Peter Tobin, la storia del serial killer

Nome completo: Peter Britton Tobin

Soprannome: Bible John (non provato)

Nato: 27 agosto 1946

Morto: 8 ottobre 2022

Vittime accertate: 3

Modus operandi: somministrazione di psicofarmaci, uso di armi da taglio (coltelli da cucina) o oggetti contundenti, strangolamento con abiti o oggetti personali, stupro, mutilazioni post-mortem, collezione di trofei.

Ultimo aggiornamento del dossier: 14 settembre 2023


Presentiamo oggi sulle pagine di LaTelaNera.com il dossier relativo alle terribili gesta di Peter Tobin, scritto da Cristiano Rimicci e revisionato da Paola Preziati e Michele Scaglione.

Tobin, un orco che si è sempre presentato alla sue vittime sotto le tranquille e simpatiche spoglie di un uomo affascinante e sicuro di sè, è stato ritenuto colpevole di 3 omicidi ma è sospettato di averne commessi molti di più. Più di un esperto lo ritiene essere Bible John, un assassino seriale in attività sul finire degli anni sessanta, a Glasgow: la cosa non è ancora stata provata ma gli indizi a favore di questa tesi sono numerosi.


Peter Tobin: il più prolifico serial killer del Regno Unito?

Data la complessità delle indagini ancora in corso, indagini che prendono in considerazione altri tredici suoi probabili omicidi, delineare un criterio preciso con cui Peter Tobin abbia scelto e poi ucciso le proprie vittime, risulta alquanto complesso.

Gli inquirenti, infatti, credono che il pluriomicida scozzese abbia perpetrato i propri crimini per un lasso di tempo maggiore rispetto a quello che si deduce dalle tre uccisioni per cui è stato condannato, quelle di Anjelika Kluk, Dinah McNichol e Vicky Hamilton.
Si ipotizzano, purtroppo, circa trent’anni di attività non solo in Scozia ma in tutto il Regno Unito.

Al vaglio degli inquirenti ci sono ancora migliaia di denunce tra aggressioni, stupri, tentate violenze e casi irrisolti di persone scomparse che, per qualche indizio, sembrano essere più o meno collegabili al serial killer.

Lo stesso Peter Tobin, che si è sempre dimostrato riluttante a collaborare con le autorità, durante un colloquio con lo psicologo del carcere dov’è ora rinchiuso, ha affermato di aver stuprato e ucciso quarantotto donne. Ha concluso quest’affermazione sfidando le autorità a provarlo. Altre fonti affermano che questa rivelazione sia stata fatta non allo psicologo, ma ha un altro detenuto.


Peter Tobin: dall'infanzia ai tre matrimoni

Nato nel '46 in una cittadina a sud di Glasgow, Johnston, Peter Britter Tobin è il secondo di otto figli.
Sin da piccolo viene obbligato dai suoi ad andare alla messa ogni giorno.
A soli sette anni, i genitori decidono di mandarlo in una "approved school", una sorta di riformatorio, a causa della sua personalità già violenta e difficile da gestire.

Questo indottrinamento forzato e in particolare alcuni passi della Bibbia hanno influenzato la personalità del futuro omicida: per esempio gli inquirenti sono certi che Tobin considerasse, e consideri tutt'ora, il ciclo mestruale come un’ impurità da mondare.

A questo proposito, il suo comportamento è sovrapponibile - almeno secondo il criminologo David Wilson - a quello di un serial killer ancora dall'identità sconosciuta, ma soprannominato Bible John. Questi ha ucciso tre donne a Glasgow alla fine degli anni sessanta, approcciandole nel locale The Barrowlands, una nota balera dell'East-End. Le tre vittime di Bible John vennero seviziate e strangolate. Tutte, al momento del loro assassinio, avevano il ciclo mestruale.

The Barrowlands era frequentato da Tobin in quegli stessi anni, quando, più che ventenne, conosce la prima delle sue mogli, la diciassettenne Margareth Mountney, che dopo una breve corteggiamento fatto di inviti, galanterie e regali, sposa.

Va ricordato che un tassista, l'ultima persona ad aver visto in vita una delle vittime attribuite al serial killer Bible John - Helen Puttock -, affermò che l’uomo in compagnia della donna diceva di chiamarsi John e che, durante il tragitto, citava correttamente alcuni passi della Bibbia. Questa versione venne confermata dalla sorella vittima, presente essa stessa sul taxi per un breve tratto di strada.
Confrontando l'identikit del presunto omicida di allora e le foto di Tobin di quel periodo non si può, sempre secondo il dottor Wilson, non notare una marcata somiglianza.

