Charles Manson, la storia del serial killer

Nome Completo: Charles Milles Manson

Soprannome: Charles "Satana" Manson

Nazionalità: Americana

Data di Nascita: 12 novembre 1934

Segno Zodiacale: Scorpione

Data di Morte: 19 novembre 2017

Periodo degli omicidi: 1968-1972

Vittime Accertate: 9

Vittime Presunte: 30+

Modus Operandi: Manson, serial killer per induzione, non ha personalmente ucciso le vittime che, come mandante, gli hanno attribuito al processo. Come guru di una setta ha però manipolato al punto i suoi seguaci da spingerli a uccidere in piccoli gruppi per suo conto con armi da fuoco (pistola calibro .22) e armi bianche (pugnali e coltelli).

Ultimo aggiornamento del dossier: 21 novembre 2021


Charles Manson viene definito in molti modi. Icona del male assoluto, satanista, corruttore di giovani menti, il più famoso serial killer americano di tutti i tempi, perfino vittima di un complotto di stato che voleva attraverso la sua condanna colpire il movimento hippie.

Nel dossier pubblicato oggi sulle pagine di LaTelaNera.com (scritto da Biancamaria Massaro, autrice del saggio Charles «Satana» Manson. Demitizzazione di un'icona satanica, NdR) cercheremo di spiegare chi è veramente, ricordando fin da subito che, quando esce di galera a primavera del 1967, è solo un anonimo delinquente comune che ha commesso diversi crimini - spaccio di droga, induzione alla prostituzione, rapine e furti – e ha già passato maggior parte della vita in carcere.

In poco più di due anni, mentre sogna di essere il quinto Beatles e diventare famoso, trasforma una comunità hippie, la Family, in una setta e predica l’imminente scontro razziale tra bianchi e neri, l’Helter Skelter.

Durante l’estate del 1969 convince infine alcuni suoi seguaci a commettere efferati omicidi, il più noto quello di Sharon Tate, moglie del regista Roman Polanski, incinta di oltre 8 mesi.

Dall’inizio del processo in poi, la fama "maledetta" di Manson continua ad aumentare, alimentata dai media e dal modo che ha di parlare di sé e di far parlare di sé, compiendo numerosi gesti sensazionalistici.

Anche annunciare nel novembre del 2014, a ottant’anni appena compiuti, il suo imminente matrimonio, il terzo, con Star, nome che ha dato a Marry Afton Elaine Burton, giovane ventiseienne che da ragazzina è scappata di casa per sfuggire a una sorta di setta bigotto-evangelica a cui la sua famiglia era devota. Il matrimonio poi non si è più fatto, quando Manson ha scoperto che la ragazza, più che una serial groupie affetta da ibristofilia era invece una scaltra affarista in cerca della possibilità di entrare in possesso delle sue future spoglie.

L'epilogo della sua tanto seguita esistenza è arrivato il 19 novembre 2017 a Bakersfield, in California: l'uomo definito da molti media come "il più sanguinario serial killer americano" è deceduto a causa di una emorragia intestinale al Kern County Hospital.


Charles Manson: la triste e problematica infanzia, la terribile e criminale adolescenza

Charles Manson nasce a Cincinnati il 12 novembre del 1934. Kathleen Maddox, sua madre, è una sedicenne che si prostituisce per comprarsi da bere ed è fuggita di casa. Non sa che farsene di questo bambino che non desidera. Vorrebbe abbandonarlo, registrandolo con la formula "No Name Maddox". La famiglia però la costringe a pendersi le sue responsabilità e al piccolo viene dato il nome di Charles Milles Maddox.

Solo successivamente Kathleen convince un certo William Manson a riconoscere il bambino, forse l’unico atto d’amore, almeno di preoccupazione, verso il figlio. Sfatiamo subito così uno dei tanti "miti" nati intorno al personaggio: Man-Son (Figlio dell’Uomo) non è il cognome "mistico" che si è dato Charles quando si è trasformato in novello messia, come invece si legge in molti siti e perfino in manuali di criminologia. Come padre naturale di Manson è citato un certo "colonnello Scott", un operaio che lavorava presso una diga vicino a Cincinnati, che si rifiuta di occuparsi del figlio.

Per Kathleen Maddox Charlie è un fardello di cui non vuole portare il peso, perciò lo lascia sempre più spesso ai nonni, quando non cerca di "venderlo" in cambio di un boccale di birra. Come molti assassini seriali, Manson ha quindi avuto un’infanzia particolarmente difficile e ha vissuto in una famiglia problematica e disfunzionale.

