Libri > Recensioni > Un buio diverso, di Luigi Musolino, edito da Edizioni Hypnos nel 2022 al prezzo di 17,90 euro. Leggi la trama.
L'ultima fatica di Luigi Musolino – Un buio diverso – è un'opera poderosa, una raccolta che, fingendo di trovarci in una di quelle spocchiose storie della letteratura che odiavamo al liceo, si potrebbe definire “opera della maturità”.
Si alternano novelle a racconti molto brevi, che costituiscono attimi di respiro, per quanto oscuri, tra momenti di vera angoscia.
Il buio “diverso” che attraversa queste pagine non viene da universi mostruosi o tenebre che stanno in un “oltre” più o meno vicino. L'Altrove è già qui, nella nostra vita, accompagna contesti quotidiani, a volte addirittura banali: è il nostro comportamento che squarcia il velo sottile e ci conduce senza che ce ne accorgiamo verso un terrore irreversibile.
Musolino è maestro nel cogliere gli aspetti più disturbanti della vita, quelle crepe che possono condurre la nostra esistenza verso la china pericolosa oltre la quale non potremo più fermarci: l'orrore inizia prima dello svelarsi del soprannaturale e l'autore sa esattamente dove colpire, sa come fare male e lo fa, fino in fondo, con grande potenza immaginifica e uno stile vivace, a tratti cinematografico.
Il vostro problema è la famiglia di origine, magari con una madre sottomessa e un padre violento? Allora Come cani è il racconto che vi disturberà di più. L'ambientazione rurale (che insieme a quella montana è la più congeniale all'autore) racchiude una storia di violenza, sopraffazione e orribile riscatto, in cui l'unico sprazzo di luce è niente meno che la poesia.
Se invece vi sta stretto il mondo degli uffici, delle piccole lotte per il potere tra una scrivania e l'altra, dei rospi da ingoiare di fronte all'ennesimo capo spocchioso, allora La copia vi porterà nei meandri dei vostri desideri più oscuri, che inutilmente cercherete di negare raccontando a voi stessi che no, voi non avete mai pensato a cose del genere, voi siete migliori.
Non sempre serve un punto di partenza negativo, un conflitto in atto, il Lago senza domani racconta di una gita fra vecchi amici che degenera in un paradosso temporale senza vie d'uscita.
La foresta, i bivi è forse il racconto più emblematico, quello in cui l'orrore irrompe nelle vite di protagonisti rendendole qualcosa di inenarrabile (che Musolino però narra senza pietà): un rapporto in crisi, un viaggio per rifarsi i denti in una clinica all'estero e la malaugurata gita in una foresta invischieranno una coppia nei baratri delle scelte sbagliate, nei labirinti in cui volontariamente hanno optato per l'alternativa inopportuna. Un procedere senza respiro verso un finale veramente disturbante è, a ragione, il cuore della raccolta.
Non manca, certo, anche qualche pennellata di sapiente ironia.
Chi non si riconosce nel protagonista di Galenskap, alle prese con l'esasperante montaggio di un mobile? Oppure con quello di Basta che non li fai entrare, in fuga da zelanti esattori del canone Rai? C'è poco da ridere, comunque.
Con La rocca è casa loro facciamo i conti con il più forte fra i fantasmi del passato che può rovinarci la vita: il lutto. Ma il prezzo da pagare per liberarsi dalla depressione, in questo caso, è veramente troppo alto.
Se siete cresciuti con Toy story e la visione romantica del rapporto fra un bambino e i giocattoli, allora non leggete Puka.
Il corpo è un bellissimo racconto, potente e nichilista, che personalmente ho trovato un po' fuori contesto per via dell'ambientazione fantascientifica. I Necromilieus, come ci insegna il Bedolis, sono molto più vicini di Marte.
Un buio diverso, che dà il titolo all'intera raccolta, è il racconto che mi ha messo più alla prova, ma anche quello che mostra meglio di altri l'abilità di Musolino nel fare male. Penso che un papà potrebbe anche non reggere la lettura integrale di un testo disturbante come pochi, non tutti sono pronti a guardare in faccia il proprio peggiore incubo, a procedere senza speranza in un turbine di angoscia e senso di colpa al punto che l'apparire dell'orrore, quello vero e soprannaturale, è quasi una liberazione, una putrida e ingannevole via d'uscita (forse).
Non c'è speranza, ma qualche squarcio di luce appare tra le righe di una raccolta scritta in modo magistrale, una luce lontana e traballante, certo, ma che forse è una possibile chiave di lettura.
Il Weird, che molti definiscono come un aspetto trasversale a più generi, si va qui definendo come genere autonomo, dotato di spessore e dignità. Luigi Musolino si dimostra grande narratore e travalica in più punti i confini del genere con una raccolta che potrebbe incontrare il favore di diversi tipi di lettore.
Ogni racconto è corredato da un'immagine: David Chance Fragale mette la ciliegina sulla torta con illustrazioni in bianco e nero di grande impatto, che preparano il lettore all'immersione nel buio.
Un libro, credo, di cui molti saranno soddisfatti e che potrebbe introdurre al genere anche nuovi lettori esigenti.
Carlo Salvoni, nato nell’80, vive in provincia di Brescia con la moglie e le due figlie ed è insegnante di Lettere presso una Scuola Secondaria di Primo Grado. La scrittura è la sua principale passione. Ha pubblicato i romanzi Il vento dell’estate (Starrylink, 2008) e La via di note al Paradiso (Giraldi, 2010). Per la Gilgamesh Edizioni ha pubblicato il romanzo per ragazzi Cavalletti e cavalli (2013), il poemetto Zooinferno (2015), il romanzo Menamato. Memorie di un cane con tre zampe (2016) e la raccolta di metasaggistica La fonte (2018). L’ultima pubblicazione è Necromitologia. Storie senza nomi (Elison publishing, 2022).
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