Il Vaso di Pandora, la prima donna della mitologia greca

La prima donna nella mitologia ellenica? La bellissima e virtuosa Pandora, portatrice suo malgrado di sciagura per gli uomini...

Il Vaso di Pandora, la prima donna della mitologia greca Pandora è una figura molto nota della mitologia greca: si tratta infatti della prima donna in assoluto. La sua esistenza si è intrecciata con quella di altri protagonisti - come Zeus e Prometeo - all'interno del famoso mito del "Vaso di Pandora".


Pandora: la prima di tutte le donne

Ogni cultura e ogni religione deve fare i conti con "la creazione della prima donna": quella greca non ha fatto eccezione.
Se per le antiche religioni mesopotamiche (e nella prima religione ebraica) tale figura è rappresentata da Lilith (già trattata sulle pagine di LaTelaNera.com) e in quella cristiana da Eva, per quella ellenica tale ruolo "scomodo" è stato affidato a Pandora.

Così come Lilith (ripudiata dall'Uomo perché troppo ribelle) ed Eva (responsabile in gran parte della cacciata dall'Eden dell'Uomo) anche Pandora si porta sulle spalle il suo gramo carico di colpe e malefatte che hanno riversato sulla razza umana una grande quantità di problemi.
Ma la poveretta non ha certo tutte le colpe del caso visto che era stata creata proprio per portare sciagura e disgrazia...


Pandora: le origini e il suo destino

C'era un tempo in cui gli uomini potevano frequentare gli dèi e sedere con loro allo stesso tavolo. Creati dal titano Prometeo ("colui che riflette prima") e dotati di memoria e intelligenza erano creature che si poteva quasi considerare semi-divine.

Poi un giorno funesto Prometeo rubò il fuoco divino scatenando le ire di Zeus, il padre di tutti gli dèi.

Questi non solo decise di punire il ladro in maniera esemplare - Prometeo fu incatenato per sempre a una roccia e condannato a vedersi mangiare ogni giorno il fegato da un'aquila - ma sfruttò anche l'occasione per portare devastazione presso gli uomini, veri e propri "pupilli" di quest'ultimo ma mal tollerati dalle schiere divine.

Ma come portare la sciagura tra gli uomini senza poter essere etichettato come un dio crudele?

Zeus risolse il problema in una maniera tanto brillante e intricata quanto efficace: l'avrebbe fatta portare tra gli uomini da un uomo stesso, anzi... da un esemplare femmina di uomo, una donna!

La cervellotica divinità diede quindi mandato al figlioccio Efesto - il dio inventore del fuoco, della tecnologia, dell'ingegneria, della scultura e della metallurgia - di creare una femmina umana di bellezza, grazia e doti straordinarie. Efesto eseguì l'ordine, facendosi aiutare da altre divinità: ognuna di esse donò qualcosa alla ragazza.

A questa fanciulla così ricca di qualità venne dato il nome di Pandora ("colei che ha tutti i doni"). Immaginare che un esemplare umano di tali virtù sarebbe diventata la causa dei mali futuri del genere umano era francamente impossibile...

Un dipinto con Pandora e il suo vaso


Pandora: il vaso, la curiosità e quel divieto difficile da rispettare

Zeus ordinò a Ermes di portare la fanciulla tra gli uomini e di farla incontrare con Epimeteo ("colui che si accorge in ritardo"), il titano fratello di Prometeo.

Epimeteo era stato avvisato dal fratello di non accettare alcun dono che provenisse dagli dèi (e da Zeus in particolare) ma era impossibile resistere a una tale bellezza: il titano s'invaghì subito di Pandora e decise di sposarla.

Detto fatto. Un dipinto con Pandora e il suo vasoAl seguito della fanciulla c'era anche un misterioso dono divino: uno scrigno antico dal contenuto sconosciuto. Chi glielo aveva regalato, Zeus, era stato molto chiaro a riguardo: quello scrigno (vaso) doveva restare sempre chiuso e nessuno avrebbe mai dovuto guardare al suo interno.

Epimeteo nascose il regalo nuziale e se ne dimenticò, tutto preso com'era a godersi l'eccezionale moglie e la compagnia degli uomini, esseri che ai tempi non conoscevano e non subivano cose come la morte, la malattia, l'odio e la fatica...

Solo che Pandora era curiosa. Tanto curiosa.
La curiosità era una delle suo più grandi virtù e soddisfarla sempre e comunque era una sua priorità.
Il sapere che nella casa che divideva con il marito era nascosto da qualche parte quello scrigno TANTO ricco di misteri le provocava un certo prurito che era difficile contenere.

Un giorno non riuscì più a resistere: si mise a cercare l'agognato oggetto e lo trovò.
Una volta che il vaso fu tra le sue mani, aprirlo e poterne conoscere il contenuto per Pandora fu un gesto naturale.

E così per l'Uomo cominciarono i problemi.

Sì perché all'interno di quel vaso (scrigno) erano state rinchiuse cose non certo innocue come la fatica, la malattia, l'odio, la vecchiaia, la pazzia, l'invidia, la passione, la violenza e la morte. Queste, liberate dallo scrigno ormai aperto, si diffusero immediatamente tra gli uomini, cambiando per sempre la loro esistenza.

Si compì così il destino di Pandora, quello per cui era stata creata.

Il mondo cambiò, diventando un luogo poco ospitale, desolato, duro. E gli uomini divennero individui molto diversi dagli dèi, ridotti a "esseri terreni" vittime di tutti i nuovi mali mischiati tra loro.

Solo quando Pandora aprì di nuovo lo scrigno e fece uscire la Speranza, le cose migliorarono: l'uomo, tra mille difficoltà, riprese infine a vivere e a credere nel presente e nel futuro.


Pandora: le tante versioni del mito

Del mito di Pandora e del suo vaso esistono tante varianti.

Un dipinto con Pandora e il suo vasoIn alcune, il misterioso vaso era già in possesso di Epimeteo, che lo aveva nascosto dopo averlo ricevuto dal fratello: Prometeo stesso vi aveva rinchiuso tutti i mali che avrebbero potuto tormentare l'uomo.

In altre, Epimeteo avrebbe rifiutato in un primo momento la fanciulla, forse memore degli avvertimenti di Prometeo. Ma in un secondo tempo, dispiaciuto per la punizione inflitta a quest'ultimo e per la delusione provocata in Pandora dal suo "no", cambiò idea.

Secondo miti diversi, sarebbe stato Epimeteo (che non era proprio il più sveglio del reame) ad aprire il vaso che custodiva segretamente in casa perché contagiato dalla curiosità della bella moglie.

Quale che sia la versione non si scappa: la teodicea greca assegna alla curiosità femminile di Pandora la grandissima responsabilità di aver reso dolorosa la vita della razza umana: per questo motivo questa figura mitologica assomiglia a quella di Eva nel mito biblico.


Pandora: ma che fine ha fatto?

Se molto si sa della prima parte della vita di Pandora poco è dato da sapere sui suoi ultimi anni di vita.

Di certo, dal matrimonio con Epimeteo nacque una bambina, Pirra, che diventerà in futuro moglie di Deucalione, un cugino figlio del titano Prometeo e di Climene.

Toccherà a questa coppia ripopolare il mondo degli uomini dopo che Zeus - sempre lui! - deciderà di farla finita con la razza umana (perché ormai abbrutita): affogandola sotto la quantità inimmaginabile di acqua del suo Grande Diluvio...

Un dipinto con Pandora e il suo vaso



Il Vaso di Pandora, la prima donna della mitologia greca
Articolo scritto da: Alessio Valsecchi
Pubblicato il 31/03/2014

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