Recensione
Blood Trails

Blood Trails: visiona la scheda del film Blood Trails è l’ennesima riprova del fatto che, perlomeno per il sottoscritto, sia molto più importante colui che racconta che la storia stessa.
Niente di più stravisto, specie in questi ultimi anni, della donna inseguita in ambienti rurali dal feroce predatore, specie se poi lei da tenero agnellino trova il giusto istinto di sopravvivenza e reagisce con forza scoprendosi autosufficiente e dura.

Alta Tensione (Haute Tension) dovrebbe aver posto gli ultimi, definitivi sigilli sulla tomba di questo sottogenere.

Invece spunta fuori il semi-sconosciuto Robert Krause (cortometraggi e televisione nel suo curriculum) che, lungi dal voler scombinare e miscelare gli elementi fondanti e per nulla interessato a eventuali rivoluzioni o metariflessioni, si limita a raccontarci per l’ennesima volta la storia della bella inseguita dal mostro.
E lo fa pescando a piene mani in moltissimi cliché dello slasher, scegliendo quindi di nuotare costantemente controcorrente, cercando di ottenere attenzione in situazioni che abbiamo già visto miliardi di volte.

Nulla di nuovo sotto al sole con Blood Trails (anzi, all’ombra dei boschi tedeschi e austriaci) ma un niente raccontato bene, senza inutili fronzoli, in modo asciutto, con le dovute impennate di violenza e l’occasionale spruzzo di sangue che, quando è gestito in questo modo riesce sempre a svolgere la sua funzione.

Ovvio, dobbiamo perdonare qualche ingenuità a livello di scelte dei personaggi (ma se negli horror le vittime si comportassero in modo intelligente il genere subirebbe un gravissimo contraccolpo) e il compiacimento evidente nel tratteggiare una figura di killer bello, saggio e onnipotente che elargisce ora coltellate e motosegate ora consigli rivelatori sulla nostra vera natura, ma sono scivoloni da poco rispetto alla tenuta del film.

Bravi interpreti sui quali brilla ovviamente la protagonista, Rebecca Palmer, che ha recitato anche durante gli stunts meno pericolosi e la cui unica lacuna sembra una certa freddezza o scarsa predisposizione a mostrare determinate emozioni.

Buon uso dell’ambiente naturale senza cascare nel blairwitchesco e con poche intrusioni musicali. Discreto accumulo di tensione e capacità di gestione della caccia fra killer e preda in fuga.

Questi, insieme a un finale che per fortuna non cede alla sorpresa per il gusto della sorpresa, a un buon stile fatto di camera sempre in leggero movimento e frequenti primi piani e a una fotografia che manipola poco e gioca molto con l’ambiente naturale fanno di Blood Trails il classico slasher minore destinato al direct-to-dvd in grado di intrattenere anche il più scafato dei fan per l’ora e mezza della sua durata.

Scena di culto che entra di merito negli annali degli omicidi più strani: il taglio della gola tramite zompo con la mountain bike e colpo di ruota a segare la carotide!


Titolo: Blood Trails
Titolo originale: Blood Trails
Nazione: Germania
Anno: 2006
Regia: Robert Krause
Interpreti: Rebecca Palmer, Ben Price, Tom Frederic

Recensione del film Blood Trails
Recensione scritta da: Elvezio Sciallis
Pubblicata il 29/04/2007


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