Recensione
Zombies - La Vendetta degli Innocenti

Zombies - La Vendetta degli Innocenti: visiona la scheda del film Italianizzato con quello che era il working title della pellicola quando sembrava fosse destinata alla macchina da presa di Tobe Hooper, Wicked Little Things (questo il titolo originale), a causa di un titolo tricolore come Zombies - La Vendetta degli Innocenti, si vede togliere ingloriosamente l’atmosfera che invano tenta di creare, e per di più fa presagire vigliaccamente un certo tipo di schema narrativo che in realtà verrà totalmente evitato.

Questo perché Zombies - La Vendetta degli Innocenti altro non è che una classica storia di fantasmi, se non fosse per una piccola variante: al posto di lenzuola coi buchi e di catene strascicate, ci sono dei teneri morti viventi affamati di carne fresca, che corrono, saltano e se ne vanno in giro armati di mazze e picconi.

Per il resto abbiamo a che fare con un’invasione di luoghi comuni che rende vana la resistenza agli sbadigli e indigesto il film già dopo venti estenuanti minuti.

Volete un elenco? Eccolo.

- La famiglia col trauma sepolto nel passato ma che continua a riaffiorare e a far frignare tutti quanti.

- Il trasloco in una nuova casa in un nuovo paese, senza un minimo di organizzazione (ovvero casa piena di ratti mutanti e scarafaggi alieni, le figlie non sanno dove andare a scuola, ecc...).

- Il monito del commesso del supermercato che dice loro di non andare di notte nel bosco, perché di notte ci sono i demoni e i mostri e Chissà Che Altro.

- La figlia primogenita conosce i ragazzi del paese, ovvero un bullo, una cretina e ovviamente un belloccio timido e gentile di cui si innamora a prima vista e a metà film già si baciano e chissà cosa farebbero se il film durasse mezz’ora in più e lui non schiattasse per salvare lei e blablabla.

- Il vicino misterioso e scorbutico che sa.

- La figlia più piccola che se ne va in giro nel bosco e incontra li mostri che vengono scambiati per amici immaginari.

E vi ho forse parlato del cattivone senza cuore ma con tanti dollaroni che vuole fare sloggiare tutti perché il terreno è suo e ci deve costruire sopra Cose Di Fondamentale Importanza?

Ecco. Tutto questo nei primi trenta minuti. Zombies - La Vendetta degli Innocenti non offre niente che anche il peggior regista del mondo non abbia già filmato in maniera migliore. Ogni situazione, ogni linea di dialogo, ogni comportamento è ampiamente prevedibile, tanto che si invoca disperatamente lo sterminio di tutti i protagonisti per dare un po’ di brio alla noia fatta celluloide.

Di tutto questo ringraziamo J.S. Cardone, già regista di qualche episodio di The Shield, regista/sceneggiatore di Desert Vampires e sceneggiatore dei pessimi The Covenant e Che la fine abbia inizio.

Giusto per non ricoprire di sterco tutto il suo lavoro, ci si può sbilanciare nel dire che di Zombies - La Vendetta degli Innocenti si salvano gli ultimi dieci minuti, per merito di un discreto (ma supersonico) assedio, un gustoso uso di splatter e viscere assortite, e soprattutto una bellissima immagine quando la minaccia cessa finalmente di esistere.

Inutile poi sventrare la pellicola più di quanti si meriti. Né la troupe né il cast regalano momenti che necessitino una citazione, e almeno grazie a questo non ci si sente troppo in colpa nel gettare nel pozzo più profondo questo spreco di tempo.


Recensione originale apparsa il 23/09/2008 su Midian, il blog ufficiale di Simone Corà.


Titolo: Zombies - La Vendetta degli Innocenti
Titolo originale: Wicked Little Things
Nazione: USA
Anno: 2006
Regia: J.S. Cardone
Interpreti: Geoffrey Lewis, Chloe Moretz, Scout Taylor-Compton, Lori Heuring

Recensione del film Zombies - La Vendetta degli Innocenti
Recensione scritta da: Simone Corà
Pubblicata il 23/10/2008


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