Ragno delle banane (Phoneutria nigriventer)

Il ragno vagante brasiliano, chiamato anche ragno delle banane, uno degli animali più velenosi al mondo.

Nome comune: Brazilian wandering spider – Banana spider (ENG) / Aranha armadeira (POR)

Nome scientifico: Phoneutria nigriventer

Classificazione: Artropode aracnide, famiglia ctenidae


Ragno delle banane (Phoneutria nigriventer): Distribuzione e habitat

Piuttosto diffusa in tutto il Brasile, sconfina a sud in Argentina settentrionale, Uruguay, Paraguay e a nord in Venezuela. Vive soprattutto nella foresta amazzonica e atlantica, in diverse condizioni di luce e umidità, senza costruire ragnatela ma girovagando sul terreno durante la notte e nascondendosi in pertugi di qualunque tipo durante il giorno – da pezzi di tronco e sotto rocce a tumuli di termiti. Oppure trova riparo in bromeliacee (come l’ananas) o specialmente in caschi di banane – che però, in barba alla leggenda urbana, non mangia. Non disdegna affatto la “compagnia” umana, e quindi è più che reperibile in prossimità di insediamenti, e anche dentro casa, dove i nascondigli si sprecano.


Ragno delle banane (Phoneutria nigriventer): Aspetto

Si tratta di un ragno elegante e dalle proporzioni armoniose: molto grosso, marrone chiaro, completamente a pelo rado, può raggiungere un’apertura di zampe di 15 centimetri. Le zampe sono a bande bianche, nere e nocciola, e terminano grigio antracite in foggia simile a lance da battaglia. Ha otto occhi, di cui due paia grandi e frontali. I grossi chelicheri, ben visibili, diventano rosso acceso quando il ragno è agitato, mentre i pedipalpi sono neri. Sia chelicheri che pedipalpi sono anch’essi pelosi.
Ha una vaga somiglianza con le tarantole, anche se phoneutria ha un aspetto molto più agile e meno tozzo. È in effetti molto veloce e scattante, molti dei suoi movimenti sono del tutto invisibili a occhio nudo; è molto mobile, e la sua posa più peculiare è la “presa di posizione” che la rende tanto amata dagli aracnofili. Questa – che prelude a un attacco – consiste nel sollevare le quattro zampe anteriori verticalmente, portandosi su un “attenti” che mette in mostra la parte inferiore del corpo, striata di nero petrolio. In questa posa, il ragno ondeggia sulle zampe posteriori, come in una danza, pronto a scattare.


Ragno delle banane (Phoneutria nigriventer): Dieta:

Molto eclettica e opportunista, si nutre di tutto ciò in cui si imbatte durante il suo girovagare notturno. Si va da qualunque tipo di insetto piccolo o grosso (in particolare grilli), a piccoli roditori e lucertole.


Ragno delle banane (Phoneutria nigriventer): Come ti ammazza

Farsi mordere da lei non è affatto difficile. Tutt’altro. Aspetta solo quello.
Il suo nome d’altra parte significa, in greco, assassina.
Se disturbata – e il suo carattere suscettibile la porta a considerare “disturbo” qualunque contatto indesiderato – morde.
Anche il fatto che se ne va a spasso tutta la notte nel folto del terreno forestale, piuttosto che starsene tranquilla appesa a una ragnatela, ti può portare a calpestarla inavvertitamente, o peggio: a sederti o accamparti sopra di lei. Non è insolito che penetri in una tenda a curiosare. Non morderà una persona addormentata, a meno che, com’è ovvio, questa non si giri schiacciandola oppure questa non si svegli sentendo uno strano solletico sul braccio e reagisca in maniera inconsunta.

Il suo morso fa male. Tanto male.
Le sostanze che compongono il veleno sono mixate sapientemente proprio a questo fine principale: dolore.
La zona colpita comincia subito a gonfiarsi e arrossarsi, causando un forte prurito.
Il dolore si espande generalizzandosi a tutto il corpo in maniera piuttosto rapida, insieme a una abbondante sudorazione e sensazione di calore.
Ai sintomi si somma giramento di testa e nausea, tachicardia, difficoltà respiratorie e – dulcis in fundo – priapismo nei maschi. Ovvero un’erezione molto dolorosa, e che può durare fino a quattro ore e portare a danni permanenti in caso di sopravvivenza, causando definitiva impotenza.
Intanto sei molto confuso e il cervello funziona al rallentatore, e i muscoli non rispondono molto bene.
A seconda dei casi, è probabile poi si aggiungano sintomi molto variabili fra cui diarrea, vomito, mal di pancia, svenimento, intorpidimento e insensibilità, convulsioni, shock anafilattico.

