Libri > Recensioni > Antologia della letteratura fantastica, di J.L. Borges, A.B. Casares,S. Ocampo, edito da Einaudi nel 2007 al prezzo di 17.80 euro. Leggi la trama.
“A volte ristampano...” e qualche titolo storico ritorna a farsi disponibile per il grande pubblico.
Era uscita nel 1981 presso Editori Riuniti, riproposta quindi in brossura nel 1997 per poi sparire ancora dagli scaffali in un vuoto decennale fino a questa nuova edizione di Einaudi, forse nominalmente tascabile ma non esattamente economica. L’Antologia della letteratura fantastica selezionata da Jorge Luis Borges, Adolfo Bioy Casares e Silvina Ocampo è una delle non molte pietre miliari nel suo genere, raccogliendo esempi di un fantastico letterario al di là dei sottogeneri, più o meno popolari, e della centralità dell’anglofonia che almeno allora sembrava dominarne il panorama.
Scrive nella prefazione Bioy Casares: “Una sera del 1937 parlavamo di letteratura fantastica, discutevamo i racconti che ci sembravano migliori; uno di noi disse che se li avessimo riuniti [...], avremmo ottenuto un buon libro.”
Un buon libro di certo, che in tutto il ventesimo secolo avrebbe influenzato la percezione e l’accoglienza del fantastico, mai del tutto accettato a pari dignità letteraria. Secoli di letterature al di fuori e al di là dello stretto realismo che, in questo volume, spaziano dal Settecento cinese di Tsao Hsueh-Chin al Giappone moderno di Ryūnosuke Akutagawa; dal latino classico di Petronio Arbitro all’italiano di Giovanni Papini, passando per l’Europa e le Americhe tra nomi celebri e altri meno noti: Bloy e Cocteau; Cortàzar e Lugones; Poe e Wells; Lord Dunsany e Olaf Stapledon.
Recensione originale apparsa su In Tenebris Scriptus, il blog ufficiale di Andrea Bonazzi.
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