Brett Leonard non è autore che abbia fatto urlare al miracolo con le sue precedenti prove (l’incerto, ambizioso e farraginoso Tagliaerbe e il prescindibile Man-Thing, per esempio) e conferma parte delle impressioni negative in questo Feed che rimane comunque la sua opera più riuscita.
Lo stile videoclipparo del regista, unito alla fotografia fin troppo pulita di uno Steve Arnold in ottima forma forniscono uno strano contrasto con il tema del force-feeding e dell’exploitation sulle donne obese.
Il regista capitalizza su alcuni effetti speciali di ipnotica morbosità e gira con un budget ridotto una buona parte iniziale e un finale efficace, perdendosi però in una sceneggiatura che banalizza alcune figure (l’investigatore ossessionato dal suo lavoro, l’origine traumatica delle fissazioni del serial killer...) e che non riesce a gestire la parte centrale della ricerca e indagine (condotta attraverso passi forzosi e deus ex machina di ogni tipo).
Feed mira troppo in alto per non cadere a tratti rovinosamente, specie quando tende a un sottotesto sociale fatto di facili slogan (consumption is evolution) e insipide critiche al consumismo che si nutre di se stesso.
Il lungometraggio riesce invece molto bene quando sconfina nei territori della scopofilia e mette lo spettatore di fronte ad alcune visioni di non facile digestione (no pun intended), spingendoci una volta di più a speculare su quale sia il confine comunemente accettato/accettabile per il termine “mostruoso” applicato al corpo umano.
Buone le musiche e ottimo uso del tono colore in alcune scene, recitazione troppo urlata e muscolare (Patrick Thompson) o straniante ed eccessivamente evangelizzante (Alex O’Loughlin) per una pellicola che è comunque una visione interessante.
Feed: non per tutti i palati.
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Titolo: Feed
Titolo originale: Feed
Nazione: Australia Anno: 2005 Regia: Brett Leonard Interpreti: Alex O'Loughlin, Patrick Thompson, Jack Thompson, Gabby Millgate, Rose Ashton, Matthew Le Nevez
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