In generale, nell’estrema confusione, ti senti sovreccitato, sovraccarico, è come se il tuo corpo stesse reagendo a un pericolo in maniera davvero eccessiva, comprimendoti come una molla pronta a combattere o fuggire, ma portando il contagiri ben oltre le tacche rosse e mandando quindi il motore a fondere.

La morte per arresto cardiaco o per asfissia può sopraggiungere anche in tempi molto rapidi – si sono registrati casi anche di 25 minuti, seppure in bambini o individui deboli – ma in genere occorrono diverse ore, o anche un paio di giorni.
Gli effetti si esauriscono nel giro di una settimana, passata la quale si è fuori pericolo. L’unico effetto permanente può essere l’impotenza nei maschi.


Ragno delle banane (Phoneutria nigriventer): Consigli di sopravvivenza

In primo luogo, prevenire.
Come si diceva, è un ragno aggressivo: per cui in caso di incontro prima di tutto occorre girare alla larga, non provocarlo. In caso ce lo si ritrovi di fronte in un “incontro ravvicinato” la cosa migliore da fare è restare immobili e tranquilli. Se non si sente minacciato, può passeggiarti tranquillamente sul braccio senza avere alcuna tentazione di morderti.
Non ha intenzione di mangiarti, sta solo vagando.
Quindi immobile. E tranquillo: lo sente se ti agiti.
Allontanati con lentezza, o aspetta che se ne vada lei. Uno scatto brusco verrà interpretato inevitabilmente come gesto aggressivo, e lei si difenderà contrattaccando.
Fai particolare attenzione nel caso abbia “preso posizione”, sollevando le quattro zampe anteriori sopra la testa.

Poi: quando si gira nella foresta amazzonica, è buona cosa indossare stivali robusti, che le sue zanne non possono penetrare. Controllare sempre due volte (anche tre) dove si sta posando il sedere quando ci si siede per uno spuntino. Verificare la pulizia del luogo scelto per l’accampamento, e fare buon uso della zanzariera. Tenere sempre in ordine gli oggetti e piegati gli indumenti, chiusi gli zaini e cercare di evitare di offrire ripari golosi per il ragno armato.

Se ti morde, e può succedere, prima di tutto resta calmo.
Sì, lo so, dopo quello che ci siamo detti sopra forse penserari che ti sto prendendo per il culo. Non è così: la stragrande maggioranza dei morsi di phoneutria non sono affatto letali.
Infatti la Nostra è un ragno evoluto e molto intelligente, che ha la capacità di decidere se avvelenare o assestare un semplice morso – quello che in gergo si definisce un “morso a secco” – senza inoculare veleno. Non solo: può anche dosare a suo piacimento il veleno. E va da sé, difficilmente deciderà di sprecare un morso a pieno veleno per un semplice morso di difesa o di avvertimento. Insomma, è strano che decida di mordere un uomo con lo scopo di ucciderlo. Il suo scopo è, più realisticamente, quello di spaventare l’aggressore e andarsene il prima possibile.
Di fatto, sono meno dell’1% i morsi di phoneutria letali. E meno del 3% richiedono trattamento con antidoto specifico – la maggior parte delle volte risulta sufficiente un intervento anestetico generico per placare il dolore, e intervento specifico per arginare il priapismo.

