Libri > Recensioni > Till the end, di Roberto Ruggiero, edito da Autore Libri Firenze nel 2006 al prezzo di 19.90 euro. Leggi la trama.
Quarantenne di Torino, studi classici alle spalle, Roberto Ruggiero, scrive da sempre racconti e poesie. Questo Till The End, è il suo primo romanzo, nonché prima pubblicazione.
Ci troviamo in un periodo durante il quale, recandoci in libreria, abbiamo modo di trovare le scaffalature dedicate alla novità, traboccanti di romanzi con ambientazioni storiche o che prendono spunto da personaggi appartenenti a periodi storici antecedenti al nostro. È il caso del tema del contrappasso, al quale molti autori hanno attinto, chi con successo e chi meno. Ma in libreria, si sa, è possibile trovare i soliti nomi noti o quei nomi nuovi sui quali puntano però le grandi case editrici. E di tutti gli altri scrittori sommersi pubblicati da case editrici minori o auto-prodotti che dovremmo pensare?
Till The End appartiene proprio a questo insieme di romanzi.
L’idea del nostro Ruggiero è buona, migliore di tanti altri suoi simili, direi di poterlo piazzare appena sopra la media. Giustificherei questa mia scelta semplicemente mettendo a fuoco due motivazioni principali. Innanzi tutto la caratterizzazione dei personaggi. Dall’inizio, sino alla fine del suo romanzo, Roberto esegue un approfondito lavoro sulla psicologia soprattutto del protagonista e dell’assassino, ma anche su quella dei protagonisti secondari. In questo modo riesce a rendere la storia in generale credibile, realistica, utile alla loro crescita, più che alla curiosità del lettore. Quella viene poi naturale, in seguito agli avvenimenti e ad alcuni colpi di scena, che sul momento potrebbero apparire messi lì dallo scrittore solo per riuscire in qualche modo a chiudere il cerchio, ma se andiamo avanti nella lettura ci accorgiamo non essere ne troppo casuali ne delle semplici pezze utili a chiudere tappezzare un buco. Sono proprio le scelte effettuate dai personaggi a consegnare alla trama quel giusto equilibrio atto a renderla credibile.
La seconda motivazione la troverei nell’atmosfera creata intorno ai personaggi. Quella che fa da sfondo, la cosiddetta scenografia, non è la solita New York. Si tratta di una città nera, cupa, avvolta da un leggero velo Dantesco. Una città fredda che sembra volersi nascondere per lasciare tutta la libertà di movimenti possibile ai personaggi. Una città dove solo a tratti pare giungere un tiepido raggio solare ad ammorbidire l’inquietante scenario creatosi intorno a una serie di omicidi crudi e crudeli. Tanto crudeli che persino l’assassino si trova ad aver timore delle sue stesse mosse.
Ma non è tutto oro quello che luccica.
Lo stile di scrittura di Ruggiero appare ancora acerbo nel suo essere. Se nelle prime pagine del libro risulta difficile prendere la giusta concentrazione sulla storia, poco per volta, si riesce poi ad entrare nella testa dei personaggi. È un processo che purtroppo non ha una piena continuità, soprattutto, in alcuni casi, dove i dialoghi tra i personaggi risultano troppo macchinosi, quasi un elenco di botta e risposta studiati a tavolino.
Nel complesso Till The End, risulta essere comunque un libro salvabile, nel mucchio della letteratura di genere sommersa. Un romanzo, che nel suo piccolo riesce a lasciare un sottile segno. E direi che non è male per un esordiente. Giudicherei questa sua prima opera interessante. Non resta che attendere il suo prossimo romanzo, già in lavorazione, per vedere se Roberto Ruggiero riuscirà a fare quel salto di qualità che tanti scrittori esordienti cercano.
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