Recensione
La Casa degli Zombi

La Casa degli Zombi: visiona la scheda del film Questo La Casa degli Zombi (The Child) è una pellicola che si inserisce storicamente nel periodo dei grandi capolavori horror che presentano come tema quello degli zombi (La notte dei morti viventi di George A. Romero, Non si deve profanare il sonno dei morti di Granau per non parlare di Zombi sempre di Romero, che uscirà nelle sale di lì a due anni), tuttavia non sembra avere grossi punti in comune con le altre pellicole citate.

Prima grossa pecca è infatti la mancanza di una valida sceneggiatura che possa mantenere alta l’attenzione nello spettatore e che soprattutto possa risultare credibile, invece di buttare sul fuoco elementi che spesso mal si combinano l’uno con l’altro.

Nonostante un inizio capace di creare la suspance introducendo gradualmente tutti gli elementi che servono per sviluppare la storia, in realtà poi il lavoro viene reso vano da una scarsa recitazione degli attori principali (forse l’unica che si salva è Laurel Barnett, la giovane attrice che interpreta Alicianne, ma le sue battute sono talmente limitate da non lasciare un grosso segno) e da un pessimo ritmo di tutta la storia: per circa un’ora assistiamo a poche scene di vero orrore, ma quei pochi momenti in cui la paura prende davvero il sopravvento sono rovinati da bruschi passaggi narrativi.

Senza dubbio in relazione a questo troviamo come colpevole il lo sconosciuto e debuttante regista Robert Voskonian, pessimo dietro la macchina da presa (che offre inquadrature sovresposte alla luce, primi piani traballanti, e altre nefandezze) tanto quanto dietro alla direzione dei propri attori.

Secondo grosso difetto de La Casa degli Zombi è il make-up dei morti viventi. Infatti mentre per tutta la prima ora di pellicola si accennano soltanto brevi apparizioni di volti o di mani semi decomposte, nella parte conclusiva del film, quella che vede esplodere il vero e proprio terrore, ci troviamo di fronte a delle ridicole tute grigie che avvolgono interamente il corpo delle comparse e a delle maschere per il viso più simili a quelle di una qualche razza sconosciuta di alieni che a quelle di un uomo resuscitato dalla sua tomba.

Questo è totalmente inaccettabile se non si vuole far sfociare il pubblico in una fragorosa risata proprio quando ci si aspetterebbe invece un attenzione maggiore alle azioni dei protagonisti, in fuga verso una salvezza.

Ci sono certamente degli aspetti che non fanno affondare del tutto la pellicola. In particolare assistiamo ad alcune scene splatter degne di nota (la morte della vicina di casa lascia sicuramente il segno in quanto a tensione), ma soprattutto bisogna citare un’ottima colonna sonora che sottolinea i momenti più drammatici attraverso un’inquietante ballata pianistica e quelli più frenetici attraverso effetti di sinth frutto delle sperimentazioni di quel periodo.

Buoni anche gli effetti sonori della pellicola (i lamenti degli zombi, anche se fuori contesto, sono davvero ben fatti), ma questo senza dubbio non basta a salvare del tutto La Casa degli Zombi, una produzione che farebbe certamente un migliore effetto se riletta nell’ottica trash, tenendo conto delle numerose situazioni inverosimili soprattutto nella parte finale che ridicolizzano l’intera vicenda.


Titolo: La Casa degli Zombi
Titolo originale: The Child
Nazione: USA
Anno: 1977
Regia: Robert Voskanian
Interpreti: Laurel Barnett, Rosalie Cole, Frank Janson, Richard Hanners, Ruth Ballan, Slosson Bing Jong

Recensione del film La Casa degli Zombi
Recensione scritta da: Pietro Bucari
Pubblicata il 07/04/2013


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