Gran Bretagna allieta il nostro palato con prodotti horror decisamente appetibili, in alcune occasioni prelibati, in altri casi, come questo The Reeds, dal gusto un po’ deja-goûte, ma comunque cucinato non malaccio.
Un gusto però decisamente inferiore alle aspettative.

Non è certo da sottovalutare il fatto che Nick Cohen (Voodoo Lagoon, 2006) ami le zone paludose che circondano inopinatamente grandi e sicure metropoli come questa Londra, città che vediamo rapidamente nelle prime sequenze, ma che scompare subito come la mamma rassicurante nell’incubo notturno di un bambino.

I ragazzoni metropoliti che partono per la gita fuori porta, in una specie di Comacchio albionica, a bordo di un piccolo yacht da diporto, vengono infatti inghiottiti, insieme alla loro gagliarda giovinezza, in una zona atopica e selvaggia, che ricorda certi racconti nostrani di Eraldo Baldini (mi riferisco in particolare ai suggestivi racconti horror di Bambini, ragni e altri predatori).

La Natura si fa scenografia dell’ignoto, riserva del mostruoso, terra di angoscia atavica sulla quale da tempo camminavamo fiduciosi, ma che in un attimo ci afferra per le caviglie e ci trascina nelle tenebre ctonie. In The Reeds, le tenebre diventano sterminati canneti entro cui scorrono zigzaganti canali navigabili, e che poi si trasformano in un labirinto cretese dove abita l’atemporalità di una leggenda di morte molto concreta nella sua implacabilità ripetitiva.

La sceneggiatura sembra seguire questa non-linearità enigmatica della Natura-matrigna, deviando subito nel soprannaturale. Non è un viraggio brusco, tuttavia: è come se non ce ne accorgessimo, ma ecco che Cohen fa girare la barca del film su un altro piano del racconto nel quale la “realtà” di un gruppo di adolescenti teppistoidi incontrati dalla compagnia di vacanzieri, può diventare “altro”, evocativamente, misteriosamente. Il gruppo dei malcapitati perde presto l'orientamento, prima geografico, poi temporale, così come i canali acquatici da rassicuranti paesaggi da cartolina, si trasformano in plumbee gabbie di morte. Questa non linearità della sceneggiatura è però anche il suo punto più debole, poiché evidenzia una scrittura troppo ondivaga e poco pensata.

C’è poi qualcosa di già visto poiché in fondo lo script è assimilabile a un normale slasher, sicuramente scritto in poco tempo e con poca cura. Ma Cohen cucina la trippa in modo autonomo rispetto a come la cucinava la nonna, e questo dà al film un aroma particolare, sebbene sempre di trippa si tratti.

La scelta del cast non favorisce particolarmente una buona riuscita del piatto, visto che i rapidi scambi comunicativi tra i sei protagonisti, risultando poco approfonditi, e servono semplicemente a condurre avanti il racconto. Il ritmo è cioè a tratti (soprattutto nella parte finale) troppo spedito, sebbene anche privo di inutili involuzioni, o cadute in romanticherie di maniera, cui si potrebbe prestare un contesto gruppale di tal genere.

La sfasatura temporale su cui gioca tutto lo script di Chris Baker e Mark A. Galluzzo, sebbene possa generare in alcuni momenti un senso di confusione nello spettatore, è tuttavia un espediente narrativo capace di far entrare gradualmente la dimensione del soprannaturale senza che diventi un deus ex machina ad hoc (come capita spesso in molta produzione di genere).

Il tema del “tempo” si articola ulteriormente sul piano del rapporto trans generazionale, attraverso la rappresentazione del conflitto ferale, mortale, tra Mister Crocker (Geoff Bell) e gli adolescenti da lui inseguiti sadicamente tra le canne.

Fotografia, colonna sonora ed effetti speciali non sono eccessivamente elaborati ma utilizzati in modo equilibrato e nei punti giusti.

The Reeds è un film da vedere, ma non certo il non plus ultra, e certamente non un film “to die for”, come è stato impalmato dal recente, inattendibile e ormai trito e ritrito, After Dark Horrorfest 2009.


Recensione originale apparsa il 17/04/2010 su Ulteriorità Precedente, il blog di Angelo Moroni.


Titolo: The Reeds
Titolo originale: The Reeds
Nazione: Gran Bretagna
Anno: 2009
Regia: Nick Cohen
Interpreti: Karl Ashman, Geoff Bell, Anna Brewster, Daniel Caltagirone, Emma Catherwood, O.T. Fagbenle, Scarlett Alice Johnson

Recensione del film The Reeds
Recensione scritta da: Angelo Moroni
Pubblicata il 18/04/2010


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