Il giovane Tobin, nonostante il suo passato burrascoso, è un uomo affascinante e intelligente (così come un altro serial killer trattato sulle pagine di LaTelaNera.com, Ted Bundy) e non fa fatica ad approcciare donne e a venire ricambiato. La prima moglie è la dimostrazione di ciò, vista la brevità del loro fidanzamento conclusosi velocemente con le nozze.

Dal momento del matrimonio, però, il comportamento di Tobin muta radicalmente. L'uomo diventa aggressivo e violento. L'unione di Peter e Margareth viene segnata da numerosi stupri e violenze domestiche a cui la donna sottostava per paura di venir uccisa. È agli atti una aggressione compiuta da Tobin nei suoi confronti, in cui la donna venne accoltellata tanto gravemente che i vicini di casa si accorsero che il suo sangue colava dal loro soffitto.

Nonostante le violenze, Margareth non lo lascia, e i due si trasferiscono da Glasgows a Brighton nel 1969.

C'è da notare che questo trasferimento coincide quasi perfettamente con la fine degli omicidi attribuibili a Bible John nell'area di Glasgow.

Quando Tobin viene arrestato per furto con scasso, Margareth finalmente divorzia da lui.

Dal suo rilascio, avvenuto nell'ottobre del 1962, Tobin resta a Brighton per i successivi vent'anni.
A sole tre settimane dalla sua liberazione, sposa la sua seconda moglie Sylvia Jefferies da cui ha due figli, un maschietto e una bimba morta poco dopo il parto per problemi respiratori. Anche con Sylvia l'idillio dura poco e la donna viene sottoposta a sua volta a innumerevoli violenze, comprese pratiche di strangolamento durante i rapporti sessuali, che la convincono a divorziare da Tobin nel 1966.

Per la maggior parte degli anni ottanta, Tobin sembra essere rimasto lontano da ogni tipo di delitto, anche se adesso la polizia sospetta che facesse parte di una banda di motociclisti chiamata "Rising Sun".

Nel 1989 Tobin sposa la sedicenne Cathy Wilson. Da lei ha un figlio, Daniel. Anche in questo caso, il comportamento dell'uomo, inizialmente gentile e affascinante, muta con il matrimonio, rivelando ancora una volta la sua natura violenta.

Tobin arriva a minacciare di uccidere il figlio se la moglie avesse cercato di lasciarlo. La costringeva ad assistere mentre aveva rapporti violenti con prostitute addescate per strada. Queste donne avevano tutte un aspetto adolescenziale, piccole e magre come ragazzine. Ancora una volta l'uomo era in grado di eccitarsi solo tramite strangolamento della propria partner.

Cathy riucì a fuggire di casa nel marzo del 1990, lasciando a Peter Tobin il figlio Daniel.

Tutte e tre le mogli, intervistate, ricordano una vita violenta, scandita da salmi biblici intonati dal marito a ogni violenza compiuta su di loro.


Peter Tobin: il primo crimine violento riconosciuto

Nel 1994 Peter Tobin viene riconosciuto colpevole dello stupro, dell'aggressione e del tentato omicidio di due quattordicenni, avvenuto nel suo appartamento di Havant il 4 agosto del 1993.

Le due ragazze, che conoscevano l'uomo per aver fatto da babysitter a Daniel, erano andate a trovare una sua vicina di casa e non trovandola, avevano suonato alla porta di Tobin, che le aveva fatte entrare. Davanti agli occhi del figlio, le aveva minacciate con un coltello e le aveva costrette ad assumere uno psicofarmaco, la anatriptalina, che causa debolezza e capogiri. Le aveva anche obbligate anche a bere sidro forte e wodka.

Ne violenta una e accoltella l'altra. Poi apre il gas e scappa con il figlio, convinto che le due sarebbero morte.

La fortuna invece vuole che una delle ragazzine riusca a riprendere conoscenza cinque ore dopo, e a telefonare alla polizia. Peter Tobin evita la cattura immediata nascondendosi in una comunità religiosa a Coventry, ma viene arrestato quando si sposta a Brighton.

Viene condannato a una pena di 14 anni per stupro più 5 per aggressione, da scontare contemporaneamente.
Trascorre 10 in carcere. Nel 2004, cinquantottenne, viene rilasciato e si trasferisce a Paisley, in Scozia.

