Recensione
E tu vivrai nel terrore... L'aldilà

E tu vivrai nel terrore... L'aldilà: visiona la scheda del film Pellicola epica, prodotta nel 1980 dal grande Fabrizio De Angelis (produttore della famosa trilogia Fulcina costituta da L’Aldilà, Paura nella Città dei Morti Viventi e Quella villa accanto al cimitero, ma anche di opere di successo internazionale come Fuga dal Bronx) per la Fulvia Film, e diretta dal “terrorista dei generi” Lucio Fulci.

Nonostante un soggetto - del solito Dardano Sacchetti - fortemente debitore di Suspiria (dal quale viene rubata l’idea dell’albergo costruito su una delle porte dell’inferno, oltre alla scena del cane che, spinto da forze ultraterrene, azzanna la gola del suo padrone) e una sceneggiatura (firmata Sacchetti-Fulci-Mariuzzo) costellata da buchi narrativi enormi (con personaggi che finiscono misteriosamente sotto l’acido che cola da una bottiglia o con la polizia che non indaga su morti violente come quella del secondo omicidio), l’opera riesce comunque a rimanere impressa nella mente dello spettatore.

Il principale merito di E tu vivrai nel terrore... L'aldilà (conosciuto all'estero anche come The Beyond e Seven Doors of Death) deve attribuirsi all’estro visionario del suo regista, Lucio Fulci, ma soprattutto alle impressionanti scenografie dell’ottimo Massimo Lentini e alla fotografia di Sergio Salvati.

Almeno due sequenze meritano di essere annoverate tra le più belle mai realizzate nella filmografia dell’orrore di ogni tempo. Mi riferisco allo splendido prologo, dalle atmosfere lovecraftiane (i riferimenti sono a La casa delle streghe), fotografato con un favoloso nero seppia, e all’eccezionale finale in cui i protagonisti diventano parte integrante di un dipinto apocalittico.

Abbondante il tasso gore con zombi e demoni che riemergono dall’inferno per fare razzie. La scena che resterà più impressa, però, vedrà come protagonisti un plotone di ragni tropicali affamati di carne umana (citazione al portoghese De Ossorio e al suo Terror Beach).

Insomma, c’è molto per restare impressionati grazie anche al contributo degli angoscianti effetti sonori (di Enzo Di Liberto) che accompagnano buona parte della visione.

Più che sufficienti le interpretazioni con la biondissima Catriona MacColl (che ritroveremo in Paura nella città dei morti Viventi), subentrata nel progetto al posto di Tisa Farrow, e il burbero David Warbeck (collaborerà con Fulci anche in Black Cat) a capitanare un cast di attori che vede come comparse il solito Al Cliver, al secolo Pierluigi Conti, e soprattutto di Antoine Saint John (indimenticabile generale messicano nel western Giù la testa di Sergio Leone).

Terrificante, ovviamente in senso positivo, la colonna sonora del sempre bravo Fabio Frizzi così come gli effetti speciali del “mago del truculento” Giannetto De Rossi (assistito, nell’occasione, da Germano Natali).

In definitiva, E tu vivrai nel terrore... L’Aldilà è un’opera che, seppure affetta da uno script farraginoso, presenta molti momenti epici (tra i quali sono da citarsi anche una serie di zombi che si rianimano in un ospedale come se si fosse in un’opera di G.A.Romero) che la elevano a “opera culto”.
Da avere nelle vostre videoteche dell’orrore.


Titolo: E tu vivrai nel terrore... L'aldilà
Titolo originale: E tu vivrai nel terrore... L'aldilà
Nazione: Italia
Anno: 1981
Regia: Lucio Fulci
Interpreti: Catherine McColl, David Warbeck, Sarah Keller, Veronica Lazar, Antoine Saint-John, Al Cliver

Recensione del film E tu vivrai nel terrore... L'aldilà
Recensione scritta da: Matteo Mancini
Pubblicata il 06/05/2008


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