Uscita di prigione nel 1943 dopo aver scontato cinque anni per rapina a mano armata, Kathleen Maddox è costretta a occuparsi del figlio e cerca più volte di sbarazzarsi di lui, cercandogli una famiglia adottiva o rinchiudendolo in un orfanatrofio. Nel 1947 Charlie fugge dalla Gibault Home for Boys (Terre Haute, Indiana), un istituto religioso per ragazzi in difficoltà che prevede pesanti punizioni corporali e torna da Kathleen.

Rifiutato nuovamente, si mantiene con piccoli furti e a dodici anni riesce a prendere una stanza in affitto. Quando viene arrestato per il furto di una bicicletta, finalmente la madre si libera di lui: adesso infatti sono i giudici che devono decidere la sorte del precoce delinquente.

Rinchiuso in diversi istituti, Charlie fa in tempo a essere visitato da uno psichiatra che - ma forse non ci voleva una laurea! - gli riconosce di soffrire per "il fatto di essere figlio illegittimo e di essere stato continuamente rifiutato dalla madre, oltre che per la bassa statura".

Poco dopo sodomizza un ragazzo e per lui si aprono le porte dei riformatori.


Charles Manson: maturità, matrimonio e il carcere

Nel 1954, a vent'anni d'età, viene rilasciato sulla parola e ottiene gli arresti domiciliari presso gli zii che, durante la prigionia della madre, lo avevano vestito da bambina e trattato da effeminato. Dopo aver cercato ancora una volta di riunirsi alla madre ed essere diventato un piccolo spacciatore, prova a mettere su famiglia.

La moglie, Rosalie Jean Wills, chiede poco dopo il divorzio e il figlio, Charles Milles Manson Junior, non vedrà quasi mai il padre e si ucciderà nel 1993.

Tra un crimine e l’altro, Manson raggiunge l’età per essere mandato nei penitenziari. A Terminal Island (San Pedro, California), convince lo psichiatra Edwin McNiel a intercedere per lui, così ottiene la libertà sulla parola per sposare la donna da cui sta per avere un figlio, il futuro Charles Luther.

Amore? Non esattamente: Candy (o Sandy) è una delle prostituite che Manson controlla. Inevitabile un nuovo arresto, stavolta per sfruttamento della prostituzione. Uscirà solo nel 1967.

Nel penitenziario di McNeil Island Manson impara a suonare la chitarra da un insegnante molto particolare: A.F. Karpowicz, uno dei membri della famigerata banda di rapinatori e assassini Karpis-Barker. Entra inoltre in contatto con Scientology tramite il compagno di cella, Lanier Raynere.

In prigione Manson si interessa anche di ipnosi e della terapia dell’Analisi Transazionale di Eric Berne. Legge molto ed è in grado di ciatare a memoria brani della Bibbia.

Trasferito nel giugno del 1966 di nuovo a Terminal Island, Charlie sembra aver trovato la serenità: non deve più aver timore degli altri carcerati che lo rispettano e può suonare la chitarra e cantare le canzoni che ha composto. Quando il 21 marzo del 1967 lo rilasciano, chiede di rimanere dentro: non è in grado di vivere in mezzo agli altri e sa che "fuori" riprenderà la sua vita da criminale.
Farà molto di più.


Gli USA sono cambiati e San Francisco è la capitale del Peace and Love

Manson era entrato in prigione a fine anni Cinquanta; ne esce a fine anni Sessanta. L’America e il mondo nel frattempo sono cambiati e ai suoi occhi appaiono irriconoscibili.

Ripercorriamo brevemente alcuni degli eventi che si è perso: L’inizio della guerra del Vietnam (1962-1975); il discorso I have a dream di Martin Luther King durante la marcia per i diritti civili a Washington (28 agosto 1963); l’approvazione della legge sui diritti civili che equipara i neri ai bianchi (2 luglio 1964) e gli assassini del presidente americano John F. Kennedy (Dallas, 22 novembre 1963) e di Malcolm X, leader della Nation of Islam, (21 marzo 1965).

Sta cambiando anche la musica grazie al successo di band come i Beatles e sta nascendo il movimento hippie: poco a poco, ma in numero sempre crescente, i giovani stanno abbandonando le famiglie e cominciano a vivere per strada o a unirsi in comunità senza fissa dimora e a vivere di espedienti.

Il fenomeno, quando a marzo del 1967 Manson è di nuovo un uomo libero ma senza una casa e affetti da cui ritornare, si sta preparando a raggiungere dimensioni inaspettate. Il 14 gennaio, infatti, davanti a trentamila persone riunite presso il Golden Gate Park (San Francisco), Timothy Leary aveva urlato alla folla l’efficacissimo slogan Turn on, tune in, drop out (accenditi, sintonizzati, rifiuta le convenzioni).

Prossimo appuntamento: ritrovarsi in estate sempre a San Francisco, capitale del Peace and Love, per dare vita alla Summer of Love, destinata a durare ben più di una stagione.

