L'Eruzione del Vulcano Krakatoa del 27 agosto 1883
L'apocalittica eruzione del Krakatoa è la più grande esplosione ricordata nella storia dell'umanità
Nel maggio del 1883 cominciò l'eruzione del vulcano Krakatoa (in indonesiano Krakatau), che culminò il 27 agosto di quell'anno con la distruzione completa dello stesso con quella che viene ricordata come la maggiore esplosione mai avvenuta nella storia dell'umanità.
Krakatoa: uno dei vulcani più attivi al mondo
Situato nello stretto della Sonda, tra Sumatra e Giava in Indonesia, il vulcano Krakatoa è da sempre uno dei più attivi al mondo, e le sue eruzioni consistono essenzialmente in eventi parossistici di rilevante importanza.
Particolarmente famoso fu l'evento del 1883, epoca piuttosto recente, che ha consentito di raccogliere numerose prove e testimonianze dirette.
Il vulcano vero e proprio, prima della famosa eruzione, si trovava nell'isola di Rakata che, assieme alle vicine isole di Lang e Verlaten, probabilmente formava un'antica caldera, fino alla grande eruzione avvenuta nel 535 d.C.
Dopo questo evento, che sconvolse il mondo di allora (pare che i cambiamenti climatici registrati all'epoca siano dovuti proprio a questa eruzione), il vulcano si acquietò per parecchio tempo e tornò in attività solo nel 1681.
Dopo altri 200 anni di relativa calma il 20 maggio del 1883 il Krakatoa iniziò con piccole emissioni di vapore a farsi notare, preparandosi all'evento che lo rese famoso.
foto: la posizione nel 2012 del vulcano Krakatoa.
Apocalisse Krakatoa: il cataclisma del 27 agosto 1883
La ricostruzione nell'immagine sottostante mostra la fisionomia delle tre isole nel periodo antecedente all'11 maggio 1883. L'isola principale era formata da tre coni vulcanici e aveva una lunghezza di 9 Km e una larghezza di 5 Km. La linea tratteggiata rappresenta il limite probabile dell'antica caldera del vulcano antecedente al 535 d.C.
Dall'11 maggio 1883 in poi, per i tre mesi successivi, le tre bocche continuarono a fumare e a eruttare pacatamente.
L'11 agosto il fenomeno aumentò d'intensità e iniziò a formarsi un'abbondante colonna di fumo visibile da parecchi chilometri di distanza.
Dal 24 Agosto ebbe inizio l'eruzione più seria che raggiunse le punte di parossismo il 26 e il 27 agosto.
Domenica 26 agosto 1883 si alzò dal vulcano una colonna di cenere alta 36 km.
Il 27 Agosto avvennero le quattro eruzioni più potenti alle ore 05:30, 06:42, 08:20 e 10:02 del mattino. L'ultima di queste causò il cataclisma finale, provocando delle spaccature nella roccia che permisero all'acqua di mare di penetrare nella caldera del vulcano e di creare vapore surriscaldato a pressioni elevatissime.
Le conseguenze immediate implicarono il collasso dell'intera isola di Rakata che venne in gran parte distrutta, e la formazione di uno dei suoni più potenti che l'uomo abbia mai registrato, forse superato solo da quello provocato dall'esplosione del vulcano Tambora nel 1815, sempre in Indonesia.
In una potenziale tabella comparativa di "potenze esplosive" l'eruzione del Krakatoa avrebbe un valore di 6, inferiore a quella del Tambora (7) ma superiore all'eruzione del vulcano Vesuvio del 79 d.C. (5).
Disastro Krakatoa: gli effetti dell'eruzione
L'esplosione del vulcano sviluppò una potenza di 200 megatoni, ovvero 200 milioni di tonnellate di tritolo. Quasi tredicimila volte più potente della bomba di Hiroshima.
Il riverbero delle onde atmosferiche fu avvertito in tutto il mondo e il rumore dell'esplosione fu percepito distintamente fino in Australia e alle isole Mauritius, a 4.800 Km di distanza.
Uno tsunami di eccezionali dimensioni, con onde alte fino a 40 metri, si generò a causa dei movimenti tellurici causati dall'eruzione e si abbatté sulle coste di tutto l'oceano indiano, provocando, soprattutto in Indonesia, la totale distruzione di 165 villaggi e uccidendo oltre 36.000 persone (solo l'eruzione del Monte Tambora ha provocato un numero di morti superiore).
I corpi delle vittime furono trovati anche un anno dopo il cataclisma, vaganti su zattere di pietra pomice, fino alle coste dell'africa orientale.
La colonna di fumo raggiunse l'altezza di 80 km sul livello del mare e furono proiettati nell'atmosfera quasi 20 km cubi di ceneri, delle quali le più fini fecero il giro del mondo per tre volte, trasportate dalle correnti.
L'area ricoperta raggiunse l'incredibile superficie di quattro milioni di Km2, (tredici volte la superficie dell'Italia).
Questo provocò un abbassamento medio della temperatura terrestre di 1,2 °C e per diversi mesi il cielo cambiò colore e dall'Asia all'Europa fu possibile assistere ad albe e tramonti mozzafiato.
Il pittore William Ashcroft, affascinato dall'insolito paesaggio, ne immortalò decine nei suoi dipinti.
Pare che Edward Munch dipinse il cielo rosso sangue del suo famoso quadro L'urlo, proprio ispirandosi al cielo norvegese dopo l'eruzione del 1883.
La topografia dell'arcipelago dopo l'eruzione cambiò notevolmente perché l'isola di Rakata fu ridotta a 1/3 della dimensione originale e le isole di Lang e Verlaten, aumentarono considerevolmente le proprie dimensioni a causa dei depositi di lapilli, sabbie, pomici e cenere vulcanica.
Eruzione del Krakatoa e Anak Krakatau: risvolti scientifici e prospettive future
Dal punto di vista biologico, lo studio dell'evento fu di notevole importanza, perché l'eruzione del vulcano provocò una devastazione dell'ambiente sottomarino e costiero con sostanziale azzeramento della vita macroscopica animale e vegetale.
Cinquant'anni dopo i biologi registrarono la ricomparsa di 271 specie di vegetali a Krakatoa.
Dal 1927 un nuovo vulcano, denominato dai locali "Anak Krakatau" (figlio di Krakatoa), è emerso proprio al centro di quella che fu l'isola di Rakata prima del 1883.
L'intensa attività eruttiva fa crescere la sua altezza di 12 cm a settimana e non è un azzardo ipotizzare che prima o poi anch'esso si renderà protagonista di un evento parossistico al pari dei precedenti, ma che potrebbe avere conseguenze ben peggiori a causa della densità demografica ben più elevata rispetto al passato.
foto: il vulcano Anak Krakatau in attività. Foto originale di flydime
Fonti:
http://vulcan.wr.usgs.gov/Volcanoes/description_krakatau_1883_eruption
http://www.volcanolive.com/krakatau1883.html
http://miaplacidusedaltriracconti.blogspot.com/2009/01/krakatoa-1883-una-delle-pi-grandi.html
http://doc.studenti.it/appunti/scienze/esplosione-krakatoa.html
http://www.britannica.com/EBchecked/topic/323164/Krakatoa
http://it.wikipedia.org/wiki/Krakatoa
|