Siccome era un aggressore sessuale segnalato, doveva andare regolarmente a firmare al posto di polizia. Circa un anno dopo sparisce, cambiando nome.


I tre omicidi di Peter Tobin: Vicky Hamilton

Le vittime per cui Peter Tobin è stato condannato sono tre: Vicky Hamilton, Dinah McNichol, Anjelika Kluk.

Il 10 febbraio del 1991, la quindicenne Vicky Hamilton sta aspettando un autobus che la riporti a casa, a Redding. È stata a trovare la sorella Sharon da sola per la prima volta, e attende la corsa che parte da Bathgate mentre mangia delle patatine seduta su una panchina. È l'ultima volta che viene vista viva.

Tobin, esattamente non si sa come, l'ha convinta a seguirlo, l'ha stuprata e poi uccisa.
L'uomo sega il cadavere della ragazza un due all'altezza della vita, con un coltello da 25cm che nasconde nel suo appartamento di Bathgate. Poi lascia la borsa della ragazza vicino alla stazione ferroviaria di Edimburgo nella speranza che la polizia pensi a un allontanamento volontario di Vicky.

Tobin nasconde ciò che resta della quindicenne in due sacchi di plastica e poi li seppellisce nel giardino della sua nuova casa a Margrathe, nel Kent.


I tre omicidi di Peter Tobin: Dinah McNichol

Dinah McNichol è una ragazza di diciotto anni che abita a Tillingham, nell'Essex. L'ultima volta che viene vista viva è il 4 agosto (alcune fonti dicono il 5) del 1991 mentre fa l'autostop in compagnia di un coetaneo, David Tremlett, di ritorno da un concerto a Liphook, nell'Hampshire. Tobin offre loro un passaggio e lascia David all'incrocio 8 della M25 vicino a Reigate.

Dopo la sua scomparsa, vengono prelevate dagli sportelli bancomat 250 sterline al giorno fino a un totale di 2000. Dinah possedeva questo gruzzoletto perché era il risarcimento fornito dalla compagnia assicuratrice della persona che aveva investito e ucciso sua madre. È noto che la ragazza non voleva utilizzare questi soldi, ma tenerli da parte per i propri studi, quindi questi prelievi continuati sono sembrati subito sospetti alle forze dell'ordine.

Anche il questo caso, Tobin resta fedele al suo modus operandi. Droga la ragazza con lo psicofarmaco che gli era stato regolarmente prescritto a causa della sua depressione, la porta nella sua casa a Margrathe, la violenta e la strangola.

Dopo averla uccisa, seppellisce il cadavere vicino a quello di Vicky.


I tre omicidi di Peter Tobin: Anjelika Kluk

Nel maggio del 2006 Pat Mc Laughlin - che altri non era se non Peter Tobin - bussa alla porta della chiesa cattolica di Anderston, nella zona del West End di Glasgow, cercando riparo dalla tempesta che imperversa sopra la metropoli scozzese.
Tobin, conoscendo la politica accogliente della parrocchia, si presenta come senza tetto e si offre di lavorare come tuttofare, per sdebitarsi dell’accoglienza ricevuta.

È qui che incontra Anjelika Kluk, una studentessa polacca ventitreenne. La ragazza è in vacanza studio: fa le pulizie all’interno della chiesa per guadagnare i soldi per continuare i suoi studi in lingue scandinave. L’oramai anziano Peter Tonbin si presenta come sempre, cioè come una persona tranquilla e socievole, educata, addirittura simpatica.

L’ultima volta che la ragazza è stata vista in vita, il 24 settembre 2006, infatti, sta scherzando proprio con Tobin mentre i due si apprestano a riverniciare una parte della chiesa. Da quel momento in poi, Anjelika scompare.
Tobin la aggredisce nel garage collegato alla canonica della chiesa.

Il corpo della giovane, brutalmente seviziato, accoltellato diciannove volte - di cui sedici al petto - e poi fatto a pezzi, viene ritrovato il 29 settembre in una botola sotto le assi del pavimento della chiesa, vicino al confessionale. Gli esami forensi, dimostrano un’altra agghiacciante realtà: la giovane vittima, quando è stata occultata, era ancora viva.


Peter Tobin: la cattura

Non appena ritrovato il cadavere di Anjelika Kluk, la StrathClyde Police di Glasgow lancia l’operazione "Anagram".
Dopo aver constatato che l’assassino è Peter Tobin (rilevamenti di impronte e foto mostrate ai testimoni), dirama l’immagine del killer su scala nazionale.