L’LSD, intanto, sta per diventare illegale (ottobre 1968), sebbene il suo uso si stia diffondendo tra artisti e gente comune come strumento per trovare ispirazione e raggiungere altri gradi di conoscenza e coscienza.


Manson è il leader: Mary, Lynette e Susan le fedeli Charlie's Girls

Giovani, soprattutto ragazze, in cerca di amore e di una guida, più una nuova droga da spacciare: cos’altro può desiderare un trentatreenne delinquente che suona la chitarra all’angolo delle strade di San Francisco e si vanta di poter soddisfare almeno cinque donne al giorno (tutti i giorni)?

Sono quindi prima le ragazze che si lasciano convincere da Manson a seguirlo: prima fra tutte la ventitreenne assistente bibliotecaria Mary Brunner, che lo accoglie a casa e accetta le altre "compagne" che Manson si sceglie: Lynette Fromme, sedicenne appena fuggita di casa, alla quale si presenta come "il re della scopata" e la diciassettenne Susan Atkins, alla quale chiede di fare sesso con lui immaginando di essere con il padre.

Le tre rappresentano il primo nucleo delle Charlie’s Girls, le "Ragazze di Charlie", l’harem personale che Manson impara presto a "prestare" a uomini che ritiene possano essergli utili. Si aggiungeranno presto tra le più note: Ruth Anne Moorehouse (di 13 anni), Catherine Gilles (16), Patricia Krenwinkel (17), Nancy Potman (18), Sandra Good (21) e Catherine "Gipsy" Share (24).

A San Francisco Charles Manson potrebbe aver frequentato la sede di Scientology. È certo che abbia preso parte ad alcuni festini a base di sesso, droghe (fornite proprio da lui?) e alcool in cui sono presenti artisti in "odore di satanismo", come il regista Kenneth Anger che dirigerà un film con Bobby Beausoleil, futuro adepto e assassino della "famiglia mansoniana", ed esponenti della Process Church, una setta satanista molto attiva a fine anni Sessanta.

Non cerca però una religione alternativa: vuole solo frequentare l’ambiente giusto che lo avrebbe aiutato a realizzare le sue ambizioni musicali.

Manson, si stanca presto dell’Estate dell’Amore, così convince il suo gruppetto di ragazzini a viaggiare "on the road" su di un vecchio autobus scolastico. Insieme incontrano il musicista Gary Hinman, futura vittima della Family, che nella primavera del 1968 accetta di accoglierli nella villa che possiede a Topanga (Canyon Road).

Charlie nel frattempo è divenuto di nuovo padre: il 15 aprile 1968 Mary Brunner ha dato alla luce Michael Valentine.

Charles Manson, la Family, i Beach Boys e i ranch nel deserto

Cacciati da Hinman, i giovani si trasferiscono nel ranch di George Spahn, vicino Los Angeles, usato come set cinematografico per pellicole western. L’uomo si fa pagare in natura l’ospitalità da Lynette Fromme.

Nella Death Valley, al confine tra la California e il Nevada, trova altri due rifugi: il Barker e il Myers Ranch. Charles Manson e i suoi si mantengono con piccoli furti, spaccio, prostituzione e modificando auto rubate. Entrano anche in contatto con la famigerata banda di bikers, la Straight Satans.

Il 4 aprile era stato intanto assassinato Martin Luther King e nei mesi seguenti in molte città americane scoppiano scontri interraziali, tanto da far temere ad alcuni una guerra civile. Il 6 giugno1968 a Los Angeles viene inoltre ucciso Robert F. Kennedy.

Manson non ha dimenticato di avere un sogno da realizzare a tutti i costi: sfondare nel mondo della musica. Dennis Wilson dei Beach Boys, nella primavera del ’68, raccoglie due autostoppiste e le porta a casa per fare sesso: non sa che si tratta di Ella Jo Bailey e Patricia Kerwinkel, due Charlie’s Girls. Qualche giorno dopo Manson e i suoi si trasferiscono da lui.

Nel frattempo la Famiglia è cresciuta. Dalla nemmeno dozzina di Charlie’s Girls che avevano lasciato insieme a Manson San Francisco, siamo passati a un gruppo variabile di trenta-cinquanta persone. Gli uomini continuano a essere in decisa minoranza - un leader non ama la concorrenza - e si occupano dello spaccio di LSD e hashish, mentre le donne, che per Charlie non hanno valore, si prostituiscono e servono i membri maschili del gruppo.

Ancora ci troviamo di fronte a una comunità hippie dedita a piccoli crimini e i ragazzi possono entrare e uscire quando vogliono. Sono però tutti di razza rigorosamente bianca: Manson, infatti, non ama mischiarsi con quelli che chiama "stupidi neri" e non sopporta le coppie miste che ormai non si vergognano più di nascondere la loro relazione.

