Prima ancora del successo di Lasciami Entrare, la Svezia ci regala con Frostbite (Frostbitten) un primo assaggio di vampirismo alla nordica.
Il fatto che ci siano di mezzo i vampiri non implica che fra il film del regista Anders Banke e quello di Tomas Alfredson ci siano particolari relazioni, sono due film che non hanno proprio nulla in comune.
Frostbite ricalca lo stile dei teen horror movie americani, risultando tuttavia mediamente più ironico e meno demenziale. Una commedia horror che guarda con ironia alla figura del vampiro, sfuggendo alla malsana tendenza di prendere questa figura troppo sul serio e, soprattutto, superando i soliti stereotipi a cui la stessa figura è spesso relegata.
La narrazione corre lungo due binari: il principale, costituito dalla trama più strettamente horror, e uno secondario, impregnato di ironia e di un umorismo sottile e surreale. Stilisticamente sono due linee ben differenziate, la prima segnata da una fotografia più cupa, tipicamente svedese, come ritroveremo poi anche in Lasciami Entrare e impersonata dalle figure di Annika e del professor Beckert, mentre la seconda si presenta con un volto più pop, incarnato da Vega e dagli altri adolescenti della scuola locale.
Gli effetti speciali sono davvero buoni, soprattutto discreti, al servizio del film e non viceversa. Anche il sangue non manca, quanto basta e quando serve. In effetti uno dei pregi di questo film è quello di aver saputo dosare i vari elementi senza particolari eccessi che avrebbero potuto trasformare facilmente la pellicola in un film idiota e banale.
Dialoghi esileranti con animali domestici, adolescenti che diventano vampiri assumendo pasticche scambiate per ecstasy, una cena dai genitori della propria ragazza proprio nel mezzo di una mutazione in vampiro, morti ingloriose, poliziotti che tentano di opporsi all'invasione di vampiri con mezzi a dir poco di fortuna, questo è il cuore più divertente del film.
Ma c'è anche il vampiro, il mostro grande, brutto e cattivo, che animerà un film in cui l'azione latita per buona parte senza che comunque se ne senta la mancanza.
In conclusione Frostbite è un film piacevole, non un capolavoro del cinema, ma un film da vedere. Notevole, se non altro, perché posto in un decennio di riscossa del cinema horror europeo, che lo ha visto in grado non solo di potersi emancipare da quello americano ma anche di riuscire a proporre prodotti più originali e qualitativamente migliori.
Frostbite, nella sua piccola dimensione, è un segno evidente di come, anche generi più tipicamente americani, possano trovar posto in Europa con esiti davvero buoni.
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Titolo: Frostbite
Titolo originale: Frostbitten
Nazione: Svezia Anno: 2006 Regia: Anders Barke Interpreti: Jonas Karlstrom, Petra Nielsen, Carl-Ǻke Eriksson, Grete Havnesköld, Måns Nathanaelson, Emma T. Ǻberg. Mikael Goransson, Anna Lindholm
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