Legione, il demone di Gerasa

Gesù salva attraverso un esorcismo un uomo posseduto da una legione di demoni

Legione, il demone di Gerasa Gadara era una città della Decapoli, una regione che si trova a est del Giordano, a sud della Galilea e a nord della Giudea. Nei suoi pressi è avvenuto uno degli episodi più enigmatici dei Vangeli: la guarigione a opera di Gesù di un uomo posseduto da una "legione" di demoni.

Tutti i Vangeli sinottici ne parlano. Secondo la filologia, il racconto più vicino alle fonti originali è quello di Marco (Marco 5,1-20), che Luca riprende nella sua interezza (Luca 8,26-39), mentre Matteo lo presenta in forma riassunta (Matteo 8,28-34).

Quel giorno la vita di Johanan stava per essere di nuovo sconvolta. Anche quella mattina, prima dell’alba, si era alzato dal giaciglio di sterpaglie su cui dormiva nel suo riparo improvvisato e aveva ripreso il lavoro: pascolare i porci del suo padrone. Mentre il sole iniziava a illuminare le alture nei pressi di Gadara, aveva raccolto le carrube con cui nutriva i maiali e, dopo averle gettate alla mandria, avrebbe guardato quelle bestie immonde lottare per spartirsele. Una volta che sarebbero state sazie, anche lui, affamato, ne avrebbe mangiato.
Osservava quegli animali azzuffarsi per il cibo e disprezzava la loro bestialità, ma sapeva anche che quei porci erano trattati molto meglio di quanto non lo fosse lui stesso. Non riusciva a togliersi dalla mente che, solo qualche anno prima, era invece servito nella casa di suo padre come un signore.
Si ricordò che la sicurezza di una vita agiata allora non gli bastava: voleva vedere il mondo, possedere donne di diverse razze, provare piaceri e vizi d'ogni tipo, tutte cose che nella sua casa, per quanto ricca, erano sconosciute.
Così un giorno decise d’andarsene, pretese dal padre la sua parte d’eredità in anticipo, e partì senza immaginare dove l’avrebbe portato la sua sete d’avventura. Ora lo sapeva.


Una incongruenza che si nota nelle narrazioni riguarda il luogo in cui si dice che sia avvenuta la guarigione: Gadara (Umm Qais) o Gerasa (Jerash), a seconda degli evangelisti. La prima era una cittadina ad alcuni chilometri dal lago di Tiberiade, mentre la seconda era la città più importante della regione a decine di chilometri dal lago.

La differenza è dovuta al fatto che all’epoca un testo veniva stilato avendo bene in mente l’uditorio a cui era destinato. Il Vangelo di Matteo era indirizzato agli ebrei e quindi cita Gadara, che per quanto più piccola di Gerasa, era ben nota a giudei e galilei, mentre Marco e Luca preferiscono riferirsi alla seconda, in quanto conosciuta anche al di fuori del mondo ebraico.

Ma cosa è avvenuto nei pressi di quella città?

Ormai era giorno inoltrato. Dalle alture di Gadara, Johanan osservava il lago, mentre i porci che sorvegliava stavano crogiolandosi nell'immondizia soddisfatti e ben pasciuti. Nella sua mente si affollavano recriminazioni e rimorsi: anche il più umile dei servi di suo padre era in una condizione migliore della sua. Pensò che se fosse tornato da lui, si sarebbe gettato ai suoi piedi, gli avrebbe chiesto di perdonarlo e di riprenderlo in casa come l'ultimo degli schiavi. Come sarebbe stato accolto? Aveva dissipato i beni che gli erano stati affidati, li aveva sperperati con le prostitute, per soddisfare i suoi desideri più bassi. Non sapeva quale punizione lo avrebbe aspettato, ma qualunque cosa sarebbe stata meglio della sua condizione attuale.
Mentre meditava sul da farsi, notò una grande agitazione tra i guardiani dei porci che vivevano con le mandrie in quella zona. Era giunta la notizia che Yehoshua Ben Yoseph con i suoi discepoli, il rabbi di cui si parlava da molto tempo per i suoi grandi miracoli e le guarigioni che operava, stava attraversando la regione.
«Eccolo, è lui!» gridarono in molti e Johanan vide in lontananza una folla accompagnata da un gran trambusto.
Sentì il bisogno di correre verso quel punto per capire cosa stava succedendo. Lo stesso fecero molti altri mandriani. Si raccontavano tante cose di quell’uomo: aveva portato una nuova speranza tra la gente, ormai da troppo tempo sotto il peso del giogo romano.


Che cosa vide Johanan? Seguiamo il racconto di Marco (il mare di cui si parla è il lago di Tiberiade).