Dennis Wilson all’inizio accetta questo gruppo hippie peno di ragazze disinibite e sembra apprezzare le canzoni di Manson, tanto che gli presenta Gregg Jakobson, famoso agente di musicisti. Charlie il 9 agosto del 1968 può perfino usare lo studio di registrazione di Brian Wilson, fratello di Dennis, per realizzare dei demo da far ascoltare a Terry Melcher, produttore dei Beach Boys e figlio dell’attrice Doris Day.

Melcher – che vive nella villa che ha affittato da Rudy Altobelli, altro impresario del mondo dello spettacolo, al 10500 di Cielo Drive a Bel Air – non mostra molto entusiasmo per Charlie, pur promettendogli di andare a novembre al Barker Ranch a girare un documentario sulla sua musica e la Family.

Sempre ad agosto Wilson caccia da casa Manson e la Famiglia, pur inserendo una canzone di Charlie nel nuovo album dei Beach Boys, il 20/20. La band però ha deluso le aspettative di Manson, trasformando il testo "impegnato" dell’autore in una canzoncina d’amore. Perfino il titolo è stravolto: da Cease to Exist (smetti di esistere) a Never Learn Not to Love (letteralmente: non imparare a non amare).

Il criminale cantautore si sente tradito e deluso dall’establishment - come al processo i testimoni dissero che il loro leader chiamava l’insieme delle persone ricche e/o famose che lo avevano tradito - è pronto a vendicarsi. Per farlo, convincerà se stesso e la Family che devono organizzarsi per sopravvivere all’imminente Apocalisse.


I delitti dell’estate 1969: Helter Skelter

L’album 20/20 dei Beach Boys esce il 10 febbraio del 1969, anticipato il 2 dicembre dell’anno precedente dal singolo contenente la canzone di Manson. Il 22 novembre del 1968, quando Charlie sa già di essere stato raggirato da Melcher e dai fratelli Wilson, era appena stato distribuito il White Album dei Beatles che contiene la canzone Helter Skelter: Manson lo interpreta come un "messaggio" che i ragazzi di Liverpool gli stanno mandando e sviluppa l’idea dell’imminente Apocalisse.

Con Helter Skelter gli inglesi chiamano quello scivolo lungo, elicoidale e colorato che si trova in alcuni parchi gioco per bambini: per estensione del significato, indica qualcosa di molto confuso e disordinato. Probabilmente i Beatles giocano sul doppio senso del termine, mentre Charles Manson lo stravolge completamente: per lui significa rivolta, lo scontro razziale che i neri scateneranno contro i bianchi.

Saranno i primi a vincere, ma, troppo "stupidi" secondo Manson per governare il mondo, chiederanno ai bianchi superstiti di diventare loro guida. Si salveranno dall’Apocalisse solo i membri della Family e quelli che Manson deciderà di salvare. I ragazzi di Liverpool sperano di essere tra i prescelti e con il White Album chiedono aiuto a Charlie, che nei suoi sogni voleva essere il Quinto Beatles, perciò ha con loro un legame speciale.

Ai nostri occhi la teoria l’Helter Skelter sembra incredibile, quasi ridicola, però a fine anni Sessanta erano in molti in America a temere una guerra civile di stampo razziale. In particolare l’americano medio, il cosiddetto WASP (White Anglo-Saxon Protestant, ovvero Bianco, Anglo-Sassone e Protestante), che teme tanto il movimento delle Black Panters quanto i suoi stessi figli che si schierano dalla parte dei neri in nome della pace e dell’amore libero.

Quando il 22 novembre del 1968 esce il White Album, Manson non solo riesce a dare un nome all’imminente Apocalisse (Helter Skelter […] she’s coming down fast), ma in Revolution 9 vi legge la richiesta di aiuto dei Beatles e un riferimento all’Apocalisse di Giovanni (Revelation 9) in cui il Quinto Angelo – come il Quinto Beatles, ovvero Manson stesso – riceverà in dono la chiave del Pozzo dell’Abisso.

Rapidamente la vita nella comunità hippie cambia e la Family assume i connotati di una setta.

I movimenti dei membri sono più controllati, si intensifica l’isolamento del gruppo - che passa sempre meno tempo allo Spanh Ranch, preferendogli i rifugi nel deserto - e si cantano solo e ossessivamente canzoni di Manson stesso e dei Beatles. Tra una canzone e l’altra, Charlie inscena la sua crocefissione e predica sempre con più insistenza e convinzione che ci sarà presto lo scontro razziale.

