Recensione
L'Orca Assassina

L'Orca Assassina: visiona la scheda del film L’orca Assassina non sarà un horror puro, né un film che fa della tensione (comunque presente) il suo punto di forza, ma è fuori di dubbio che sappia suscitare terrore, forse anche più de Lo Squalo di Steven Spielberg, grazie agli "urli" e ai tuffi della bestia che attacca in stile blitz facendo sobbalzare sulla poltrona lo spettatore.

Il film è un gioiellino B-movie che nonostante "batta" per metà bandiera statunitense e per l’altra metà olandese è per molti versi da considerare una pellicola italiana. Sceneggiato da due dei collaboratori di Sergio Leone, cioè Luciano Vincenzoni (Il Buono, Il Brutto e Il Cattivo) e Sergio Donati (C’era una volta il west), l’opera è un moster movie atipico in cui la bestia (un’orca di sesso maschile) uccide perché spinta da motivi che ne giustificano la condotta e non per pura crudeltà.

Il soggetto non vuol essere realistico, come avviene in tutti gli altri film del genere, ma possiede una forte connotazione fiabesca, con tanto di narratore, come dimostra la caratterizzazione psicologica dell’animale dotato di un’intelligenza diabolica che sarebbe del tutto ingiustificata in un contesto realistico. Si vuol dar vita a uno scontro tra l’uomo e la bestia, uno scontro ad "armi pari" come dirà Nolan verso la fine della pellicola.

Già da questi particolari si evince lo sforzo degli sceneggiatori di proporre un qualcosa di diverso dal film punto di riferimento del genere, cioè Lo Squalo. Curiosa, a tal fine, la scena di apertura del film con un orca che uccide un grosso squalo bianco facendolo letteralmente schizzare fuori dall'acqua, come a testimoniare un passaggio di testimone dal film di Spielberg.

Tuttavia, nonostante questo, vi sono diverse citazioni alla pellicola sopracitata come la caccia finale in mare aperto, l’affondamento della barca e la scena in cui l’orca fa precipitare Nolan in mare (ricorda moltissimo quella in cui Quint, ne Lo Squalo, finisce nelle fauci del vorace pesce).

Nel complesso, però, il lavoro del duo Vincenzoni-Donati deve considerarsi buono, nonostante qualche buco narrativo e qualche incongruenza.

Splendida e poetica la scena in cui l’orca spinge a riva la sua compagna agonizzante, così come il tristissimo finale.

Discreta la regia dell’inglese Michael Anderson che se fosse stato meglio assistito dal fotografo Ted Moore sarebbe quasi riuscito nell’impresa di far passare una piscina per un mare aperto. Vi sono, infatti, presenti molte scene in cui i giochi di luce suggeriscono che siamo in presenza di una piscina così come le scene montate sovrapponendo lo sfondo del mare con l’immagine di un orca che schizza fuori dall’acqua. Tuttavia, si tratta di dettagli minimi sui quali si può soprassedere anche perché il risultato finale non è poi così malvagio.

Bellissime le scene dalla soggettiva dell’orca specie quelle iniziali con la macchina da presa lanciata obliquamente in aria come se fosse la testa del mammifero e quelle finali sotto il ghiaccio con l’orca che segue i passi di Nolan.

Si segnala che le scene girate sott’acqua sono state dirette dall’italiano Folco Quilici, regista anche della seconda unità.

Di ottimo livello il cast artistico di L’Orca Assassina con la bravissima Charlotte Rampling (Zardoz, Angel Heart - Ascensore per l'Inferno, The Village) con il suo caratteristico sguardo severo e al tempo stesso dolce e il bravo Richard Harris (Cassandra Crossing, Il Senso di Smilla per la Neve) che nelle scene in mezzo ai ghiacci riesce a cambiare atteggiamento risultando credibile e mettendo in evidenza il terrore provato dal suo personaggio.

Completano il cast l’indimenticabile pellerossa Will Sampon (Qualcuno volò sul Nido del Cuculo, Poltergeist 2) e la giovanissima sex symbol Bo Derek.

Adeguate le scenografie che si rivelano splendide e del tutto credibili soprattutto nell’ultima parte di film ambientata in mezzo agli iceberg.

Non manca il gore che tocca il suo apice nella scena in cui il pericoloso animale strappa via una gamba a una vittima con il regista che inquadra nel dettaglio il tutto. Presenza poi di sangue a fiumi con il mare che si colora spesso di rosso.

Si conclude lodando lo splendido lavoro compiuto da Ennio Morricone che realizza una delle sue più belle colonne sonore di sempre contribuendo a creare quell’alone di poesia di cui questa pellicola è senz’altro fornita. Il tema principale (l’indimenticabile My Love, We Are One) è cantato dalla soprano Carol Connors.

L’Orca Assassina è, dopo Lo Squalo, il più bel beast movie di sempre, purtroppo però troppo sottovalutato e non tributato come meriterebbe.


Titolo: L'Orca Assassina
Titolo originale: Orca
Nazione: USA
Anno: 1977
Regia: Michael Anderson
Interpreti: Richard Harris, Charlotte Rampling, Will Sampson, Bo Derek, Keenan Wynn, Robert Carradine

Recensione del film L'Orca Assassina
Recensione scritta da: Matteo Mancini
Pubblicata il 23/02/2013


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