Il primo ottobre 2006 Tobin viene arrestato perché un'infermiera della Royal Infermery riconosce la foto segnaletica. Tobin era in ospedale in seguito a un attacco cardiaco che secondo alcune fonti era solo simulato. Questa versione è poco credibile perché sembra far pensare a una volontà di Tobin di farsi catturare, cosa che non è ravvisabile in nessuno dei suoi comportamenti da omicida seriale.


Peter Tobin: i processi per omicidio

Il processo per la morte di Anjelika dura sei settimane, dal 23 marzo al 4 maggio 2007. Il giudice era Lord Menzies, l'accusa era rappresentata dal pubblico ministero Dorothy Bain e la difesa di Tobin era affidata all'avvocato Donald Finlay. Tobin nega tutte le accuse, affermando che la ragazza fosse consenziente nell'avere un rapporto sessuale con lui.

Peter Tobin viene dichiarato colpevole di stupro e omicidio e condannato all'ergastolo con un minimo di 21 anni da scontare in carcere.

Gli psicologi che lo interrogano durante il periodo del processo affermano che, vista la sua personalità, è improbabile che l'uomo abbia iniziato a uccidere in così tarda età e pensano che ci debbano essere altre vittime.
Comincia così l'indagine sulla vita e gli spostamenti di Tobin per la Gran Bretagna, indagine che culmina nel ritrovamento dei cadaveri di Vicky Hamilton, il 14 novembre, e di Dinah McNicol il 16 novembre, nel giardino della villetta di Tobin a Margrathe.

Dopo un mese di processo, il 2 dicembre del 2008, l'alta corte di Dundee condanna Tobin ancora all'ergastolo (con un minimo di 21 anni da scontare) per l'omicido di Vicky Hamilton. L'ergastolo va a sommarsi ai 21 anni già inflitti per la morte di Anjelika.

Le prove carico dell'uomo sono schiaccianti e includono un frammento della pelle della ragazza sul coltello nascosto nell'appartamento di Bathgate, tracce di anatriptalina e 4 impronte digitali nette trovate all'interno dei sacchi che contenevano il corpo mummificato di Vicky.

Anche le testimonianze dei vicini di casa che avevano visto l'uomo scavare delle fosse sono state determinanti. A loro Tobin aveva detto che voleva preparare una zona con della sabbia per far giocare suo figlio.

In realtà, il processo per la morte di Dinah McNicol è temporalmente il secondo a cui Tobin viene sottoposto. Inizia nel giugno del 2009, ma viene posticipato per un presunto malore dell'uomo, malore che il giudice considera veritiero. Il 14 dicembre 2009 la giuria impiega meno di quindici minuti per condannare Tobin a un ulteriore ergastolo, sempre con 21 anni minimi da scontare in carcere.

Dopo l’emissione di questa terza sentenza, la pena è stata aumentata a trent’anni per ogni omicidio, vista la gravità dei reati commessi.

Peter Tobin, che durante la lettura del primo verdetto è stato definito dal giudice "an evil man who never showed regrets for his crimes and his victims" (un uomo malefico che non ha mai mostrato rimorso per i suoi crimini e le sue vittime), potrà lasciare il carcere di Edimburgo, sotto sorveglianza, a non meno di novantasei anni di età.


Peter Tobin: le ricerche continuano

La polizia ha dato il via all'Operazione Anagramma (creata da David Swindle, della polizia di Strathclide) per seguire un numero pari a quattordicimila piste di indagine che potrebbero in qualche modo essere collegate al serial killer Peter Tobin. Questa indagine è la più grande mai istruita in Gran Bretagna.

La trasmissione televisiva Crimewatch, la gemella inglese di Chi L'ha Visto?, ha fatto due appelli, il primo nel dicembre 2009, il secondo a gennaio 2010, in cui chiede aiuto ai propri telespettatori per identificare gioielli e altri oggetti personali trovati nelle diverse abitazioni di Tobin perché c'è quasi la certezza che ognuno di questi reperti possa rappresentare un singolo delitto.

A carico di Peter Tobin pendono anche le accuse per altri omicidi.
Citiamo:

Barbara Mayo, insegnante di 24 anni, scomparsa da Londra nell'ottobre del 1970 e ritrovata stuprata e strangolata in un bosco vicino a Chesterfield.