Accanto alle "solite" attività criminali della Famiglia (spaccio, prostituzione e furto di qualsiasi cosa, dal cibo alle automobili), si sono intanto aggiunte le spedizioni di creepy-crawling. I seguaci di Manson in piccoli gruppi si intrufolano senza farsi notare nelle case vestiti di nero e armati di coltello: non rubano nulla, né fanno male alle persone, ma cambiano disposizione degli oggetti che trovano in casa in modo da creare disorientamento e paura nei proprietari, che spesso però nemmeno denunciano il fatto.

Terry Melcher, sebbene lo avesse promesso di nuovo, a marzo non si presenta a Canoga Park, dove la Famiglia aveva lavorato giorni per accoglierlo nel migliore dei modi. Il 23 marzo Manson si reca a Cielo Drive per avere una spiegazione, ma la casa è ormai abitata dai Polanski, come gli conferma lo stesso proprietario, Altobelli.

Si sfata così un altro "mito" legato a Manson e alcune teorie complottiste: non è vero che la strage di Bel Air sia stato un errore e che i seguaci di Manson avrebbero voluto uccidere Melcher per punirlo o la moglie incinta del regista di Rosemary’s Baby, hanno "solo" colpito in una villa che conoscevano bene perché vi avevano vissuto alcuni mesi e sapevano come muoversi all’interno.

Soprattutto, non è stato l’unico e nemmeno il primo delitto commesso dalla Family.

Il primo luglio del 1969 lo stesso Charles Manson spara due colpi in pancia a Bernard "Lotsapoppa" Crowe, piccolo spacciatore di colore che aveva tentato di truffarlo ed era perfino sposato con una donna di colore. L’uomo, sopravvissuto alla furia di Charlie, testimonierà al processo sul fatto che il guru hippie non è il pacifista che cerca di sembrare.


Gary Hinman: il primo omicidio

Il primo omicidio dei membri della Famiglia è quello di Gary Hinman, il musicista che li aveva ospitati nemmeno due anni prima. Ritrovato il 31 luglio 1969, è stato torturato dal 25 al 27 da Bobby Beausoleil, Mary Brunner e Susan Atkins per un affare legato alla droga.

Manson sarebbe intervenuto solo in un secondo tempo perché Gary non rispondeva alle domande di Beausoleil e si sarebbe limitato a staccargli un orecchio con una sciabolata – episodio in cui era presente anche Bruce Davis, altro membro della Famiglia - per poi lasciare agli altri il compito di finirlo.

Con il sangue della vittima gli assassini lasciano scritto political piggy (letteralmente: "maialino politico") e disegnano un artiglio felino, poi cancellato, in modo da far accusare le Black Panthers.

Beausoleil verrà arrestato il 6 agosto successivo, mentre si trova su una macchina rubata a Hinman e la Brunner due giorno dopo per delle carte di credito rubate. La Atkins sarà perciò l’unica ancora in libertà per poter partecipare agli altri delitti.

L’America però non ha tempo di occuparsi della morte di un piccolo musicista drogato: l’umanità, infatti, il 20 luglio 1969 ha appena fatto il suo primo grande passo sulla Luna e tutto sembra possibile.

Poco importa se gli scontri tra la polizia e i neri non si sono fermati, che la guerra fredda sia sempre più gelida, che il Vietnam restituisca così tanti giovani dentro una bara e che si stia organizzando l’evento hippie e pacifista per eccellenza: il concerto di Woodstock.

Nulla sembra poter minare la sicurezza degli americani di essere i migliori, né turbare la loro gioia. Il sangue che verserà la Famiglia ad agosto sta per dimostrare il contrario.


Charles Manson, la Family e la strage di Cielo Drive

Riguardo ai delitti della Family, i testimoni e le persone coinvolte hanno versioni molto diverse. Le ragazze, in particolare, hanno fatto di tutto per discolpare Charles Manson e hanno sempre smentito fosse presente nelle scene dei crimini.

La ricostruzione ufficiale, non necessariamente perciò corrispondente al vero, è quella che il pubblico ministero Vincent Bugliosi ha descritto nel libro sul processo stesso (Helter Skelter – storia del caso Charles Manson, Mondadori, 2006) e che vi consigliamo di leggere. Qui ne parleremo sinteticamente.

Roman Polanski ad agosto del ’69 si trovava in Europa, ansioso di tornare dalla moglie Sharon Tate che avrebbe presto partorito.

La Tate non voleva stare da sola, così venerdì 8 agosto del 1969 invita alcuni amici a dormire da lei nella villa di Cielo Drive: Jay Sebring, hair stylist di fama internazionale e suo ex con cui era rimasta in ottimi rapporti, e Abigail Folger, famosa filantropa ed ereditiera del caffè, con il compagno polacco Vojtec Frykowski che le era stato presentato da Polanski.

Mentre il quartetto di amici sta cenando fuori, Manson chiama alcuni dei suoi e dice loro che "è arrivato il tempo dell’Helter Skelter".