Se sei stato morso, ma non fa tanto male, è un buon segno: significa che il morso era a secco, e puoi stare tranquillo. (Fa male comunque, perché i chelicheri sono belli grossi).
Se invece fa male davvero, brucia e si gonfia, la situazione è più grave: ma devi stare calmo lo stesso. Non c’è cosa peggiore che agitarsi per aiutare il veleno nella sua azione.
Per tranquillizzarti, tieni conto di quella faccenda del 3% di cui sopra: è altamente probabile che il veleno che ti è stato iniettato sia solo una piccola dose. Non cadere però nell’errore opposto di sottovalutare, per questo, il morso: se sei nel 3% morso a pieno veleno, sei nei guai.
Però devi solo raggiungere un punto di soccorso dove possano trattarti con l’antidoto, che c’è e funziona sempre. Se sei solo non è una bella cosa, perché la sensazione di dolore e di panico è immediata. Se possibile è meglio chiamare soccorso e stare fermo.
Altrimenti: non toccare la ferita, e fai in fretta, ma senza farti prendere dall’isteria.

La persona colpita va prima di tutto rassicurata.
Come in ogni caso di avvelenamento, se il ragno è stato ucciso o catturato è utile portare con sé il corpo, in modo che si possa identificarlo con certezza.
La ferita non va manomessa in alcun modo: ogni intervento (fasciature, tagli, incisioni, suzione del veleno, cauterizzazione, shock elettrico…) può risultare soltanto dannoso. L’unico accorgimento può essere l’applicazione, in attesa dei soccorsi, di un impacco freddo per lenire il dolore. Da evitare invece qualunque tipo di riscaldamento – incluso il massaggio – della parte lesa.
In caso di difficoltà respiratorie, è necessario liberare le vie respiratorie e intervenire continuativamente tramite respirazione artificiale.
Il ferito non deve assolutamente assumere nulla per via orale a parte acqua pulita, che va fatta bere solo nel caso in cui l’arrivo dei soccorsi o il raggiungimento dell’ospedale richieda diverse ore o giorni. In nessun caso alcolici, che aumenterebbero l’azione del veleno. Non vanno amministrati sedativi se non giunti in ospedale.


Ragno delle banane (Phoneutria nigriventer): Veleno

Il valore di LD50 del veleno della phoneutria è molto basso (quindi: veleno molto potente). Il più basso tra tutti i ragni, con un valore di 0,13 mg/Kg: una potenza circa sette volte superiore rispetto alla vedova nera.
Si tratta di un potente veleno neurotossico, chiamato PhTx3.
L’alto contenuto di serotonina è responsabile del forte dolore. La stimolazione dei ricettori causa un rilascio di neuropeptidi come la sostanza P, che è alla base di dolore e infiammazione.
L’azione parallela della neurotossina è quella di un bloccante a ampio spettro dei canali neuronali del sodio che inibiscono il rilascio di acido glutamico, l’assorbimento di calcio e l’assorbimento di acido glutamico nelle sinapsi, causando difficoltà di funzionamento al cervello.
Le terminazioni nervose relative alle giunzioni neuromuscolari vengono depolarizzate, e di conseguenza le fibre muscolari. Possono seguire anche contrazioni e spasmi muscolari involontari, causati dall’incrementata permeabilità vascolare provocata dai peptidi presenti nel veleno. Si attiva anche la callicreina tissutale, provocando il rilascio di ossido d’azoto alla base del fenomeno di priapismo.
Il sistema nervoso autonomo-vegetativo si attiva causando il rilascio incontrollato di neurotrasmettitori – in particoalre acetilcolina – e catecolamine come noradrenalina, adrenalina e dopamina, portando a una parossistica reazione di tipo “fight-or-flight” (combattimento-o-fuga) che può portare a un arresto cardiaco o a morte per asfissia.

La Phoneutria nigriventer è piazzata al decimo posto nella nostra classifica dei 10 animali più velenosi al mondo.


Ragno delle banane (Phoneutria nigriventer): Body count

Molto difficile un calcolo preciso, visto che la maggior parte dei morsi avvengono in aree rurali o a popolazione molto densa e povera.
Dopo l’inserimento dell’antidoto nel 1996, comunque, si stima una decina di morti all’anno. Nessuna in caso di trattamento antivenefico apportato tempestivamente. Prima, anche se i casi documentati ufficialmente sono una ventina, si può azzardare l'ipotesi realistica di un centinaio di vittime all'anno.


Ragno delle banane (Phoneutria nigriventer)
Articolo scritto da: Daniele Bonfanti
Pubblicato il 07/01/2010

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