"Giunsero all'altra riva del mare, nel paese dei Geraseni. Appena Gesù fu smontato dalla barca, gli venne subito incontro dai sepolcri un uomo posseduto da uno spirito immondo, il quale aveva nei sepolcri la sua dimora; nessuno poteva più tenerlo legato neppure con una catena. Poiché spesso era stato legato con ceppi e con catene, ma le catene erano state da lui rotte, e i ceppi spezzati, e nessuno aveva la forza di domarlo. Di continuo, notte e giorno, andava tra i sepolcri e su per i monti, urlando e percuotendosi con delle pietre." (Marco 5, 1-5)

Gesù perciò incontra quest'uomo la cui forza sovrumana, deleteria per se stesso e per gli altri, lo ha fatto scacciare dai paesi vicini, terrorizzati dalla sua pazzia, tanto che vive lontano dalla gente tra le sepolture.

"Quando vide Gesù da lontano, corse, gli si prostrò davanti e a gran voce disse: «Che c'è fra me e te, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Io ti scongiuro, in nome di Dio, di non tormentarmi». Gesù, infatti, gli diceva: «Spirito immondo, esci da quest'uomo!» Gesù gli domandò: «Qual è il tuo nome?» Egli rispose: «Il mio nome è Legione perché siamo molti». E lo pregava con insistenza che non li mandasse via dal paese." (Marco 5,6-11)

L’uomo quindi risulta essere vittima di una possessione operata non da un solo demone, ma da un'intera legione. Secondo il racconto evangelico, il loro primo atto è stato quello di riconoscere la divinità di Gesù e il suo potere su di essi.

"C’era là un gran branco di porci che pascolava sul monte. I demòni lo pregarono dicendo: «Mandaci nei porci, perché entriamo in essi». Egli lo permise loro. Gli spiriti immondi, usciti, entrarono nei porci, e il branco si gettò giù a precipizio nel mare. Erano circa duemila e affogarono nel mare." (Marco 5, 11-13)

L’evento fu eclatante. Ai demoni Gesù concedette di non tornare negli inferi, ma di trasferirsi nelle mandrie di maiali che pascolavano nei pressi. Così avvenne, ma le bestie, impazzite per questa "possessione demoniaca", morirono gettandosi nelle acque del lago.
Terminò in questo modo la vicenda del demone chiamato "Legione".

Il danno economico per i proprietari della zona, visto il numero di maiali coinvolti citato da Marco, deve essere stato ingente. I mandriani che avevano assistito alla scena, sconvolti per l’accaduto, riferirono quanto avevano visto e gli abitanti della regione conclusero che i poteri che Gesù fossero troppo pericolosi.

Marco scrive:
"E quelli che li custodivano fuggirono e portarono la notizia in città e per la campagna; la gente andò a vedere ciò che era avvenuto. Vennero da Gesù e videro l'indemoniato seduto, vestito e sano di mente, lui che aveva avuto la legione; e s'impaurirono. Quelli che avevano visto raccontarono loro ciò che era avvenuto all'indemoniato e il fatto dei porci. Ed essi cominciarono a pregare Gesù che se ne andasse via dai loro confini. Com'egli saliva sulla barca, l'uomo che era stato indemoniato lo pregava di poter stare con lui. Gesù non glielo permise, ma gli disse: «Va' a casa tua dai tuoi, e racconta loro le grandi cose che il Signore ti ha fatte, e come ha avuto pietà di te». Ed egli se ne andò e cominciò a proclamare nella Decapoli le grandi cose che Gesù aveva fatte per lui. E tutti si meravigliavano." (Matteo 5,14-20)

Johanan aveva visto la mandria che gli era stata affidata gettarsi nel lago assieme ad altri duemila porci. Era turbato da quell’evento come tutti gli altri abitanti della regione. Chi era quell’uomo che sottometteva i demoni con tale autorità che essi gli ubbidivano?
Mentre si poneva quella domanda, vide tra la folla accorsa dai paesi vicini anche il suo padrone, disperato perché aveva perso tutti i suoi maiali. Allora Johanan capì che nulla lo tratteneva ancora in quel luogo, neppure le carrube che rubava ai porci per sfamarsi. Quindi decise.
Il rabbi riprese il cammino con il suo seguito di discepoli, invitato ad allontanarsi dagli abitanti spaventati. Johanan invece si diresse verso il suo paese, alla casa di suo padre. Non sapeva ancora quale accoglienza avrebbe ricevuto, ma sentiva che le passioni smodate da cui era stato posseduto lo avevano finalmente abbandonato, affogate con la sua mandria di maiali, assieme al demone di nome "Legione".




Legione, il demone di Gerasa
Articolo scritto da:
Pubblicato il 01/12/2010

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