Pamela Exall, 22 anni, studentessa di legge, scomparsa nel 1994 nel Norfolk, zona dell’Inghilterra dove il pluriomicia scozzese era solito andare in vacanza con la seconda moglie.

Susan Lone, anch'essa scomparsa nel Norfolk.

Jessie Earl, studentessa di 22 anni, vista viva l'utima volta a Eastbourne nel 1980 dopo aver telefonato ai genitori per avvisarli che sarebbe andata a trovarli. Non arrivò mai a destinazione. Tobin viveva a 50km da lei. Le sue ossa e la sua biancheria intima furono rinvenuti nove anni dopo la sparizione, rivelando che era stata uccisa come Dinah McNichol.

Patsy Morris, strangolata nel 1980 a West London.

Louise Kay, diciottenne quando scomparve nel giugno del 1988, alla guida dell'auto di suo padre. Tobin probabilmente lavorava un hotel nelle vicinanze del luogo della sparizione.

Ricordiamo anche i casi definiti "Bambine nei boschi" che vedono la sparizione e l'omicidio delle piccole Karen Hadaway di 10 anni e Nicola Fellows di 9 anni, avvenute a Brighton nel 1986. Le due piccole vennero ritrovate a Wild Park, esanimi dopo aver subito violenza sessuale e uccisione per strangolamento. Per quanto riguarda questi due omicidi, la polizia ha però espresso dei dubbi sul coinvolgimento di Peter Tobin.


Peter Tobin è Bible John?

Come citato in precedenza, alcuni investigatori tra cui Joe Jackson - detective capo in pensione, che si è occupato del caso della Kluk - pensano che Tobin sia Bible John, un serial killer in azione sul finire degli anni sessanta, a Glasgow.

Nell'arco di venti mesi, tre donne vennero avvicinate da uno sconosciuto nella balera The Barrowlands in tre sabati sera differenti. Patricia Docker, 25 anni, Yemima McDonald, 32 anni, e Helen Puttock, 29 anni, vennero uccise con una dinamica molto simile a quella messa in atto da Peter Tobin.

Altri investigatori sostengono però che l'età di queste tre donne sia troppo matura perché siano vittime di Tobin. Anche Joe Jackson come il criminologo David Wilson, fa notare la straordinaria somiglianza di Tobin con la descrizione fatta dal tassista di Helen Puttock di Bible John.

Purtroppo Peter Tobin continua a non collaborare, quindi la vera entità dei suoi crimini, probabilmente, resterà sconosciuta.


Peter Tobin: Profilo Psicologico

Riallacciandosi al modus operandi di Tobin, si può affermare che il coltello da cucina, in particolare, sia stata una delle armi più usate per uccidere, probabilmente perché molti dei raptus omicidi di Tobin hanno avuto luogo tra le mura domestiche. Alcune delle sue presunte vittime però, sono state prima colpite con dei corpi contundenti o addirittura strangolate usando i loro abiti e oggetti personali.

Come tutti gli assassini seriali, Tobin era ed è uno psicopatico affetto da personalità dissociativa. Questo è dimostrato dal fatto che è solito collezionare "trofei" delle vittime, per affermare la propria (temporanea e illusoria) superiorità. La polizia infatti ha ritrovato gioielli e altri oggetti che non sono sicuramente stati acquistati da Tobin e che, come precedentemente già detto, probabilmente appartengono alle sue vittime.

Nonostante alcuni "errori", quello che molti tabloid britannici hanno definito come "il più prolifico serial killer del Regno Unito", Tobin è stato sempre freddo e calcolatore, abile nel cancellare le proprie tracce e scaltro al punto da assumere identità diverse. Almeno una volta si è rifugiato presso una setta religiosa per sfuggire a un arresto.


Fonti:
https://en.wikipedia.org/wiki/Peter_Tobin
https://www.telegraph.co.uk/news/main.jhtml?xml=/news/2007/11/16/ntobin116.xml
https://www.independent.co.uk/news/uk/man-jailed-for-sex-attacks-on-girls-14-teenagers-plied-with-drink-and-drugs-then-assaulted-court-told-1436798.html
https://www.timesonline.co.uk/tol/news/uk/article655538.ece
https://news.bbc.co.uk/1/hi/uk/8416672.stm
https://www.crimeandinvestigation.co.uk/crime-files/peter-tobin/biography.html
https://www.crimeandinvestigation.co.uk/crime-files/peter-tobin/videos.html

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