Il cagnolino messicano: il Rat Dog
Donne, attente a quello che portate a casa dai vostri viaggi all'estero...
Una donna single, in vacanza in un paese straniero, si imbatte in un cagnolino. Lo trova per la strada e, intenerita, gli dà un po' di cibo. Il cucciolo, naturalmente affamato, la prende in simpatia e non la lascia più. Alla sera la donna è in qualche modo affezionata al cucciolo e decide di portarlo a casa con sé.
Il problema è legato alla frontiera: è illegale trasportare un animale attraverso il confine senza i dovuti controlli sanitari e il periodo di quarantena. Ma la donna non può aspettare, nasconde il cagnolino nella macchina tra i bagagli e passa senza problemi.
Appena a casa lava per bene il cucciolo, giocano insieme, lo nutre e poi tutti a nanna!
Alla mattina la donna si accorge che l'animale ha gli occhi arrossati e la bava alla bocca. Spaventata, perché potrebbe essere rabbia, corre dal veterinario. Il medico visita il cane e chiede subito la provenienza. La padrona, sospettosa e preoccupata, mente dicendo di averlo trovato vicino a casa. Il veterinario non le crede e le spiega che l'animale non è un cane ma un enorme topo di fogna!
La leggenda metropolitana del cane-ratto inizia a circolare nel 1983 diventando probabilmente una delle più famose del mondo. Tutte le versioni hanno alcuni punti in comune. Prima di tutto la donna è in vacanza da sola in modo da non poter parlare con nessuno (amici, famiglia, fidanzato) dell'animale. Il paese in cui si trova è il Messico tanto che la leggenda è conosciuta anche come Il cagnolino messicano. Le differenze riguardano proprio l'animale clandestino. Nella casa dall'amata padroncina il cane, al mattino dopo, viene trovato o morto, o malato, o semplicemente può essere portato dal veterinario per una visita di routine.
L'esito, comunque, è sempre lo stesso: altro che cane, quello è un topo.
A dir la verità c'è anche la versione raccontata da Paolo Toselli (fondatore del Centro per la Raccolta delle Voci e delle Leggende Contemporanee) dove l'animale si rivela un cucciolo di orso polare ma, sinceramente, pensare di aver raccolto un topo fa decisamente più ribrezzo.
La leggenda del cagnolino messicano è talmente famosa e conosciuta da aver dato il titolo al libro di Jan Harold Brunvand: The Mexican Pet (Il cucciolo messicano), divertente, interessante e curiosa raccolta di leggende metropolitane. La storia è stata poi studiata dal punto di vista sociologico.
Secondo la sociologa francese Véronique Campion-Vincent il ratto straniero è il simbolo dell'immigrato che entra in modo clandestino in un paese civile ma che poi svela tutta la sua aggressività.
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