Stanco che i neri non si siano ancora rivoltati ai bianchi, ha deciso di anticipare i tempi: intende far morire in modo atroce bianchi ricchi e famosi e far ricadere la colpa sugli estremisti del Black Power. In questo modo, per prevenire altri attacchi, saranno i bianchi a prendere le armi contro i neri.

Quando Tex Watson, Susan Atkins, Patricia Krenwinkel e Linda Kasabian, vestiti di nero e armati di pugnali, una corda di nylon e una pistola calibro 22, arrivano alla villa di Cielo Drive, vedono che nel vialetto è parcheggiata una Rambler.

Al suo interno c’è un giovane, Steve Parent, venuto a vendere una radiosveglia al custode della villa, William Garretson: chiede ai ragazzi cosa facciamo lì a quell’ora. Senza pensarci su, Watson gli spara ben quattro volte. Garretson, che sta ascoltando musica con la cuffia e ammetterà di essere un po’ "fumato", non si accorge di nulla.

Watson, per impedire che qualcuno possa chiedere aiuto, taglia i fili del telefono, poi entra da una finestra e apre la porta di casa a Susan Atkins e Patricia Krenwinkel. Linda Kasabian - l’unica in possesso una patente regolare e per questa reclutata per la missione, sebbene fosse un recente acquisto della Family e non fosse stata ancora plagiata da Manson - resta in auto.

È passata mezzanotte, perciò la data ufficiale del massacro di Cielo Drive è il 9 agosto.

Wojciech Frykowski, che dorme sul divano del salotto, si sveglia all’improvviso. Watson lo prende a calci in testa e, alla sua domanda Chi siete, cosa volete? gli risponde Sono il diavolo e sono qui per fare il lavoro del diavolo, poi lo lega con un asciugamano.

La Atkins porta in salotto le altre persone presenti in casa. Watson lega per il collo Jay Sebring e Sharon Tate con la corda di nylon che ha fatto passare attorno a una trave del soffitto.

Quando l’uomo protesta per il trattamento che sta subendo la Tate, Watson gli spara e lo finisce a colpi di pugnale.

Mentre alla Folger è permesso di tornare in camera sua per prendere i soldi, circa 70 dollari, Frykowski si libera e prova a fuggire, ma la Atkins lo pugnala alle gambe. Sulla veranda Watson lo colpisce alla testa con il calcio della pistola, che si rompe in tre parti, lo pugnala, in tutto 51 volte, e infine gli spara due volte.

Anche la Folger tenta di fuggire verso la piscina, ma la Krenwinkel la pugnala a morte con 38 coltellate.

Neanche la Tate e il bambino che porta in grembo vengono risparmiati: nonostante le suppliche, la donna riceve 16 pugnalate e viene impiccata.

Con un asciugamano immerso nel suo sangue, la Atkins scrive Pig sulla porta d’ingresso della villa perché, sembra, Manson aveva detto di lasciare un segno "maligno".

Finita la strage, i tre assassini raggiungono la Kasabian in auto. Sulla via del ritorno verso il ranch si cambiano e gettano gli abiti sporchi di sangue e i coltelli tra le colline circostanti.


La Family di Charles Manson e il duplice omicidio LaBianca

Charles Manson, che non è rimasto soddisfatto di come ha agito il commando, la sera seguente alla strage di Cielo Drive decide di mettersi personalmente a capo di una nuova missione omicida per insegnare ai suoi come si porta a termine un lavoro ben fatto.

Oltre a Tex Watson, Susan Atkins, Patricia Krenwinkel e la sempre più recalcitrante autista Linda Kasabian, recluta anche Leslie Van Houten e Steve Grogan.

Il gruppo, come la volta precedente, non cerca vittime specifiche, ma un luogo conosciuto e abitato da bianchi ricchi che potrebbero essere il target adatto anche per le Black Panther. La scelta ricade sulla casa dei coniugi LaBianca - già "visitata" dalla Famiglia in una missione di creepy crawling - situata nella zona residenziale di Los Feliz e simile a un’altra che aveva ospitato in passato alcuni membri della Famiglia.

Leno LaBianca, di origine italiana, era proprietario e presidente della catena di supermercati Gaway Markets con il vizio del gioco, mentre la moglie Rosemary LaBianca non era la classica casalinga, ma un’imprenditrice di successo che aveva avviato la catena di negozi Boutique Cariage. Erano entrambi al loro secondo matrimonio.

