Recensione
La Tomba

La Tomba: visiona la scheda del film Bruno Mattei è leggenda, e volenti o nolenti (più la seconda, comunque), il cinema italiano passa anche attraverso l’immortale figura di questo tenace, coriaceo, prolifico regista che, in quarant’anni di onesta carriera all’insegna di ogni genere possibile (ben 55 film nel curriculum, dall’horror al soft-porn, passando per la commedia e il poliziottesco con una disinvoltura che solo i grandi possono avere), non ne ha mai indovinata una.

La Tomba è attualmente il suo testamento horror tricolore, terz’ultima pellicola di genere girata prima della morte ma ultima giunta in Italia (ahimè ancora solo edizioni import per i due film zombeschi che ci ha lasciato in eredità), e come per ogni suo lavoro è un ottimo, se non eccellente, compendio di tutte le (dis)abilità artistiche del re dei trash movie.

A partire da una resa estetica che dona alla pellicola un’atmosfera tipica dei film a luci rosse (ambiente, tra l’altro, da cui proviene una delle attrici), passando per i saccheggi impropri di sequenze provenienti da L’armata delle tenebre, La mummia e addirittura un suo stesso cult passato, Rats, La Tomba è un film realizzato con budget inesistente, girato tra il Messico e le Filippine con vane speranze di dare al tutto quel necessario alone di selvaggio e misterioso, e recitato da un cast ibernato, formato da attori probabilmente raccattati per strada.

È davvero impossibile salvare qualcosa in quello che può essere definito il capolavoro definitivo di Mattei, che qui si firma con uno fra i tanti pseudonimi anglofobi usati nella sua carriera: una sceneggiatura imbarazzante, stracolma di strafalcioni, incongruenze e contraddizioni, infarcita di dialoghi disumani e caratterizzazioni inspiegabili, è asse portante di 100 minuti privi di logica, dove un sacerdote maya, che prega divinità inventate per l’occasione, viene tumulato per motivi che si possono soltanto supporre, e che risorge duemila anni dopo trucidando assurdamente i poveri studenti archeologici, per poi infine morire inciampando in una crepa sul pavimento e cadere in una pozza di lava.

E vogliamo parlare del branco di protagonisti, manichini privi di emozioni che non si aiutano quando sono in pericolo di morte, si fanno scherzi ridicoli all’interno di tombe millenarie, non piangono né si preoccupano quando inizia il body count e combattono a suon di arti marziali con sacerdotesse mostruose? Esilarante, esilarante oltre ogni limite.

Piazziamo poi il tutto in un tempio costruito in cartone, illuminato incomprensibilmente a giorno come se ci fossero potentissimi riflettori a far luce, con scheletri che cadono dal soffitto (!) e indefinibili facce di gomma appese alle pareti (!!), ferite che non sanguinano e gigantesche macchine fotografiche DI PLASTICA e avremo così il quadro di un film che sembra impossibile possa esistere, eppure è qui, addirittura in DVD, e noi non possiamo che esserne grati.

La Tomba è l’ennesimo capolavoro a firma dell’unica persona che, forse, mai avrebbe dovuto impugnare la cinepresa. Invece l’ha fatto, e ci ha regalato queste perle eterne, meravigliosi scrigni che contengono tesori di comicità involontaria che tutti dovrebbero venerare.

Grazie, Bruno, ti stimiamo e non potremmo mai dimenticarti.


Recensione originale apparsa il 23/02/2010 su Midian, il blog ufficiale di Simone Corà.


Titolo: La Tomba
Titolo originale: The Tomb
Nazione: Italia
Anno: 2004
Regia: Bruno Mattei
Interpreti: Hugo Barret, David Brass, Juliette Junot, Federica Lenzi, Robert Madison

Recensione del film La Tomba
Recensione scritta da: Simone Corà
Pubblicata il 23/02/2010


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