La Volga nera: quando la morte viaggia in auto di lusso

Quella della Volga nera è una storia di paura molto famosa e diffusa nei paesi dell'est Europa un tempo dominati dall'Unione Sovietica

La leggenda metropolitana della Volga nera, la macchina della morte

Se si ha l'impressione che molte delle leggende metropolitane diffuse nel nostro paese abbiano origine negli USA è perché forse, così come in altri campi (cinema, letteratura, moda, lifestyle), anche per quanto riguarda le "storie di paura" (vere, false o verosimili che siano) siamo un po' troppo succubi degli States.

Ma leggende urbane e misteri metropolitani esistono in tutto il mondo: il caso che presentiamo oggi sulle pagine di LaTelaNera.com era per esempio estremamente diffuso in Polonia, Russia, Bielorussia, Ucraina e Mongolia negli anni '60 e '70.

La storia, che mischia elementi e timori già conosciuti in altre leggende metropolitane trattate sul nostro sito, vede protagonista assoluta un'automobile di lusso: una Volga nera.

Si tratta di un'auto che a quei tempi era fabbricata in Unione Sovietica, a Gorky, e che era sinonimo di rango sociale elevato: le Volga di colore nero erano in dotazione esclusiva ai politici del partito comunista o a dipendenti governativi di alto livello.

Tra il 1960 e il 1970 la leggenda vuole che siano stati tantissimi i casi di persone scomparse in cui sarebbe stata implicata una Volga nera. Per l'esattezza il modello limousine con qualche tipo di decorazione bianca (tendine, cerchioni, finiture...).

Camminavi per strada e in un attimo ti ritrovavi prigioniero all'interno dell'abitacolo finemente lavorato della lussuosa automobile, verso un destino spesso fatale.

Nella versione più diffusa a sparire nel nulla sarebbero state soprattutto ragazze giovani e belle, che venivano rapite per diventare giocattoli sessuali per il piacere dei compagni Soviet di grado più alto (versione che già girava trent'anni prima, legata a un differente modello d'auto).

In un'altra versione a sparire erano principalmente bambini soli, il cui sangue - sano, giovane e benefico - sarebbe servito per curare gli occidentali o gli arabi ricchi malati di leucemia.

E non poteva mancare la versione in cui ai rapiti veniva asportato e rubato un rene.

Alla guida dell'auto si è ipotizzato ci potesse essere chiunque: da agenti del KGB a preti, passando per ebrei, suore, vampiri (!?!), satanisti e pure il Diavolo in persona.

Ovviamente niente di tutto questo è mai stato provato nè si hanno dettagli, notizie o statistiche certe di "sparizioni" legate a Volga di colore nero.

Ma è chiaro che la paura, il sospetto e l'odio verso gli "invasori comunisti" - che in quegli anni comandavano su territori e regioni che decenni dopo sarebbero diventate nazioni indipendenti e democratiche - ha alimentato queste dicerie. Così come la propaganda occidentale anti-sovietica e la necessità di "spaventare" in qualche modo i bambini affinchè fossero più cauti e prudenti una volta fuori di casa.

Questa leggenda metropolitana - che come avrai notato ha dei notevoli punti di contatto con quelle del furto di reni e dell'ambulanza nera - è però sopravvissuta alla caduta del comunismo e al disgregarsi dell'Unione Sovietica.

Ancora oggi si parla di misteriose "auto nere", spesso modelli di lusso di BMW o Mercedes, implicate in sparizioni o in vicende da incubo. Spesso le vittime sarebbero ignari e innocenti passanti a cui il guidatore di una costosa auto nera chiede l'ora dopo aver accostato: la morte colpirebbe questi sventurati nei giorni successivi, proprio all'ora comunicata all'autista.

Paura, eh?


La Volga nera: quando la morte viaggia in auto di lusso
Articolo scritto da: Alessio Valsecchi
Pubblicato il 11/10/2013

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