Manson e Watson scendono dalla macchina, entrano in casa e svegliano Leno LaBianca che dormiva sul divano del soggiorno. Vedendolo molto agitato - i media hanno già terrorizzato il pubblico con particolari agghiaccianti sulla morte di Sharon Tate - tentano di tranquillizzarlo: non uccideranno nessuno e si accontenteranno di rubare, Manson dà poi a Watson uno dei suoi lacci da scarpe per legare le mani del padrone di casa – o forse lo ha fatto personalmente: non è stato mai chiarito del tutto - mentre lui va in camera da letto a prendere Rosemary e la porta in soggiorno dove viene legata spalla a spalla al marito.

Il fondatore della Family non intende "sporcarsi le mani" ulteriormente, così torna in macchina e ordina a Leslie Van Houten e Patricia Krenwinkel di raggiungere Watson.

I tre, avendo già la coppia immobilizzata, potrebbero portare a termine il lavoro pulito che desiderava Manson, però Watson decide di riportare Rosemary in camera da letto e si fa raggiungere da Leslie e Patricia. Il ragazzo torna in soggiorno e colpisce ripetutamente Leno con un pugnale.

La moglie, sentendo le sue urla, comincia a divincolarsi e a gridare. Poiché la Krenwinkel e la Van Houten non sanno cosa fare, Watson è costretto a raggiungerle e ad accoltellare Rosemary, ordinando alle ragazze di fare altrettanto: la donna riceverà in tutto 41 coltellate.

Adesso è arrivato il momento di morire anche per Leno: i tre assassini tornano in soggiorno, lo uccidono e infieriscono sul suo corpo incidendogli con un forchettone una serie di X e la parola War sull’addome e infilandogli un coltello da cucina in gola.

Con il suo sangue scrivono sui muri Rise e Death to pigs, infine sul frigorifero He[a]lter Skelter perche non conoscono nemmeno il modo corretto di scrivere l’Apocalisse nel cui nome stanno uccidendo.

Con glaciale freddezza si fanno la doccia e razziano il frigo. Sono costretti a tornare in autostop al ranch perché Manson, mentre loro si occupavano dei LaBianca, aveva un altro piano omicida da realizzare.


Charles Manson e il progetto killer per la Kasabian

Il fondatore della Famiglia, che aveva capito che Linda Kasabian non approva gli omicidi, vuole che anche lei ne commetta uno.

Lasciato il gruppo di Watson, sale in macchina e, insieme a Grogan e alla Atkins, si fa condurre dalla ragazza fino a Venice Beach, dove le ordina di uccidere Saladin Nader, attore di origini libanesi che aveva avuto rapporti con la Family.

La Kasabian si dimostra più furba di lui: finge di accettare la missione ma poi bussa alla porta di un vicino di Nader, salvandogli la vita.

Susan Atkins, indispettita, defeca nell’androne del palazzo dell’attore.


Donald "Shorty" Shea: l’ultimo delitto

Di fronte al clamore suscitato dall’orribile fine di Sharon Tate, passa del tutto sotto silenzio la scomparsa a fine agosto di Donald "Shorty" Shea, ex stuntman e tuttofare presso lo Spahn Ranch, che mal sopporta la Family e si sta riavvicinando alla ex moglie, una spogliarellista di colore.

Il 26 agosto lo stesso Charles Manson, Charles "Tex" Watson, Steve Grogan, Bruce Davis, Bill Vance e Larry Bailey - questi ultimi due, convolti nell’omicidio solo per caso - lo allontanano dalla Famiglia per dargli una lezione.

Ufficialmente a ucciderlo dovrebbero essere stati Grogan e Watson che lo pugnalano più volte e poi lo seppelliscono tra le colline che si trovano all’interno dello Spahn Ranch. Verrà ritrovato solo nel 1977, dopo la confessione di Steve Grogan, "intero", smentendo così la leggenda che il su corpo era stato diviso in sette o nove parti.

Donald "Shorty" Shea è l’ultima vittima ufficiale della Family.


Gli assassini

Tra i giovani che seguono Manson sono tanti quelli che abbandonano la Famiglia quando la comunità comincia a trasformarsi in setta e si delinea la teoria dell’Helter Skelter.

Tra le ragazze che rimangono fedeli a Charles Manson e sono coinvolte a vario titolo negli omicidi, ricordiamo:

Susan Atkins/Sadie Mae Glutz (7 maggio 1948-24 settembre 2009) dopo la morte della madre era entrata in conflitto con il padre. Fuggita di casa, quando incontra Manson a San Francisco nel 1967, lavora come cameriera in un topless bar, probabilmente appartenente a Anton LaVey, fondatore della Chiesa di Satana. L’anno dopo gli dà un figlio, Zezozose Zadfrack Glutz. Partecipa attivamente agli omicidi Hinman e alla strage di Cielo Drive. Mentre i LaBianca venivano massacrati, si trovava con Manson che voleva che la Kasabian uccidesse l’attore Nader.

Patricia "Katie" Krenwinkel (nata il 3 dicembre del 1947, sconta la pena a Chino, California). Ragazza per bene, bruttina e sofferente per un eccesso di peluria, si lascia conquistare facilmente da Manson che le dice che è bellissima. È coinvolta negli omicidi Tate e LaBianca.

Leslie Van Houten (nata il 23 agosto del 1949 è rinchiusa a Chino, California). Di famiglia borghese, non perdona la madre per averla fatta abortire. Scappa di casa e conosce Beausoleil nel settembre del 1968. Va presto a vivere con lui nello Spahn Ranch. Uno dei suoi avvocati, Ronald Hughes, sarebbe stato ucciso durante il processo dai membri della Famiglia. Partecipa al duplice omicidio LaBianca.

Mary Brunner (17 dicembre 1943, rilasciata sulla parola nel 1977). Lavora come assistente bibliotecaria a quando nel ’67 incontra Manson e il 15 aprile del ’68 gli dà un figlio, Michael Valentine, soprannominato "Pooh Bear". Partecipa all’omicidio di Gary Hinman, ma riesce a farsi passare da semplice testimone. Finisce successivamente in carcere per aver sequestrato e minacciato di uccidere le persone che il 21 agosto 1971 si trovavano in un negozio ad Hawthorne.

Linda Kasabian (nata il 21 giugno del 1949). Fuggita di casa a 16 anni, adotta uno stile di vita hippie, si sposa due volte e ha due figli. Su invito di Beausoleil si trasferisce allo Spahn Ranch a inizio estate 1969. Unico membro dei commando in possesso di patente regolare, partecipa come "palo" alla strage di Cielo Drive e riesce con uno stratagemma a non uccidere Saladin Nader. Ottenuta l’immunità in cambio della testimonianza, dalla fine del processo cerca l’anonimato e rifiuta le interviste. Una rock band britannica ha scelto di chiamarsi Kasabian in suo onore.

Lynette "Squeaky" Fromme (nata il 22 ottobre 1948). Cacciata di casa dal padre perché beve e ha una vita sregolata, conosce Manson nella primavera del 1967. L’ex galeotto la ribattezza "Squeaky" perché, mentre fa sesso, emette versi simili a quelli di uno scoiattolo. È tra le ragazze che più si è lasciata sedurre dal fondatore della Famiglia e si rammarica per non aver partecipato ai delitti. Il 5 settembre 1975, "per rimettersi in pari", cerca di uccidere il presidente degli Stati Uniti, Gerald Ford. Condannata all’ergastolo, è stata rilasciata il 14 agosto del 2009. Con Sandra Good - altra fedelissima ragazza di Charlie - ha dato vita ai siti Internet dedicati all’ATWA, l’associazione ambientalista voluta da Manson.

Tra i - pochi - ragazzi, ricordiamo:

Charles "Tex" Watson (nato il 2 dicembre del 1945, sconta la pena presso la Mule Creek State Prison, California). Per colpa della dorga lascia la scuola e poi la famiglia. Conosce Manson a casa di Dennis Wilson. È coinvolto in tutti gli omicidi tranne quello di Hinman. In prigione ripudia Manson e diventa un cristiano rinato.

Kenneth Robert "Bobby" Beausoleil (nato il 6 novembre 1947, rinchiuso nel carcere di Santa Barbara, California). Beausoleil era un attore e un chitarrista rock. Nel 1972 ha composto la colonna sonora di Lucifer Rising - partecipando anche come attore - film satanista del regista Kenneth Anger che aveva conosciuto prima di Manson. Ha ucciso Hinman.

Steve "Clem" Grogan (nato il 24 maggio del 1952, rilasciato sulla parola nel 1985). Sedicenne cowboy che lavorava allo Spahn Ranch, è considerato dai membri della Family "poco sveglio". Coinvolto nella morte di Shea, durante l’omicidio dei coniugi LaBianca si trova con Manson.

Bruce McGregor Davis, nato a ottobre del 1942, fugge presto dal padre alcolista che abusava di lui e conosce Manson nel1967. Ha partecipato agli omicidi di Hinman e Shea.

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Capitoli: 1

Dossier scritto da:
Biancamaria Massaro

La copertina del libro Il sogno del buio (Storie dal NeroPremio)
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La copertina del libro Per chi è la notte (Storie dal NeroPremio)
La storia del serial killer Andrei Chikatilo

La storia del serial killer Robert Berdella

La storia della serial killer Leonarda Cianciulli

La storia del serial killer Jeffrey Dahmer

La storia del serial killer Ted Bundy

La storia del serial killer Charles Manson

La storia del serial killer Albert Fish

La storia del serial killer Ed Gein

La storia del serial killer Aileen Wuornos

La storia del serial killer Richard Ramirez
La copertina del libro Figlio del tuono (Storie dal NeroPremio)

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